“Non e’ piu’ tollerabile ne’ la modalita’ con cui vengono gestite le dosi di vaccino in avanzo, somministrate ai primi che passano nei pressi degli hub o ai ‘piu’ furbi’ estensori di autodichiarazioni discutibili, ne’ tantomeno l’incapacita’ di gestire questi costanti avanzi quotidiani di dosi.” A puntare l’indice sulla gestione della campagna vaccinale in Puglia, il senatore Dario Stefano (Pd). Il parlamentare sottolinea che l’abbondanza di dosi avanzate nei vari centri, dimostri un evidente difetto organizzativo che va corretto con urgenza, per impedire che fasce della popolazione più esposte al rischio di contagio, restino a lungo scoperte dalla copertura vaccinale, a favore invece di quelle categorie che vengono dopo.
Stefano invita quindi a seguire le indicazioni del piano vaccinale nazionale, senza dover arrivare a chiedere l’intervento dei Nas, come hanno fatto i rappresentanti sindacali dei medici. Questi infatti ieri hanno inviato una lettera la minsitro Speranza perchè verificasse l’effettiva garanzia dei livelli essenziali di assitenza in Puglia e la reale organizzazione del sistema, attraverso un intervento dei Nas o della magistratura, con il solo scopo di tutelare la salute dei pugliesi, evitando disfunzioni nella gestione della pandemia e della campagna vaccinale che, a dire dei sindacati, si sente tutta a danno della popolazione.
Nella lettera arrivata al ministro Speranza si evidenzia in particolare come la pandemia da SARS Cov 2 stia travolgendo non solo la popolazione pugliese, ma anche e soprattutto la macchina organizzativa regionale, tanto da portare la Puglia tra le regioni più colpite di Italia. Secondo i sindacati dei medici, é mancata una seria programmazione da aprte della Regione impegnata invece nella camapgna elettorale. Motivo per cui il quadro oggi della pandemia in Puglia è allarmante secondo gli esponenti sindcali, il che sarebbe confermato a loro dire anche dai dati: dal numero dei tamponi processati pari ad un terzo di quello della Toscana che ha una popolazione inferiore a quella della Puglia, al piano Covid modificato più volte e non attuato del tutto, dalla mortalità per Corona virus tra le più alte in Italia, alle disfunzioni della campagna vaccinale, dove il caos regna sovrano.
A propostio della campagna vaccinale, è intervenuto anche il capogruppo regionale di Fratelli di Italia Ignazio Zullo. Il consigliere ha fatto notare come l’aver autorizzato ai cittadini con età compresa tra i 60 e i 69 anni, a presentarsi nei centri di vaccinazione senza prenotazione, abbia causato un delirio, che non solo non è stato controllato, ma ha portato molti 79enni a dover tornare a casa senza aver fatto il vaccino, nononstante la prenotazione e la categoria prioritaria rispetto a quella dei sessantenni.
“Ci è stato denunciato – riferisce Zullo – che nell’hub della Fiera del Levante, si sono presentate circa un migliaio di non prenotati, ai quali durante la mattinata è stata somministrata la dose di vaccino a seconda dell’ordine di arrivo. Quindi i prenotati hanno visto sfilare, non solo davanti a loro centinaia di persone non prenotate, ma hanno dovuto ascoltare anche – dopo ore di attesa – che le dosi erano finite e che non si era in grado di dare un’ora per ritornare”. Se si presentano un migliaio di persone non prenotate e vengono vaccinate a parità di condizione dei 79enni prenotati, è chiaro che le dosi finiscono, sottolinea Zullo.
Bastava organizzare meglio il servizio – suggerisce lo stesso consigliere – creando due file: quella dei prenotati per i quali si conosce prima il numero, in modo da tenere da parte vaccini per loro e quella dei non prenotati ai quali somminsitrare le dosi in esubero. Così non è stato e per questo Fratelli di Italia invita il presidente Emiliano a nominare un esperto o un commissario ad acta per evitare ulteriori disfunzioni. Questa mattina nell’hub di Bari, la tensione tra la gente esasperta e stanca di attendere, era alta e si è sfiorata la rissa.
“Le persone anziane – scrive in una nota il consigliere regionale Fabio Amati (Pd) – non possono stare in fila per ore, in piedi e al freddo, come sta accadendo al centro vaccinale aperto in Fiera a Bari. In un hub vaccinale possono esserci ritardi o inconvenienti, ma per considerarlo tale deve essere dotato, tanto per cominciare, di una grande sala d’attesa al chiuso, con almeno 300 sedie, come accade nell’hub vaccinale di Fasano-Conforama”. Per il consigliere Amati, spazi grandi darebbero la possibilità di aumentare le somminsitrazioni, ancora limitate rispetto alla popolazione. “Ieri – per esempio – in Puglia sono state somministrate 3.109 dosi in meno rispetto al giorno precedente, lunedì 12 aprile, cioè 23.323 contro 26.432. Complessivamente, su 970.745 dosi consegnate ne risultano somministrate 822.255, con una disponibilità residua di 148.490 dosi.”
Come già detto da mesi, per il consigliere Amati, occorre usare siti di vaccinazione di massa ad alto rendimento e di grandi dimensioni, aperti almeno mezza giornata e uno per provincia aperto h24, per cavarsela in tempi rapidi, così come suggerito anche dalla prestigiosa rivista scientifica The New England Journal of Medicine. Insomma un’organizzazione che preveda uno stabile di circa 4.000 mq, per evitare problemi, disagi e soprattutto per velocizzare al massimo le operazioni di vaccinazione, così da raggiungere al più presto l’immunità di popolazione”.
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