Il percorso nascita, la continuità assistenziale, dal neonatologo al pediatra di famiglia. E’ questo il tema al centro del congresso che si terrà a Roma dal 18 al 20 marzo prossimi, organizzato dalla Simpe (società italiana dei medici pediatri) in collaborazione con Leukasia.
Un appuntamento emblematico che pone l’attenzione sul futuro dell’assistenza sanitaria del bambino, in un momento storico in cui il nostro paese accusa un grave calo di nascite, risultando uno dei paesi più vecchi d’Europa. A sostenere l’evento anche la Sin (società italiana di neonatologia) che ha riconosciuto l’urgenza e l’importanza di aprire un dibattito sul tema della denatalità e l’esigenza di un nuovo assetto organizzativo per promuovere le nascite in Italia. Durante la pandemia il numero di culle vuote é arrivato a livelli tali da vedere dimezzata la popolazione entro il 2100. Il tasso di natalità nel nostro paese si è attestato, nel 2020, a 6,8 bambini ogni mille abitanti contro una media di 8,9 nascite nei 27 paesi dell’area europea.
E’ urgente quindi che si affronti quella che è stata definta una piaga sociale che deve interessare tutti, perché un paese che non cresce non può essere produttivo e avere un futuro e uno sviluppo. Ecco perché il dottore Giuseppe Mele, presidente di Simpe, ha voluto organizzare il congresso a Roma, che sarà il primo di una triade dedicato alla nascita, al bambino, con particolare attenzione al futuro dei punti nascita che rischiano di chiudere, visto il calo demografico. Un focus anche sulle politiche sanitarie e quelle a supporto della famiglia, dell’integrazione tra territorio e ospedale. L’intento é quello di capire come costruire un dialogo o come dice Papa Francesco un ponte che metta in collegamento gli specialisti ospedalieri con i pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale per garantire al nascituro e poi bambino un’assistenza sanitaria a 360 gradi.
L’idea é quella di realizzare un percorso assistenziale fattibile per i futuri genitori e il neonato, partendo dalla nascita ai primi anni di vita del bambino, tale per cui la famiglia potrà contare su un punto di riferimento dove avere quei servizi e prestazioni mediche dedicate ai più piccoli, senza rimanere sole, ma potendo contare su un servizio di diagnosi e cura multispecialistico. Il piano di resilenza e resistenza può per questo rappresentare un’occasione di investimento.
Tanti i relatori al congresso che inizierà il 18 pomeriggio presso l’hotel NH Collection, si aprirà con la presidentessa nazionale dell’associazione culturale dei pediatri Stefania Manetti, con una relazione sull’importanza di investire precocemente in salute, saranno affrontati temi relativi alle politiche per la famiglia e il supporto alla natalità con la tavola rotonda che vedrà la presenza della ministra Bonetti, del vicepresidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza Paolo Siani, della deputata Giuditta Pini membro della commissione parlamentare per gli affari sociali, di Beatrice Lorenzin già ministra della salute, del presidente della società italiana di neonatologia Luigi Orfeo. Non mancherà naturalmente la voce dei pediatri, molti provenienti anche da Pediacoop cooperativa che supporta i medici ospedalieri laddove manca organico per coprire i turni in corsia. Alla tavola rotonda interverranno per la categoria pediatrica anche il dottor Roberto Sassi, segretario generale Simpe e Immacolata La Bella pediatra di famiglia.
Si proseguirà poi il 19 mattina affrontando il tema delicato delle vaccinazioni in gravidanza e nel bambino, a seguire una sessione dedicata all’alimentazione, all’allattamento in tempi di Covid. Presente anche il direttore dell’Asl leccese Rodolfo Rollo.
Si chiuderanno i lavori il gionro 20, aprendo la giornata con il tema complesso delle malattie rare nei più piccoli, a seguire le dimissioni del neonato sano e patologico, gli screening cardiologici neonatali e per finire la relazione del dottor Sassi sulla presa in carico del neonato nell’evoluzione del sistema assistenziale.