La commissione regionale criminalità, chiede lumi sulla sanità salentina

La commissione regionale criminalità, chiede lumi sulla sanità salentina

Ha lasciato ammutoliti il presidente e i membri della commissione regionale di studio e d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata. Con il suo resoconto, Luigina Quarta, ingegnere informatico, già membro della commissione legalità dell’asl leccese nel 2017, è stata ascoltata ieri mattina a Bari in audizione, su quanto prodotto insieme ai colleghi, durante il suo mandato presso l’asl leccese.

Opere incomplete, sprechi di denaro, finanziamenti persi, il modus operandi nell’asl leccese
Un fiume in piena l’ingegnere, che ha raccontato di lavori finanziati e mai ultimati nell’azienda sanitaria salentina, di soldi sprecati e appalti discutibili, di responsabili tutt’ora in carica, verso i quali non si è mai adottato alcun provvedimento disciplinare, di un andazzo nella sanità leccese, che spinse l’ex direttrice dell’asl Silvana Melli, a nominare una commissione legalità ad hoc, per fare chiarezza su quanto stesse accadendo. Un gruppo di lavoro, composto di persone di sua fiducia: Luigina Quarta, Ciro Saltalamacchia, ex Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce, l’ingegnere Vincenzo Saracino e l’avvocato Antonio Petrelli. Tutti, gratuitamente, hanno prestato la loro consulenza all’asl, per informare la direttrice di: servizi di manutenzione alle apparecchiature affidati senza gara, finanziamenti europei persi per ritardi nella realizzazione di strutture come il poliambulatorio di Martano, di cantieri finanziati e mai completati come il caso di Campi, Aradeo, Strudà, di sette sale operatorie del”Vito Fazzi” da ristrutturare e ferme a cinque, con ritardi inspiegabili, visto che le due mancanti, sono tutt’ora inutilizzate perchè mancherebbero porte e lavabi.

Non solo i ritardi, ma anche l’affidamento di alcuni lavori apparì alla commissione, anomalo: sempre alle stesse ditte, a discapito del principio di rotazione, come pure risonanze magnetiche senza collaudi tecnici – amministrativi, di apparecchiature acquistate, ma inutilizzate per mancanza di opere di adeguamento negli spazi dove collocarle.

Tutti sapevano, dopo due anni si attendono le risposte

Insomma, tante anomalie che la commissione legalità segnalò alla direttrice Melli, la quale portò tutta la documentazione alla guardia di finanza di Lecce, 12 fascicoli, arrivati poi in procura, dalla quale ora si attendono le risposte. Luigina Quarta infatti, ha raccontato come le istituzioni, azienda sanitaria, procura, ma anche il presidente Emiliano, siano stati informati di quello che accadeva nella sanità leccese, ha riferito inoltre, come sia stato cercato un incontro da parte della commissione legalità, con il direttore che nel 2018 subentrò alla Melli, che nel frattempo era stata spostata su Bari. Il neo direttore però, Ottavio Narracci, non avrebbe mai ricevuto la commissione, anzi, alla scadere del contratto, pensò di non confermarlo più, nonostante la commissione avesse prodotto quello che non aveva mai fatto emergere la commissione anticorruzione interna all’azienda sanitaria.

Un organo interno anticorruzione che non avrebbe mai segnalato i tanti illeciti
Un resoconto quello dell’ingegnere Quarta, che ha lasciato allibiti i commissari. Il consigliere Aldo Aloisi, presente all’audizione, ha sollevato l’anomalia di un organo interno all’asl, pagato per prevenire episodi di corruzione, che non ha mai prodotto alcunchè, nè informato l’ANAC (autorità nazionale anticorruzione), su quello che stava accadendo. La presidentessa della commissione regionale Daniela Barone, ha chiesto all’ingegnere Quarta una relazione dettagliata, dicendosi pronta a portarla in procura.

Riproporre la commissione legalità nelle asl pugliesi
La consigliera pentastellata Antonella Laricchia, che ha chiesto l’audizione della commissione legalità dell’asl leccese, ha posto la domanda di come sia possibile, che una commissione legalità, che in meno di un anno abbia prodotto tanto lavoro informativo e documentato, non sia stata confermata nella pubblica amministrazione, Laricchia ha quindi posto l’opportunità invece di riproporre il gruppo di lavoro nell’asl salentina, portandolo come esempio per tutte le asl della Puglia, visto che si è trattato di un modello che ha funzionato

Assente Emiliano, l’asl smentisce
Assente il governatore Emiliano, dal quale si aspettavano delle risposte che invece ha dato il direttore amministrativo dell’azienda sanitaria, Antonio Pastore. Il manager ha smentito quanto raccontato dall’ingegnere Quarta, spiegando che è molto difficile sostituire gli attuali responsabili dei cantieri incompleti, per una grave carenza di personale nell’area tecnica dell’azienda. Tuttavia è stato nominato un nuovo professionista per eseguire i collaudi li dove mancano. Pastore ha smentito anche il fatto che Narracci non avrebbe voluto incontrare la commissione legalità.

Roberta Grima
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