Collegamento DEA – FAZZI presto in gara, un progetto che c’era sin dall’inizio

Collegamento DEA – FAZZI presto in gara, un progetto che c’era sin dall’inizio

Il progetto per il collegamento tra il “Vito Fazzi” e il DEA (dipartimento di emergenza e accettazione), sarà presto in gara, non appena l’ufficio tecnico dell’Asl leccese riceverà le autorizzazioni del caso, da parte del comando dei vigili del fuoco. Si tratterà di una gara agevolata, visto i lavori di breve durata e l’importo che si dovrebbe aggirare intorno ai 100 mila euro. Verranno quindi individuate una decina di ditte, che si contenderanno l’affidamento dell’appalto.

Un solo pronto soccorso collegato alla due strutture
Dovrebbe trattarsi di 18 metri di collegamento tra il vecchio pronto soccorso dell’attuale ospedale e il DEA (dipartimento di emergenza e accettazione). Un corridoio a terra quindi, non sospeso, necessario per poter trasferire i pazienti al e dal “Vito Fazzi”, a seconda dei casi. Il corridoio servirà sopratutto perché le due strutture ospedaliere: “Fazzi” e DEA, dovranno contare su un unico pronto soccorso, quello attuale. Il triage, dove vengono classificati con codici le varie emergenze – urgenze, dovrà perciò necessariamente, essere collegato lì dove vengono trattati i codici rossi e gialli, ossia quelli a rischio vita, che saranno affrontati nel DEA. I bianchi e i verdi, più lievi, saranno seguiti nel “Fazzi”. Non era possibile evidentemente realizzare un secondo pronto soccorso nella nuova struttura, soprattutto per mancanza di medici e infermieri.

Servono medici e infermieri
Uno dei problemi più seri della nuova struttura, sarà infatti proprio il personale, come cioé riempire il blocco sanitario di risorse umane, dopo aver realizzato una struttura nuova, con apparecchiature di alta tecnologia. Per questo sarebbero necessari i concorsi, per porre medici, tecnici e infermieri, in un polo di emergenza – accettazione. Un plesso certamente all’avanguardia, al quale il presidente Emiliano tiene molto, tanto da mandare un suo delegato, nella persona del consigliere regionale Paolo Pellegrino, a seguire l’andamento dei lavori. Lavori che sino a qualche anno fa si erano “inceppati”.

Un corridoio di collegamento previsto già nel 2017 e non realizzato
In effetti il collegamento tra il DEA e il “Fazzi” era già stato previsto nel progetto originario del 2017, quando venne presentato alla stampa, sotto la direzione dell’allora direttore Asl Giovanni Gorgoni. Tutti sapevano dell’esistenza di questo corridoio da realizzare e che avrebbe potuto creare problemi al passaggio delle ambulanze, che allora transitavano proprio lì dove doveva sorgere il collegamento. Il progetto venne quindi accantonato dall’allora responsabile unico di procedimento (RUP), ingegnere Pisanello, che avrebbe rimandato il problema, in attesa di concordare con la direzione Asl e la ditta, una soluzione. Solo dopo aver realizzato buona parte dell’opera, si sarebbe dovuto discutere come evitare il disagio per le ambulanze.

7 milioni dati alla ditta per aree non consegnate
Pisanello quindi si limitò a non consegnare alla ditta l’area sulla quale costruire il corridoio, l’impresa però, avanzò in seguito un risarcimento danni da parte dell’Asl, per opere non consegnate, reclamo che si concluse con un risarcimento da parte dell’Asl, di quasi 7 milioni di euro di riserve.
Il risarcimento venne riconosciuto, alla luce di un presunto andamento anomalo dei lavori, per cui la ditta non avrebbe ricevuto le direttive da Pisanello, che nel frattempo venne allontanato e sospeso dall’incarico dall’allora direttrice generale Silvana Melli.

I problemi del collegamento si conoscevano sin dall’inizio
Secondo l’ingegnere, tutti sapevano delle opere di collegamento da fare e dei problemi che potevano sorgere. Già in sede di offerta, le parti interessate ne sarebbero state a conoscenza, anche la ditta aggiudicatrice che, nonostante ciò, avrebbe proposto una tempistica di realizzazione del DEA, di 580 giorni, vincendo l’appalto. Il collegamento tra i due plessi e i disagi eventuali, non sarebbero stati quindi una novità. Motivo per cui non sarebbero stati giustificati da parte della ditta, costi aggiuntivi per eventuali disagi sorti. Ecco perché secondo l’ingegnere, i 7 milioni di risarcimento danni, sarebbero stati regalati da parte dell’Asl all’impresa.

Mancate decisioni da parte del RUP sono costate 7 milioni in più
Una vicenda che andrebbe chiarita nelle sedi opportune, perché invece all’epoca della Melli e successivamente, si venne a sapere che la ditta lamentava il fermo del cantiere, con costi di personale e attrezzature che restavano inoperosi, per mancate direttive da parte del RUP. Non sarebbe quindi solo il problema del corridoio di collegamento a non essere stato consegnato, ma più in generale una malagestione dell’insieme dell’opera. Da qui la richiesta delle riserve.

Un ritardo che ha favorito i privati
Naturalmente è tutto da verificare, ma una cosa é certa: che i ritardi con cui si lavorava, avrebbero agevolato e potevano far comodo a qualcuno, per esempio i privati. Quello che si sarebbe dovuto fare probabilmente, era si la sospensione temporanea della costruzione del corridoio, in attesa di capire come evitare i possibili disagi, ma senza eliminare l’opera di collegamento dal progetto che così risulterebbe monco.

Un corridoio apribile per i mezzi di primo intervento
Adesso con il nuovo RUP, ingegnere Negro, si sta dando un’accellerata e quello che si sta programmando di fare è un corridoio a raso, che sorgerà non lungo il percorso delle ambulanze, ma su un altra tracciato che collegherà il vecchio pronto soccorso del “Fazzi” con il DEA. Un varco che sarà coperto e completamente amovibile, si da consentire, quando sarà necessario il transito di mezzi di primo intervento, che non siano però le ambulanze, ma per esempio i mezzi della protezione civile, dei vigili del fuoco, ecc… Lateralmente il corridoio in questione avrà delle rifiniture in alluminio, come delle ali apribili per allargarsi nel momento di necessità, per far accedere i mezzi.
Il corridoio poi è stato pensato con delle rifiniture in acciaio per un’eventuale struttura sopraelevata, qualora si decidesse in futuro di realizzare dei collegamenti con i piani superiori tra le due strutture ospedaliere: “Fazzi” e DEA.

Adesso quello che i nuovi responsabili stanno facendo realizzare, é un collegamento a terra (a raso), senza intralciare il percorso delle ambulanze come si temeva in precedenza, perchè ne avranno uno tutto loro all’interno del DEA. Si intende invece realizzare un corridoio che in caso di necessità sia completamente amovibile, per consentire per esempio il passaggio di mezzi come quelli dei vigili del fuoco. Sarà un varco fisso che dovrà essere un tutt’uno con gli altri collegamenti che saranno costruiti in futuro.

Roberta Grima
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