Ha suscitato non poche polemiche e malcontento la lettera che SanitàService ha inviato al dottor Giovanni De Filippis dirigente dello Spesal (servizio di prevenzione e sicurezza sul lavoro) dell’Asl Lecce e al segretario provinciale della Uil Antonio Tarantino, con i nomi in calce del medico competente di SanitàService Carlo Siciliano e del responsabile dei rapporti con lo stesso medico, Mauro Durante che però non firmano lo scritto.
Si viola la privacy pubblicando i nomi di chi ha fatto i tamponi
Nella missiva si comunica nome e cognome dei lavoratori della società in house che sono stati sottoposti al tampone Covid e il cui esito è risultato negativo. Dati sensibili che in barba alla privacy sono stati inseriti nella nota che purtroppo è stata fatta circolare, rendendo noto lo stato di salute dei lavoratori. Solitamente in questi casi, proprio per tutelare il personale, vengono impiegati come identificativi, i numeri di matricola dei lavoratori omettendo così i loro nomi, cognomi e il reparto assegnato. Invece sembra che le cose siano andate diversamente, alimentando la rabbia e il fastidio del personale coinvolto.
La posizione dell’amminsitratore unico
“Non sono al corrente di ciò – ha detto l’amministratore unico di Sanità Service Luigino Sergio – certo è che i nominativi non andavano messi, domattina però mi confronterò con il dottore Mauro Durante responsabile dei rapporti con il medico competente. E’ stano – continua Sergio – che la nota sia stata inviata anche al rappresentante sindacale, vedrò di appurare meglio anche perchè simili azioni rendono vani tutti quegli sforzi fatti per tutelare i dipendenti.”
Un accordo con l’Asl per sottoporre il personale di SanitàService ai tamponi
Dal 24 marzo infatti, è stato firmato un accordo tra Asl e SanitàService, per sottoporre al controllo i dipendenti della società in house. L’intesa prevede che l’azienda sanitaria acquisti i tamponi, metta a disposizione un’infermiera e dia l’autorizzazione al medico competente dottor Carlo Siciliano, nonchè referente anche della stessa società SanitàService, di eseguire i test a domicilio di quei lavoratori della società che sono a rischio. SanitàService poi mette a disposizione l’autista e l’auto per recarsi nelle abitazioni dei singoli dipendenti.
“Con questo protocollo – ha detto Luigino Sergio – si è voluto mettere sullo stesso piano i lavoratori dell’Asl e quelli di SanitàService, evitando trattamenti diversi. Precedentemente spiega l’amministratore unico della società – vi erano trattamenti differenti, con incomprensioni e malumori da parte del personale. Prima infatti chi accusava sintomi ed era dipendente della società veniva subito allontanato, con l’invito di comunicare il proprio stato di salute al medico di base. Qui finiva il nostro compito – dice Sergio – era poi il medico curante del lavoratore, che allertava l’ufficio igiene dell’Asl, che poi prendeva in carico il dipendente valutando se fare o meno il tampone. Per i lavoratori dell’Asl invece, l’intervento e quindi il tampone é più immediato.”
Per evitare trattamenti diversi – continua l’amminsitratore unico di SanitàService – abbiamo firmato l’intesa con l’Asl, in un incontro lampo con il direttore Rollo abbiamo raggiunto l’accordo, per cui il personale di SanitàService adesso è assimilato a quello dell’Asl, “utilizzando” le competenze del dottor Carlo Siciliano medico compente di SanitàService, ma in questo caso medico del lavoro dell’azienda sanitaria.” Il professionsita – ha continuato Luigino Sergio – riceve tutte le schede compilate dal coordinatore dei lavoratori a rischio, che poi vengono valutate dallo stesso medico per gli eventuali controlli che consistono nei tamponi, ma anche nella saturometria e analisi del sangue. Il risultato resta all’interessato e al medico, certo non va comunicato ad altri o al sindcalista.”