Momenti di tensione questa mattina nel vecchio ospedale di Lecce, in piazzetta Bottazzi, dove molti cittadini erano in fila per il primo accesso nel poliambulatorio. “Si perché – come dice un uomo in attesa – poi si fa la seconda fila dove ognuno di noi è prenotato. Così si crea assembramento anche se vogliono evitarlo. Non solo, ma c’è gente anziana, in cinta che vorrebbe sedersi e invece è in piedi per diverso tempo in attesa di entrare.”
Dal cup di Casarano…
A perdere la pazienza però, é stata una coppia che chiedeva da venerdì scorso, un’ecografia al capo per la bambina di 9 mesi. “Mia figlia – dice la mamma – è stata visitata dalla pediatra che ha riscontrato una circonferenza cranica fuori norma di 47 cm., ha quindi prescritto un’ecografia all’encefalo da fare entro 10 giorni, per vederci chiaro. Così sono andata dapprima al cup di Casarano, dove però mi é stato detto che le prenotazioni non potevano essere effettuate prima dei prossimi 20 giorni. L’addetto mi ha consigliato di rivolgermi la mattina seguente ai colleghi del cup di Gallipoli.”
…a quello di Gallipoli
Così il giorno dopo, il sabato, da Galatone dove risiede la coppia, la mamma della piccola é andata al cup dell’ospedale gallipolino “Sacro Cuore”, dove però era tutto chiuso. “C’erano soltanto gli operatori che prendevano la temepratura agli utenti, i quali mi hanno detto che di sabato il servizio prenotazioni è chiuso e di recarmi all’ospedale vecchio.” Arrivata al vecchio nosocomio, la donna si sente dire nuovamente che le prenotazioni non possono essere efettuate e di portare pazienza e recarmi a Lecce.”
Fino al cup di lecce,senza prenotazione
“Non ho chiuso occhio per tutto il week end, aspettando che arrivasse il lunedì – dice ancora la mamma della piccola – Finalmente questa mattina io e il mio compagno siamo andati al cup del “Vito Fazzi”, ancora una volta ci siamo sentititi dire di no, che non si poteva prenotare, di recarmi al vecchio ospedale in piazzetta Bottazzi. Altra fila, fino a quando sono entrata per prenotare, ma l’addetto allo sportello mi ha riferito che non poteva farlo, che avrei dovuto telefonare ad un numero, lì – ha detto la signora – non ci ho visto più, mi sono messa a gridare, così l’uomo mi ha mandato al piano superiore in pediatria. Salvo scoprire che mi aveva presa in giro, perchè la pediatria non esiste. Sono andata via arrabbiata e a quel punto é entrato il mio compagno dirigendosi in direzione sanitaria. Qui il personale ha effettuato una simulazione proprio davanti all’uomo, che ha così scoperto che facendo la prenotazione ordinaria, era possibile fissare l’appuntamento al primo settembre, mantenendo l’urgenza invece di 10 giorni al massimo, il terminale non prendeva la prenotazione.”
Solo quando la pediatra della bambina ha chiamato un collega del “Vito Fazzi”, la coppia é riuscita ad ottenere l’ecografia in ospedale, ponendo fine ad una vera e propria odissea per i geniori.”
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