Chiuso per la seconda volta il polimabulatorio di Martano. A procedere in tal senso l’ingegnere dell’ufficio tecnico del comune salentino, Raffaele Mittaridonna che, non avendo ricevuto dall’azienda sanitaria, come per legge, la SCA ovvero la segnalazione certificata di agibilità, si è visto costretto a sospendere ogni attività e chiudere.
La SCA che manca
Il documento é fondamentale per l’utilizzo dell’edificio, poichè attesta sotto responsabilità del direttore dei lavori di ampliamento e ristrutturazione, ovvero l’ingegnere asl Antonio Leo, che le opere eseguite sono effettivamente corrispondenti al progetto presentato, che ci sono tutte le condizioni di sicurezza dell’edificio. Quindi il comune rilascia il permesso, quando l’asl dimostri, proprio presentando la SCA, che sia stato fatto il collaudo e la certificazione degli impianti si da garantire la sicurezza degli stessi e la loro conformità alle norme, così come l’isolamento termico e il risparmio energetico, l’abbattimento di barriere archiettettoniche, i percorsi antincendio e una serie di certificazioni, allacci, relativi alle norme in materia di inquinamento acustico. Il tutto per attestare sostanzialmente che il poliambulatorio è sicuro per l’incolumità della popolazione, che le opere strutturali e non sono state eseguite correttamente, quindi sono stati ben spesi i nostri soldi.
Una serie di anomalie e irregoalrità, nessuno ne risponde
Ebbene tutto questo, stando alla nota dell’ufficio tecnico comunale, non ci sarebbe. Da un anno il mammografo é attivo in ambienti non agibili, le donne si sottopongono alla mammografia in uno spazio ricavato dalla medicina nucleare, doveva essere momentaneo, ma é cosi dal giugno 2018. Dal 2015 si aspetta il completamento del seminterrato per collocare una risonanza acquistata, che resta imballata, rischiando di diventare vecchia, da un anno si attende che qualcuno prenda provvedimenti, che non si capisce perché, non arrivano.
La procura di Lecce indaga da oltre un anno
La procura di Lecce, dopo una serie di denunce fatte presso la guardia di finanza di Otranto prima e di Lecce dopo, ha aperto un fascicolo, ha interrogato l’ex direttrice Melli, dipendenti tecnici dell’asl, ha iscritto nel registro degli indagati i responsbaili: Antonio Leo come direttore dei lavori e Fiorenzo Pisanello in qualità di responsabile unico di procedimento, ma l’indagine ancora non é arrivata a conclusione, da quanto si sa.
L’asl non presenta l’agibilità
A conclusione invece é arrivato l’ingegnere Mittaridonna dell’uffico tecnico comunale che, dopo aver dato il permesso all’azienda sanitaria di costruire in sanatoria, cosentendo ai responsabili di mettersi in regola, ponendo fine ai lavori rimasti incompleti e legittimare le opere rispetto alle contestazioni fatte anche dai vigili del fuoco, ha deciso di chiudere il poliambulatorio perchè dall’asl, i tecnici non solo non avrebbero ritirato il permesso, ma sopratutto non avrebbero presentato la segnalazione di agibilità.
Una serie di gravi irregoalrità con probabile danno erariale
Va detto che già un’anno fa la parlamentare Veronica Giannone, aveva sollevato la questione del finanziamento europeo 2007 – 2014, di 4 milioni di euro, stanziato per le opere di ampliamento del plesso. Non solo i responsabili non hanno termianto nei tempi la struttura, perdendo così il finanziamento, ma hanno eseguito le opere finanziandole con fondi aziendali ed eseguendole in maniera errata e non sicura. La Giannone fece notare una scala antincendio interrotta a metà, delle cabine elettriche che poggiavano direttamente sul terreno senza base di cemento, infissi non a misura, un probabile scarico diretto nella campagna adiacente invece che sulla strada.
Anche i due sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco, non andarono a buon fine, ma nonostante ciò e le proroghe date, Martano ha ancora un poliambulatorio non a norma, con milioni di denaro pubblico già spesi.
Sulla vicenda intervenne anche l’onorevole Federico Massa che inizialmente si battè perché la struttura venisse portata a termine e in modo sicuro, promosse persino una raccolta firme. Non solo, fu presente anche durante il sorpalluogo di Emiliano a maggio del 2018, ma dopo é sceso un silenzio assordante.
Un cumulo di macerie a danno della salute pubblica
Emiliano invece, nella primavera di due anni fa dichiarò con sicurezza che certe cose finché ci sarebbe stato lui, non sarebbero più accadute. Intanto di Martano resta per ora un poliambulatorio nuovo chiuso e un cumulo di rifiuti. Si perché nella campagna confinante l’edifico, da tempo é presente materiale di risulta, rifiuti edilizi, eternit, certamente elementi che andrebbero smaltiti diversamente proprio per la sicurezza della salute pubblica ed è paradossale che l’asl, organo proposto ad evitare ciò, non si sia accorta che durante i lavori, si sia creata una vera e propria discarica a danno della salute pubblica.
Non vorremmo che adesso l’asl debba pagare una sanzione per questi rifiuti. Abbiamo provato a chiederlo all’attuale direttore geenrale dell’asl Rodolfo Rollo, ma non siamo riusciti a raggiungerlo telefonicamente. E pensare che questo ambulatorio doveva servire a trasferire i servizi per i quali l’asl paga tutt’oggi un fitto di locazione, l’idea dei lavori in via fratelli Cervi, era quella di risparmiare il canone di affitto e avere una sede di proprietà.
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