La presenza di ambienti destinati a studi medici, nel nuovo poliambulatorio di Martano, era prevista già nel progetto originario posto a base di gara nel 2010. In realtà quasi tutto il primo piano della struttura, ben undici ampi ambienti e annesse sale d’accettazione e d’attesa, è stato progettato per accogliere ambulatori destinati ai medici di medicina generale. E’ quanto fa sapere l’ufficio stampa dell’asl di Lecce, a proposito del trasferimento dei medici di base di Martano dal CPT, al nuovo poliambulatorio di via Fratelli Cervi.
L’asl invia a conferma di ciò la planimetria del primo piano, dove sono appunto indicati gli ambienti destinati proprio ai medici di base, compresa la sala di accettazione. Peccato però che quegli ambulatori sono stati in gran parte occupati da altri servizi, che non sono quelli di medicina di base, quindi in maniera non corrispondente a quanto scritto sul progetto.
Tanto che oggi si discute dove allocare i sette medici di medicina generale, visto che sono rimasti soltanto quattro di quegli ambienti, ancora liberi. Da qui la proposta dell’azienda sanitaria ai professionisti di traslocare nei quattro studi che si trovano lungo il corridoio, da dividere tra di loro con sei ore lavorative, prevedendo come sala di attesa la sala conferenze, che a questo punto andrebbe modificata con un lavabo e un angolo infermeria. La cosa non è proprio semplice perché significa prevedere per esempio uno scarico.
Naturalmente, i medici di base sono liberi di accettare oppure no la proposta dell’azienda sanitaria. Un’idea alternativa potrebbe essere quella di non perdere la sala conferenze appena realizzata e spostare i medici di medicina generale, nella vecchia ala del poliambulatorio, dove forse ci sarebbero gli spazi, ma tant’é.
La cosa più importante però, che l’asl tiene a sottolineare tramite comunicato stampa, é: che la struttura é in ogni caso agibile e idonea e che nessuno può affermare il contrario, come invece aveva dichiarato il dottore Valerio Aprile, titolare del CPT di Martano, che sottolineava come nella proposta presentata dall’asl, non compariva tra i documenti allegati proprio l’agibilità e questo sarebbe un motivo determinante per rifiutare il trasferimento dal CPT al distretto.
L’asl replica e scrive testualmente: che: “ad oggi, il poliambulatorio è utilizzato in virtù della Segnalazione Certificata d’Inizio Attività (SCIA) presentata, ai sensi dell’art 24 del D.P.R. 380/01 (Testo Unico Edilizia), al Comune di Martano il 24 maggio 2017 e non revocata in alcun modo dagli organi competenti, essendo perciò a tutti gli effetti vigente. Quindi l’utilizzo della struttura è ampiamente legittimato.
Per onestà intellettuale va detto che la SCIA viene prodotta con autocertificazione del tecnico, direttore dei lavori del progetto, che autocertifica l’agibilità del plesso, sotto sua diretta responsabilità. Non é quindi l’agibilità un documento che viene revocato da terzi. Nello specifico, l’ingegnere Leo, attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’immobile, il risparmio energetico, attesta la conformità delle opere al progetto approvato e l’agibilità parziale del poliambulatorio. Proprio sulla conformità dei lavori eseguiti e il progetto presentato, i vigili del fuoco trovano più difformità, durante il sopralluogo effettuato a luglio 2017, riscontrano delle anomalie e stilano una relazione con delle prescrizioni alle quali l’asl si sarebbe dovuta attenere con delle opere di adeguamento e con l’obbligo, a fine lavori, di presentare un nuovo progetto e una nuova SCIA, viene da sè che la SCIA precedentemente presentata non era corrispondente a quanto realizzato, tanto che i vigili del fuoco la ritengono irricevibile.
Ora, come fa l’asl oggi a dire che il poliambulatorio è agibile in virtù della SCIA presentata nel 2017? Inoltre la stessa azienda sanitaria nel comunicato stampa scrive che si stanno ultimando le opere di adeguamento per poi presentare la nuova SCIA
Nel comunicato stampa inviato dall’asl, é scritto infatti che “nella richiesta di valutazione progettuale (datata 11 aprile 2018) è stato previsto anche quanto necessario per il recepimento e superamento delle prescrizioni emerse in fase di sopralluogo (avvenuto il 25 luglio 2017) da parte del comando dei Vigili del Fuoco di Lecce, per cui il Comando provinciale il 15 giugno 2018 ha emesso parere di conformità antincendio, richiedendo la presentazione di una nuova SCIA al termine dei lavori di adeguamento. La nota conclude con delle precisazioni ulteriori per cui:”l’allestimento del Centro Dialisi è in fase avanzata, mentre per la Risonanza Magnetica si sta valutando l’affidamento delle opere ancillari, per poi passare all’installazione del macchinario
entro settembre.”
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