Con le terze dosi anti Covid si apre un nuovo percorso per la medicina territoriale pugliese. Con la firma dell’accordo tra il governo di Emiliano e i rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale, non solo si e’ dato il via alla campagna vaccinale, ma si e’ sottoscritto anche l’impegno da parte dell’amministrazione regionale a rimodulare in modo stabile e ben strutturato, tutto il sistema sanitario che coinvolge l’attivita’ ambulatoriale escludendo quella ospedaliera.
In questo modo si sono poste le premesse secondo Donato Monopoli, segretario regionale Fimmg (federazione nazionale medici di medicina generale), per un rinnovo dell’intero assetto territoriale dell’assistenza medica in linea con il PNRR (piano di resilenza e resistenza) e che gia’ la Fimmg aveva piu’ volte proposto con il potenziamento dei servizi assistenziali, incrementando personale e attrezzature.
L’intento del ministero e’ quello di offrire tutti i servizi non ospedalieri in prossimita’ dei cittadini, puntando sul rapporto fiduciario con i medici di medicina generale. Parte proprio da questi due capisaldi: vicinanza al cittadino e rapporto di fiducia, la campagna anti Covid con le terze dosi, per le quali saranno nodi strategici proprio gli studi dei medici di base.
Questi hanno gia’ampiamnete dimostrato nelle ondate precedenti del Corona virus di essere fondamentali per raggiungere piu pazienti possibili, garantendo una copertura di circa 800 mila persone fragili vaccinate andandole a chiamare una ad una. Un lavoro lungo, faticoso svolto in tempi rapidi con rischi ed enormi difficolta’ come il rifornimento di vaccini a singhiozzo.
Ora sara’ diverso: i medici hanno gli elenchi di tutti i pazienti che dovrebbero fare il richiamo al vaccino anti Covid perche’ in scadenza dopo sei mesi. Va detto che la terza dose va somministrata trascorsi sei mesi dalla seconda dose ed entro dodici mesi dalla prima. “Si tratta – ha spiegato Donato Monopoli, segretario regionale Fimmg (federazione nazionale medici di medicina generale), di potenziare un sistema immunitario gia’ forte dalle prime due dosi, quindi non e’ tassativo vaccinarsi appena scaduti i sei mesi dalla seconda dose, perche’ comunque le difese ci sono, ma e’ bene potenziarle.”
Si partira’ dagli over 60, dalle persone fragili, immunodepresse, per pensare anche a chi non deambula e richiede il vaccino a casa. “Come in precedenza – ha sottolineato Monopoli – anche questa volta abbiamo preso l’impegno di assicurare la somministrazione anche a domicilio, indipendentemente dalla tariffa riconosciutaci dalla Regione.”
Dieci euro e cinquanta per ogni persona vaccinata, poco per quei medici che vogliono investire nel personale tecnico, infermieristico e amministrativo. Il lavoro e’ tanto: per ogni prestazione clinica c’e’ un lungo lavoro burocratico, occorre spulciare tutti gli elenchi degli assistiti, trarne i primi destinatari delle terze dosi, selezionare quelle da fare a domicilio. Questa volta le somministrazioni saranno effettuate solo negli studi il che significa avere sempre un infermiere presente. Insomma serve piu personale soprattutto se in futuro i medici del territorio dovranno garantire piu’ servizi.
Per ora i professionisti dovranno accontentarsi della maggiorazione da otto euro e sedici della prima campagna vaccinale anti Covid, a dieci euro e cinquanta, avendo ceduto alla posizione inamovibile del governo pugliese che, dopo aver speso circa 400 milioni per mettere su gli hub vaccinali, non puo’ permettersi ulteriori sforamenti.
Si confida nel prossimo futuro con l’impegno di riorganizzare tutta l’ attivita’ dei medici territoriali con nuovi servizi, nuove tariffe e studi meglio attrezzati. Su questo la Fimmg e’ ferma e ha accettato di firmare l’accordo con il governo regionale a condizione che Emiliano rispetti l’impegno preso per il futuro.