Sabato apre il Dea, ma solo una parte. Intanto si proroga il contratto per l’ossigeno

Sabato apre il Dea, ma solo una parte. Intanto si proroga il contratto per l’ossigeno

Aprirà sabato il Dea di Lecce, quello che dovrà in questa epidemia diventare il polo degli infettivi. Non sarà però un’apertura totale, ma verrà attivata una squadra di specialisti composta da infettivologi, anestesisti, cardiologi, cinque medici e altrettanti infermieri di pronto soccorso, uno a turno, tutto personale proveniente dal “Vito Fazzi.”

Il primo interrogativo è se poi nell’ospedale leccese ci sarnno nei reparti di apaprtenenza, specalisti sufficienti a garantire l’assistenza necessaria.

Ad ogni modo così è deciso: sarà dapprima la volta del pronto soccorso, infettivi e radiologia che è già pronta. Poi ci sarà il cenro cuore e per la terapia intensiva, per la quale c’è necessità di avere a disposizione l’impianto dei gas medicali, si dovrà attendere qualche giorno ancora. I lavori di collegamento tra la centrale del “Vito Fazzi” e il Dea sono compeltati nella tubazione, che in parte è visibile dall’esterno e per il resto é all’interno del manto stradale compreso tra l’area dinnanzi al pronto soccorso e la strada che porta al Dea. Così come si vede nel video.

Si preferisce rimuovere un serbatoio da 16mila litri, per sostituirlo con quello del “Vito Fazzi” da dividere con l’ospedale leccese
Va detto che la struttura nuova aveva già un serbatoio montato e collaudato con l’ossigeno e i gas medicali, che poteva essere impiegato in questa emergenza. L’asl però ha – tramite ordinanza di Emiliano – fatto smantellare il tutto, per affidare l’opera alla ditta Air Liquide, senza calcolare che quest’ultima era impegnata al nord, proprio per l’emergenza COVID e quindi impossibilitata a installare un nuovo serbatoio. Si è deciso quindi di optare per lavori di collegamento tra i due ospedali: “Fazzi” sempre gestito dalla Air Liquide e Dea. Una mossa che ci costerà circa 45mila euro

Nessuna azienda aveva il contratto per rifornire il Dea di gas medicali
Per precisione c’è da aggiungere che sia la Rivoira, azienda che aveva precedentemente installato il serbatoio per poi vedersi costretta a rimuoverlo, sia l’Air Liquide che avrebbe dovuto posizionare quello nuovo, non erano titolate a installare alcunchè, poichè entrambe prive di un affidamento regolare con tanto di gara di appalto.

Due ditte fornitrici dell’asl a contendersi il servizio
Entrambe le ditte hanno vinto in passato appalti differenti, tutte due quindi risultano fornitrici dell’asl. La Rivoira rifornisce l’ospedale di Casarano di gas medicali, gli stessi che aveva inserito nel serbatoio del Dea e che poi ha dovuto rimuovere, perchè – come scritto nell’ordinanza del presidente della Puglia – impediva l’installazione di un nuovo serbatoio.
L’Air Liquide invece è stata affidataria di un appalto per il rifornimento di gas medicali nell’ospedale di Lecce “Vito Fazzi”, appalto scaduto il 01/01/2020.

Si proroga un servizio che ancora non esiste e si rimuove ciò che già é pronto
Ora in fase di emergenza, l’asl potrebbe fare un affidamento diretto, nelle more poi di espletare la regolare procedura di appalto. Forse avrebbe avuto senso a questo punto lasciare quanto già installato, vista l’emergenza COVID e avviare le procedure di gara. C’é stata invece la decisione di prorogare ex post il contratto con l’Air Liquide. Una proroga ponte o definita anche proroga tecnica, come é scritto nella delibera aziendale 1439 del 18 marzo. L’unica proroga possibile – é specificato nell’atto deliberativo – per consentire la continuità del rapporto contrattuale in corso, nelle more dell’espletamento della nuova gara per l’aggiudicazione del servizio.

Si sceglie l’offerta econmicamente più vantaggiosa
In ogni caso – si legge ancora nella delibera – le ditte fornitrici dell’asl di gas medicali, non possono interrompere un servizio anche a contratto scaduto. L’azienda sanitaria quindi avrebbe individuato l’Air Liquide come ditta alla quale affidare il rifornimento di gas medicali non solo nel “Fazzi”, ma anche nel Dea, alla luce dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con uno sconto del 2% contro il 5% proposta dalla concorrente Rivoira. Successviamente l’asl avrebbe chiesto un ulteriore ribasso a entrambe le imprese, ottenendo dalla Air Liquide uno sconto del 19% del prezzo iniziale dell’ossigeno, arrivando a 0,85 euro a litro, oltre un 47% di sconto sul costo del servizio a partire dal 1 aprile. Nessuna riduzione invece avrebbe effettuato la Rivoira, su quella già proposta del 2%.

L’asl si legge nella delibera – avrebbe perciò prorogato il contratto alle condizioni economiche più favorevoli, per il tempo strettamente necessario al reperimento di un nuovo contraente e comunque sino al 31 agosto 2020.

Si proroga qualcosa che non esisteva prima
Resta da capire come fa l’asl a prorogare un servizio, quale appunto il rifornimeto di gas medicali al Dea, se quest’ultimo nel contratto di Air Liquide scaduto e poi prorogato, non prevede la nuova struttura ospedaliera.
Come dire che prorgare quaclosa prima ancora che esista.
Non é chiaro se si sarebbe dovuto procedere differentaente, per esempio facendo un affidamento diretto ex novo, quindi non una proroga che di norma si fa rispetto a qualcosa che già esiste, nelle more poi di avviare e concludere l’iter dell’assegnazione dell’apapalto nuovo. Su questo chiederemo lumi all’ufficio patrimonio dell’asl, nella speranza di avere risposte.

Parte dell’inchiesta:

11/03/20 Si smonta il serbatoio del Dea, per montarne un altro

12/03/20 Smontato il serbatoio di ossigeno nel Dea, pronto fra dieci giorni

17/03/20 Il nuovo serbatoio di ossigeno per il Dea, non può essere montato, ditta impegnata al nord

Roberta Grima
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