C’é anche un cardiologo tra i tre casi positivi al Covid registrati nel Salento. Il medico é uno specialista che lavora in convenzione con diverse strutture sanitarie, il che rende complicato identificare tutte le persone con le quali è venuto in contatto e che dovranno rispettare il periodo di isolamento per almeno 14 giorni.
Un lavoro certosino al quale si sta dedicando il servizio di igiene pubblica dell’asl che ha registrato anche il caso di un uomo albanese, risultato positivo al rientro dalla sua terra di origine. Olte a lui anche un altro cittadino anche lui rientrato dall’estero per motivi di lavoro.
Il leggero incremento di casi positivi registrato nel Salento nelle ultime ore, preoccupa, si teme che con l’attività del cardiologo il virus possa essersi diffuso ulteriormente, tramite i vari pazienti delle diverse strutture sanitrie.
I test anche in assenza di sintomi per i lavoratori della sanità
Preoccupazione c’é sopratutto tra gli operatori del “Vito Fazzi”, ospedale dove questi tre pazienti hanno girato per i vari reparti in primis: pronto soccorso e radiologia. Gli addetti vorrebbero sottoporsi al tampone, ma in assenza di sintomi l’asl non prevede test. Dunque il rischio é che qualcuno tra medici, infemrieri, oss, possa aver contratto il Corona virus senza saperlo e continui a lavorare come mina vagante, diffondendo ulteriormente il virus. Una condizione che si é già verificata nel pieno dell’emergenza quando il “Fazzi” é stato di fatto un focolaio e non solo l’ospedaleleccese, ma anche il “Sacro Cuore” di Gallipoli, oltre a Copertino e Brindisi. Il passato forse dovrebbe insegnarci qualcosa.
Intanto l’amminstratore unico di Sanità Serevicce proprio questo pomeriggio si è accertato che almeno gli ambienti fosseros tati sanificati
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