Manutenzione macchinari medici, la Regione non farebbe la gara da anni

Manutenzione macchinari medici, la Regione non farebbe la gara da anni

Un appalto senza gara. E’ quello che l’Asl di Lecce avrebbe affidato all’ ATI RE.VI spa di Surbo e TEA srl, per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali. In realtà una gara c’é stata nel lontano 2008, quando la ditta vinse la selezione nel territorio sud del Salento, l’allora Asl Lecce2, che affidò all’associazione di imprese REVI spa e TEA srl, il servizio con delibera n°36 del 14/01/2008, per un importo annuo di 1.230.000 + IVA. L’Appalto non era quindi esteso alla Asl Lecce1, l’area nord del territorio, che invece aveva un sistema per cui le apparecchiature erano gestite direttamente dai tecnici delle imprese fornitrici.

La TEA srl e la RE.VI srl dell’imprenditore leccese Vittorio Marra, si dovevano occupare delle apparecchiature presso gli ospedali di Scorrano, Gallipoli, Casarano, Gagliano del Capo, Maglie e Poggiardo, la durata del contratto era di tre anni sino al 28/02/2011, per un compenso di 3.690.000 euro + IVA, che l’Asl avrebbe versato prelevando dal bilancio aziendale. A firmare la delibera sono i direttori dell’Asl: Vincenzo Valente come amministrativo, Franco Sanapo come sanitario e Rodolfo Rollo in qualità di commissario straordinario dell’Asl leccese.

A distanza di anni l’ATI continua a lavorare, ma senza che ci sia stata una gara, successiva alla scadenza del primo contratto. Ammesso pure che l’Asl abbia fatto una proroga alla ditta, questa non sarebbe potuta durare sino ad oggi, perché la proroga di un appalto, viene espletata dalla pubblica amministrazione nelle more di bandire una nuova gara. Resta da capire se il servizio erogato dalla RE.VI/TEA, sia esteso anche nell’area nord oppure no.

Nel 2007 infatti, l’Asl Le2 e l’Asl Le1 si accorpano in unica azienda sanitaria provinciale, forse sarebbe stato più corretto bandire una gara unica per l’affidamento della manutenzione e gestione delle apaprecchaiture biomedicali, in attesa che scadesse il vecchio appalto nell’area sud, cosicché scaduto il vecchio appalto, il 28/02/2011, alla RE.VI/TEA sarebbe subentrata la nuova aggiudicatrice, che non è detto che non sarebbe stata la stessa società.
Invece un nuovo appalto non sembra ci sia stato, non si capisce quindi come eventualmente verrebbe pagato il servizio nell’area sud e perché si preferisce lasciare due sistemi differenti tra nord e sud Salento. l’ATI di imprese nell’ex Asl Le2 e singole imprese nell’ex Asl Le1. Sarebbe logico che l’Asl uniformasse l’erogazione del servizio manutenzione e quindi se non fa la nuova gara d’appalto, fare in modo che al guasto di un macchinario nei nosocomi dell’ex Asl Lecce2, siano i tecnici delle ditte fornitrici l’apparecchiatura a intervenire, invece di fare proroghe di anno in anno all’ATI RE.VI /TEA.

“Chiamare il tecnico dell’azienda che produce un determinato macchinario, significa accelerare i tempi, il tecnico di quella ditta conosce la macchina e il servizio si fa naturalmente più efficiente.” Spiega un medico del Fazzi. Non sarebbe quindi sbagliato adottare lo stesso sistema anche nell’area sud. In effetti a sentire il medico, gran parte delle macchine usate a Casarano, come a Scorrano sono riparate alla stessa stregua del Fazzi. A che serve allora prorogare il contratto alla Re.VI? Questa riceve un la segnalazione di un guasto dal reparto e interviene nei casi più semplici, diversamente fa a sua volta il fax alla ditta madre, che viene quindi allertata nei guasti più seri da risolvere.

C’é da dire che sul caso è intervenuta la consigliera del movimento 5 stelle presso la Regione Puglia, Antonella Laricchia, che ha scritto all’azienda sanitaria leccese per chiedere contezza, visto anche i precedenti che hanno coinvolto la stessa RE.VI, in un’inchiesta giudiziaria per appalti truccati nel lontano 2013, quando svolgeva lo stesso servizio di manutenzione delle apparecchiature nell’Asl di Brindisi, all’epoca guidata da Rodolfo Rollo.

La richiesta della Laricchia è arrivata tramite pec anche all’osservatorio contratti pubblici della Regione Puglia, la consigliera fa sapere di aver chiesto all’azienda sanitaria le modalità con le quali si è proceduto alla prosecuzione del rapporto contrattuale con la società Re.VI, chiedendo copia dei relativi provvedimenti, chiedendo anche se è avvenuta l’estensione del servizio all’area nord alla stessa società. Purtroppo conclude – Antonella Laricchia – le recenti inchieste dimostrano come nella nostra regione ci sia una sempre maggiore necessità di trasparenza e legalità per quello che riguarda la gestione della sanità.”

Intanto dall’azienda sanitaria abbiamo sentito l’ingegnere Fiorenzo Pisanello, quello che sino a pochi mesi fa è stato il responsbaile dell’area tecnica anche all’epoca dell’appalto RE.VI./TEA, colui che ha quindi la memoria storica dei fatti.

“La consigliera farebbe bene a porre gli interrogativi allo stesso Emiliano – afferma l’ingegnere – perché stiamo aspettando che la Regione faccia la procedura di centralizzazione d’acqusito del servizio di manutenzione delle apparecchiature. La Regione aveva individuato qualche anno fa – ricorda Pisanello – l’Asl di Brindisi come capofila per la centralizzazione d’acquisto del servizio di manutenzione delle apparecchiature elettromedicali, su tutto il territorio regionale. Tre anni fa circa, la Regione ci scrisse che voleva fare un bando di gara regionale, affidandolo all’azienda sanitaria brindisina. Ci intimò di fermarci, noi a Lecce eravamo pronti per una nuova gara, per aggiudicare la manutenzione ad una sola azienda sia per la Lecce1 che per la Lecce2, che intanto si erano fuse, avevamo il capitolato, eravamo lì lì per partire, quando arrivò questo imput dall’alto. A quel punto -ricorda Pisanello – abbiamo scritto a Brindisi che ci chiese l’elenco delle tecnologie che dovevano mettere in gara, come oggetto di manutenzione.”

L’appalto centralizzato però non c’è stato – ci conferma Pisanello, che non poteva – dice lui – interrompere un servizio, così è stato prorogato il contratto di lavoro alla RE.VI/TEA, ma – sottolinea l’ingegnere – solo per il territorio per il quale la ditta aveva vinto precedentemente, ossia l’area sud. Non c’è quindi alcuna estensione del servizio prorogato, nell’area nord -ha ribadito Pisanello – nell’ex Asl Le1, si va avanti con il sistema consolidato per cui i medici quando hanno un apparecchaitura guasta, chiamano i tecnici delle imprese fornitrici l’attrezzatura. Per cui – conclude Pisanello – se anche l’anno prossimo non verrà espletata la gara regionale – si prorogherà il servizio per un altro anno e così via.”

Roberta Grima
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