Da questa mattina alle 9 il Dea è vuoto o quasi, perchè come annunciato già nei giorni scorsi in un articolo di SanitàSalento, la perdità che avevano denunciato il 13 aprile scorso nell’impianto di ossigeno, potrà essere riparato solo interrompendo il servizio e quindi dimettendo i pazienti.
Pazienti dimessi dal Dea
Nel fine settimana infatti, come avevamo preannunciato, si è lavorato per effettuare i trasferimenti delle persone ricoverate, alcune delle quali già dimesse, altre con l’idea di trsferirle a San Cesario.
Si dovrebbe sostituire l’intero tubo di collegamento
Intanto a breve dovrebbe essere sostituito il tubo di collegamento tra il “Fazzi” e il Dea. Resta però il problema del collaudo che se prima mancava, adesso dovrà avere una certificazione che attesti che il lavoro che verrà eseguito sia a norma. Non sarà così semplice forse, perché come già scrittoscritto su SanitàSalento, l’asl con questa condotta di collegameto tra i due plessi, ha manomesso l’intero impianto che non corrispode più al progetto originario approvato dai vigili del fuoco.
C’è quindi la possibilità, che venga fatto un secondo lavoro, ed è importante che ci sia il collaudo perchè come spiegato molto bene dall’ingegnere Dell’Anna, presidente dell’ordine degli ingegneri, è un passaggio proprio per certificare che tutto sia a norma, funzionante, soprattutto che ci sia la giusta pressione per far arrivare nei reparti l’adeguata quantità di ossigeno.
La magistratura sta indagando su questa vicenda, la guardia di finanza ha già effettuato due sopralluoghi sequestrando materiale e documentazione.
Verifiche anche alle apparecchiature
Eppure l’asl é andata avanti con la perdita di aria nel tubo dell’impianto del Dea, dai primi di aprile. C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare: quello di alcuni apparati del Dea, che potrebbero essere coinvolti in questa riparazione della condotta, sono macchinari che in qualche modo sono collegati all’ossigeno per poter funzionare. Per questo anche la ditta deputata alla manutenzione delle attrezzature biomedicali potrebbe essere chiamata una volta finiti i lavori, per controllare il corretto funzionamento degli stessi, appena riattivato il sistema. Tutto insomma deve essere compatibile per evitare che ci siano interruzioni o mal funzionamento in ospedale nuovo di zecca.
Dimissioni sicure?
Le dimissioni di alcuni pazienti dal Dea, fortunatamente coincide con la fase 2, in cui si registra un calo dei ricoveri e del contagio da covid e questo gioca senz’altro a favore dell’asl. Sulla stampa locale é stata intanto divulgata la notizia che non ci sono più pazienti nella terapia intensiva del Dea e che oggi anche l’ultimo ricoverato è stato dimesso.
Parte dell’inchiesta:
11/03/20 Si smonta il serbatoio del Dea, per montarne un altro
12/03/20 Smontato il serbatoio di ossigeno nel Dea, pronto fra dieci giorni
17/03/20 Il nuovo serbatoio di ossigeno per il Dea, non può essere montato, ditta impegnata al nord
19/03/20 Sabato apre il Dea, ma solo una parte. Intanto si proroga il contratto per l’ossigeno
20/03/20 Dea e “Fazzi” un tutt’uno, così si dà l’appalto a chi lavora nel “Vito Fazzi”, anche nel Dea
23/03/20 Esposto alla finanza sul caso DEA
26/03/20 Sottratte mascherine con filtro da Copertino, per aprire il DEA ?
02/04/20 Dea, si corre per recuperare il tempo perso e salvare il “Fazzi” dal contagio
13/04/2020 https://www.robertagrima.it/inchieste/il-dea-perde-ossigeno/
21/04/2020 https://www.robertagrima.it/inchieste/restano-i-dubbi-sul-dea-dopo-gli-interventi-di-rollo-in-tv/
28/04/2020 La finanza negli uffici dell’Asl, per il serbatoio di ossigeno del Dea
08-05-2020 Presto chiuderà il Dea, a breve la prime dimissioni
09-5-2020 Secondo blitz della finanza nel Dea
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