Potrebbe ripetersi quello che é accaduto giorni fa in uno dei padiglioni dell’ex Opis di via Miglietta a Lecce, dove la notte tra martedì e mercoledì scorso, è crollato il solaio del padiglione III DONNE. A guardare le terrazze di molti degli edifici presenti nell’Asl salentina, compresi quelli in uso da operatori e utenza, non sembrano promettere bene. Sul tetto per esempio della cittadella della salute in piazzetta Bottazzi, appaiono di tanto in tanto cespugli e piante che crescono tra vecchi scoli in pietra e cavità, si intravedono anche a distanza guardando in alto il prospetto del vecchio ospedale, dove dal cornicione in alto spuntano come funghi piccoli arbusti.
Sembra una banalità, ma in realtà é segno che lì dove cresce l’erba, c’è acqua. Si vedono chiaramente porzioni di rivestimento lesionato, a tratti con vere e proprie voragini, che lasciano vedere le chianche sottostanti. Sul solaio corrispondente all’ingresso del vecchio ospedale invece, appare un rivestimento in verde a rendere impermeabile il solaio, che però verso la
fine, in direzione della guardia medica si interrompe lasciando spazio a una situazione malconcia.
Non mancano porzioni di terrazzo dove le chianche sono completamente prive di rivestimento impermeabile, come dietro il timpano, la facciata triangolare che sormonta l’edificio. Lì il tetto é ricoperto da muschio, solo un’area limitata, mostra un lastricato nuovo, ma sempre senza guaina impermeabile, cosicché l’acqua sembra potersi infiltrare. Lo scenario non è diverso sui tetti di altri piccoli edifici adiacenti alla struttura centrale del vecchio nosocomio, alcuni sono in disuso con i tetti costituiti da chianche ricoperte letteralmente di erba, muschio, in alcuni casi di guano di colombi, in ogni caso senza copertura. Nessun ago di pino invece si vede lungo le terrazze dell’intero edificio, anzi sembrerebbe che i lavoratori di Sanità Service abbiano ottemperato al loro dovere di pulire i solai una volta l’anno, operazione che viene fatta su tutti gli edifici dell’asl da settembre a febbraio.
Solo il lungo corridoio del poliambulatorio di piazzetta Bottazzi, presenta in una zona, mucchi di aghi di pino, lì dove invece la guaina c’è per evitare infiltrazioni di acqua e infatti non sono presenti nè piante, nè muschio o arbusti, per il resto le terrazze dell’intera struttura centrale del vecchio nosocomio, sono pulite e non sembra possibile che degli aghi di pino, possano mettere a rischio dei solai perché potrebbero ostruire le grondaie, facendo accumulare l’acqua, come si sente vociferare negli ambienti dell’Asl. Ammesso sia possibile, la guaina impermeabile comunque eviterebbe le eventuali infiltrazioni, dovute ai canali ostruiti dagli aghi di pino che francamente sono davvero esigui.
Piuttosto ci sarebbe da preoccuparsi di più per la mancata manutenzione nel rivestimento impermeabile, spesso assente o lesionato o divelto. Secondo il comandante dei vigili del fuoco la causa di un crollo di solaio, in generale è sempre da attribuire alla mancata manutenzione. E’ molto probabile che sia accaduto anche nel caso del crollo del tetto del piano che si trova sopra l’ambulatorio delle vaccinazioni, che poteva rappresentare una tragedia, se fosse accaduto di giorno e se le macerie avessero sfondato il pavimento, precipitando nel piano sottostante dove si fanno le vaccinazioni ai bambini. La situazione degli edifici dell’intero complesso tra piazzetta Bottazzi e via Miglietta dovrebbe far preoccupare visto che proprio nei pressi dell’edificio dove è crollato il solaio, la situazione sembra molto simile, se non peggiore. Lo si può capire vedendo anche il solaio dall’interno degli ambienti con pezzi di intonaco già venuti meno,
il soffitto con profonde lesioni che lascino vedere persino le travi in ferro, anche i controssofitti nei bagni in alcuni punti, sono crollati.
All’esterno la conferma arriva dal tetto ancora una volta senza alcun rivestimento impermeabile, il che significa che durante le piogge, l’acqua si infiltra gonfiando le travi in ferro e provocando l’instabilità del solaio stesso. A prova di ciò la presenza di piante, muschio che si trovano sulle chianche del solaio.
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