I cantieri infiniti dell’Asl, anomalie e ritardi già denunciati nel 2017

I cantieri infiniti dell’Asl, anomalie e ritardi già denunciati nel 2017

Tutte segnalate dalla commissione anticorruzione, le anomalie riscontrate su diversi cantieri appaltati dall’Asl leccese. Già nel 2017 la commissione legalità dell’azienda sanitaria, informò l’allora direttrice Silvana Melli, dei ritardi sulla realizzazione di diverse opere appaltate e finanziate con fondi europei, con il rischio di perdere migliaia di euro.

Non solo i ritardi, ma anche l’affidamento dei lavori apparì alla commissione, anomalo: sempre alle stesse ditte, a discapito del principio di rotazione, come pure lavori affidati senza gara. A distanza di oltre un anno, con lo spostamento della Melli su Bari e l’uscita di scena della commissione legalità e anticorruzione, non più confermata dal direttore subentrante, Ottavio Narracci, si ritorna a parlare di quelle anomalie, riscontrate anche dall’onorevole pentastellata Veronica Giannone, che sui cantieri “incriminati”, ha già fatto un sopralluogo tra maggio e luglio 2018.

Le visite che la Giannone ha effettuato, sono state prima a Martano, in seguito a segnalazioni su infiltrazioni di acqua nell’edificio appena costruito. Sul posto, la politica salentina, aveva visto una serie di opere mal costruite,come una scala antincendio interrotta a metà edificio, infissi non a misura, una risonanza da installare nel seminterrato, dove spesso si allaga con le piogge, un’area dialisi con ambiente per pazienti dializzati in zona passaggio. Insomma tutte opere finanziate, ma mal realizzate, tanto che la deputata chiese lumi all’area tecnica dell’Asl e soprattutto documentazioni che non sarebbero state consegnate, sino a questa mattina.

on. Veronica Giannone

Oggi infatti, la deputata ha ottenuto un cd contenente tutta quanto richiesto in merito a diversi cantieri finanziati e appaltati, ma non terminati. La deputata é stata ricevuta dall’area tecnica dell’Asl, in previsione di un nuovo sopralluogo a Campi, per visitare l’ex ospedale, dove sono previsti finanziamenti provenienti dalla legge sull’edilizia ospedaliera, per adeguare l’edificio a plesso distrettuale.
Il sopralluogo a Campi però, è saltato, per assenza del rappresentante della ditta, proprietaria del cantiere, fino al suo completamento e quindi autorizzata ad aprirlo. Salvo chiedere, da parte del direttore dei lavori dell’Asl, ente appaltante, nonché responsabile della sicurezza, di consentire l’accesso, ma l’ingegnere Pisanello e l’ingegnere Antonio Leo, che detengono rispettivamente il ruolo di direttore e rup del cantiere di Campi, hanno pensato di agire diversamente, ritenendo di dimettersi dai loro incarichi, Leo presentando formalmente le dimissioni. Dimissioni che sono state però rifiutate sia dal capo area, ingegnere Daniele Prete, che dalla direzione strategica dell’Asl.

Sia Leo che Pisanello, figurano in diversi cantieri, messi in discussione dalla commissione legalità e anticorruzione, dall’onorevole Giannone. In particolare, il cantiere relativo alle sale operatorie 3 e 4 del primo blocco del “Vito Fazzi”, chiuse da sette anni circa, è stato visitato proprio dalla deputata grillina l’estate scorsa. La lamentele giunte alla deputata, parlavano di due sale operatorie ferme, con l’effetto di rallentare l’attività dei chirurghi, con allungamento dei tempi di attesa, a favore invece dell’attività di strutture private. Era il 6 luglio 2018 quando la Giannone fece il sopralluogo alla presenza di Pisanello, direttore dei lavori, il geometra Parente, suo delegato, il direttore sanitario e amministrativo del “Fazzi”. Quello che emerse era un cantiere quasi ultimato, dove mancava solo il montaggio delle porte e dei lavabi, ma nonostante ciò, tutto era fermo per inerzia della ditta N&D, secondo l’ingegnere Pisanello, per mancato pagamento di lavori fuori contratto, secondo il titolare dell’impresa, che reclama 70 mila euro all’asl, che non saprebbe come liquidare, visto che si tratterebbe di opere extracontrattuali.

Questa mattina la deputata Giannone ha chiesto il punto all’ingegnere Petracca, che ha sostituito Pisanello nella direzione dei lavori e che ha chiarito che la ditta N&D, ha rilasciato le certificazioni richieste sugli impianti, pavimenti, infissi, certificazioni che a breve dovranno essere verificate dalla ditta ROMEO, alla quale verrà consegnato il completamento delle opere, dopo la recessione del contratto con l’azienda N&D. Come sia stata individuata la ROMEO, non è ben chiaro o meglio alla domanda della Giannone, l’ingegnere Petracca ha risposto che la ditta avrebbe avuto l’incarico a chiamata diretta, senza gara quindi, tenuto conto – ha aggiunto l’ingegnere Antonio Leo – che la ROMEO è l’impresa che ha già in mano il servizio di manutenzione nel “Fazzi”. A fine gennaio -è stato concluso nella riunione di stamane – dovrà terminare la fase di verifica delle certificazioni – per dare il via al completamento delle due sale operatorie.

Altro punto in sospeso, Aradeo. Anche qui l’Asl ha chiesto finanziamenti europei per poter ristrutturare una palestra scolastica e farne un poliambulatorio. Edificio visitato sempre quest’estate dall’onorevole Giannone che ha chiesto, anche in tal caso, documentazione per chiarire alcuni punti oscuri: come mai l’investimento è passato da 600 a 800 mila euro, come mai nell’ufficio tecnico del comune non risultava la deposizione della SCIA, per l’inizio dell’attività, come mai era stato realizzato uno scivolo dentro la terra. Anche in questo caso, l’Asl non rilasciò documentazione a dire della Giannone, che invece avrebbe ritirato oggi, riservandosi la possibilità di visionare il CD.

La parlamentare si è detta decisa a fare chiarezza su come vengono spesi i soldi dei cittadini, soprattutto in ambito sanitario, avendo preso l’impegno di verificare la consegna di opere pubbliche di fondamentale utilità per la salute dei cittadini, che sarebbero dovute esser consegnate da tempo. Per questo, tornerà a Campi per il sopralluogo che questa mattina è andato deserto, avvertendo come ha già fatto, il direttore dell’Asl Antonio Pastore, attuale facente funzione del direttore generale e che già nell’incontro con la Giannone di qualche giorno fa, non si è presentato al “Vito Fazzi”, lì dove si voleva verificare come la pet dell’oncologico, non fosse stata collaudata per quattro anni, come riportato da “Il tacco di Italia”.

Roberta Grima
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