Dal 12 aprile partiranno le vaccinazioni ai cittadini pugliesi di età inferiore agli 80 anni. In particolare si comincerà con la fascia di età compresa tra i 79 e i 70 anni. A distanza di 15 giorni, le Asl pugliesi dovranno avviare la somministrazione del vaccino al secondo gruppo, ovvero coloro con un’età compresa tra i 69 e 60 anni. I cittadini potranno prenotarsi tramite Cup (centro unico di prenotazione) delle Asl, a partire già dal 29 marzo per i più anziani, via via a scalare, secondo lo schema riportato:
Date in cui prenotarsi
79 -70 anni
69 – 60 anni
Si somminsitra l’Astrazeneca
La campagna vaccinale così programmata, arriva dal dipartimento regionale della salute che, con comunicazione urgente, ha scritto alle Asl informandole del nuovo piano al quale attenersi. Le aziende sanitarie dovranno seguire un preciso cronoprogramma che tiene conto del piano strategico nazionale e delle direttive ministeriali, che stabiliscono la somministrazione del vaccino Astrazeneca nelle persone di età superiore ai 65 anni. “Si terrà conto – si legge nella nota regionale – delle evidenze scientifiche ulteriori e dei pareri favorevoli espressi dagli organismi preposti, che stabiliscono che il vaccino AstraZeneca può essere somministrato anche alle persone di età superiore ai 65 anni, con esclusione dei soli soggetti identificati come “estremamente vulnerabili”, in ragione di “condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria, a trattamenti farmacologici o in ragione di una patologia concomitante, che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di COVID-19”, per queste persone, è confermata l’indicazione a un uso preferenziale dei vaccini a RNA messaggero.”
Dunque solo per quei cittadini con età superiore ai 65 anni, che abbiamo gravi patologie o condizioni di immunodeficienza tali da non poter sopportare il vaccino Astrazeneca, è indicata la vaccinazione con RNA messaggero come Moderna o Pftizer che, a differenza di Astrazeneca, non prevedono l’inoculazione di un adenovirus con la proteina spike uguale a quella del Corona virus, bensì l’inserimento di un messaggio che “ordina” all’organismo di riprodurre la proteina, in modo da stimolare la risposta immunitaria.
Dal dipartimento regionale sottolineano poi come le ulteiori verifiche scientifiche abbiano confermano la validità e la sicurezza del vaccino Astrazeneca anche nelle persone con più di 65 anni. Non solo, ma viene sottolienato che la somminsitrazione del vaccino previsto, è in grado di produrre una protezione significativa da possibili sviluppi del Covid in forma grave. Non si parla di protezione dall’infezione, il che significa che una persona vaccinata evita la malattia, quindi evita di finire in , o di arrivare in terapia intensiva, ma può avere l’infezione, cioè il virus, quindi essere contagioso. Ecco perchè è fondamentale usare la mascherina anche da vaccinati.
6 aprile le vaccinazioni a domicilio per i più fragili
Ci sarà poi la vaccinazione a domicilio per gli ultraottantenni non deambulanti, per lepersone fragili indipendentemente dall’età, quindi estremamente vulnerabili, in gravi condizioni di salute, allettati, o persone che hanno un rischio molto elevato di contrarre il Covid in forma letale, per esempio chi sta facendo chemio o radioterapia, con un sistema immunitario debole. Per queste persone riconosciute nella categoria dei cittadini fragili, disabili gravi, i medici di base devono fornire gli elenchi dei loro assititi ai distretti di competenza, per le verifiche del caso entro il 16 marzo, per poi sottoporre a vaccinazione gli interessati dal 06 aprile.
Vaccinare i genitori dei minori fragili
Per i minorenni che rientrano nella categoria dei cittadini fragili, disabili gravi, estremamente vulnerabili, per i quali non è disponibile attualmente un vaccino adeguato all’età, la Regione ha previsto di vaccinare i genitori e gli adulti che si prendono cura del paziente minorenne per proteggerlo il più possibile.
Le patologie considerate dalla Regione condizioni di vulnerabilità sono:
insufficienza/patologia renale
trapianto di organo solido e cellule staminali emopoietiche
Emoglobinopatie ossia pazienti affetti da talassemia, anemia a cellule falciformiossia
onco-ematologia
talassemici
Infine é previsto che chi ha contratto l’infezione da Coronavirus in modo sintomatico o asintomatico, possa essere vaccinato con una dose, purché questa venga somministrata a distanza di tre mesi dall’infezione ed entro sei dalla stessa.
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