Scarpe ortopediche estive a settembre. Il medico rifiuta di visitare la paziente

Scarpe ortopediche estive a settembre. Il medico rifiuta di visitare la paziente

Il medico, un fisiatra di San Cesario offende, umilia una donna invalida, chiamandola “analfabeta” e rifiutandole la visita. E’ accaduto qualche settimana fa ad una donna salentina di 53 anni, affetta da dieci, da artrite reumatoide. Una malattia autoimmune che comporta l’infiammazione nelle articolazioni delle ossa, lasciandole poi deformate, doloranti, spesso al punto tale da rendere invalida la persona. Nel caso specifico la signora ha un problema nel deambulare, per cui negli ultimi tempi, per camminare ha bisgono di scarpe ortopediche e specifici plantari.

ecco come la malattia può rendere gli arti

L’emergenza Covid ha intasato l’ambulatorio fisiatrico di Campi
Solitamente la donna è seguita dalla dottoressa Manno, presso l’ambulatorio di Campi, ma a causa dell’emergenza Covid, la dottoressa si è trovata una lunga lista di pazienti già prenotati a cui rispondere e prima di settembre non riesce a visitare la donna, che però ha bisogno delle calzature estive adesso. Settembre sarebbe già tardi.

Per accelerare i tempi quindi, la donna ha prenotato la visita altrove e il 12 giugno scorso telefonando al CUP, ha ottenuto l’appuntamento il 22 giugno alle 10 nell’ambulatorio del vecchio ospedale di Lecce. Così riferisce la signora. Una volta sul posto però, l’infermiere dell’ambulatroio leccese, si accorge che la prenotazione non era lì, ma a San Cesario, presso il “Galateo”.

L’unico modo per camminare le scarpe ortopediche, ma il medico è dubbioso
La signora si fa accompagnare e raggiunge il posto indicato. Lì succede dell’incredibile a sentire il racconto della donna. “Il medico mi guarda dall’alto in basso – riferisce la paziente – e dubbioso mi chiede se fossi realmente io ad aver bisogno delle calzature. Indelicato! Il fatto che io non palesassi la mia invalidità, non significa che io non abbia problemi seri a camminare e che non abbia urgenza ad avere quei plantari e quelle scarpe che mi servono adesso, in quanto ho solo quelle invernali e sono l’unico mezzo per poter camminare. Il medico poteva visitarmi – conclude la signora – e si sarebbe tolto ogni dubbio sulla mia richeista e necessità, decidendo se prescrivermi o meno i plantari e le scarpe ortopediche.”

“Mi ha chiamata analfabeta !”
Ad ogni modo la donna spiega al fisiatra che la dottoressa che di solito la segue, non sarebbe stata in grado di visitarla prima di settembre e quindi precriverle gli ausili che invece aveva fretta di avere. Il medico tuttavia la invita a ritornare dalla dottoressa Manno, che la segue e la conosce, rifiutandosi di visitare la signora e fare la prescrizione che serve. A quel punto la donna sentendosi rimbalzata da una struttura all’altra, insiste, ma il medico la offende, etichettandola “analfabeta”, dicendo che non era sua responsbailità se la signora non aveva letto sulla prenotazione che doveva recarsi al “Galateo” e non a Lecce.

“Ci si aspetta modi più educati da un medico verso le persone più fragili”
La signora a quel punto sentendosi in imbarazzo, offesa e umiliata, lascia l’ambulatorio trattenendo le lacrime e scoprendo da un altra paziente, che il medico sarebbe recidivo. Tornata a casa, la signora si sfoga con la figlia che chiama l’ufficio comunicazione dell’asl dove a rispondere é il dottor Accogli che suggerisce di mettere per iscritto quanto accaduto, cosa che la figlia della paziente fa proprio perchè non si ripeta più un trattamento del genere verso le persone più fragili.

Nessuna rispsota dall’asl, a settembre arriveranno le scarpe ortopediche estive!
Oggi 06 luglio, la signora è ancora con le scarpe invernali, non ha mai ricevuto alcuna risposta dall’asl, nè tantomeno le scuse o chiarimenti da parte del fisiatra. Nel frattempo l’estate tracorre per la donna in attesa della visita medica con la sua dottoressa Manno, prevista per settembre, quando finalmente avrà la prescrizione per avere le scarpe ortopediche e i plantari estivi.

Roberta Grima
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