Sette ore per un soccorso. L’odissea di un’ambulanza 118

Sette ore per un soccorso. L’odissea di un’ambulanza 118

Un venerdì nero quello appena trascorso che, come spesso accade e come abbiamo già scritto, ha visto diverse ambulanze bloccate per ore e ore, causa sanificazione, senza poter intervenire su chiamate di soccorso. Ciò dovuto al fatto che ci sono soltanto due sedi per sanficare i mezzi di soccorso, con un solo robot sanificatore, mentre in coda ci sono decine di ambulanze, come si vede in foto

In particoalre venerdì é stata una vera e proprio odissea per l’equipaggio di Poggiardo, partito alle 12 su una chiamata: una persona di Supearsano accusava un dolore addominale, il mezzo di soccorso parte quindi lì dove si trovava il paziente.

All’arrivo – dopo una prima valutazione – l’equipe si rende conto di trovarsi davanti ad un caso di sospetto Covid. Così l’infermiere di turno, indossa le protezioni previste e di concerto con la centrale operativa suggerisce di andare all’ospedale di Casarano, dove c’era probabilmente posto disponibile. Arrivati al “Ferrari” però, viene comunicato che il paziente a bordo dell’ambulanza non poteva essere accettato poichè l’area destinata ai casi sospetti, quella che in gergo viene definita “zona grigia”, era occupata. Probabilmente si era riempita nel tragitto del mezzo di soccorso.

Viene quindi contattata nuovamente la centrale operativa che indica all’equipaggio 118, l’ospedale di Scorrano come prossima meta, ma lì l’ambulanza resta ferma mezz’ora prima di poter sbarellare il paziente. Anche al “Delli Ponti”, la “zona grigia” era occupata e l’equipaggio ha dovuto attendere che si liberasse un posto letto.

Si fanno intanto le 14.50, ma prima che l’autista mette in moto l’ambulanza per ripartire, il mezzo non parte per un guasto alla batteria. Viene allertata ancora una volta la centrale operativa 118, che invia il soccorso stradale. L’ambulanza così riparte, ma si fanno intanto le 16 e 30 quando l’autista mette in moto per recarsi all’autofficina convenzionata per la riparazione.

Finalmente alle 17.15 l’equipaggio 118 riparte verso Lecce, dove fare la sanificazione presso il “Vito Fazzi”. Qui il mezzo arriva alle 17 e 20 e alle 17.35 viene sanificato, ma occorre aspettare 45 minuti, più altri 10, per arieggaire il vano prima di poter risalire ed essere nuovamente operativi. Così alle 18 e 20 l’equipaggio riaprte da Lecce, verso Poggiardo dove arriva alle 18 e 50.

Morale della favola l’ambualzna e il suo equipaggio 118 é stato fuori sette ore per un solo intervento, lasciando scoperto il territorio di Poggiardo – stando a quanto detto dal rappresentante sindacale della UIl Dario Cagnazzo. Non solo – evidenzia il sindacalista – ma anche l’euqipaggio del turno successivo, quello pomeridiano, é stato fermo, medico compreso, é rimasto in postazione senza ambulanza. Forse é il caso di rivedere qualcosa nell’organizzazione per evitare che accada di nuovo una cosa simile ? Si domanda Cagnazzo.

Roberta Grima
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