Servizio manutenzione elettromedicali, la risposta dell’Asl

Servizio manutenzione elettromedicali, la risposta dell’Asl

I dubbi restano sul servizio di manutenzione delle apparecchiature elettromedicali dell’asl leccese, anche dopo che l’azienda sanitaria ha mandato alla nostra redazione, un comunicato stampa all’indomani dell’articolo pubblicato su SanitàSalento

L’ATI (associazione temporanea di imprese) Re.VI/TEA si occuperebbe per 1.230 mila euro annui, della manutenzione di apparecchiature sanitarie nell’area sud dell’asl, lasciando di fatto alle aziende madri costruttrici di elettromedicali, la manutenzione e riparazione di guasti complessi delle grandi macchine, come Tac, risonanze e angiografi. L’asl quindi pagherebbe più contratti a seconda della tipologia di guasto, dell’apparecchiatura grande o no e a seconda della zona, perché nel nord Salento non dovrebbe intervenire l’ATI RE.VI/TEA, ma vengono allertati i tecnici delle case costruttrici.

L’azienda sanitaria salentina, chiarisce che attualmente il servizio è affidato alla ditta RE.VI spa/TEA srl, per effetto di una proroga di due anni, prevista dal contratto triennale originario del 2008, che scadeva nel febbraio del 2011. Gli anni di proroga però, arriverebbero a sette, perché come confermato anche dall’ingegnere Fiorenzo Pisanello già direttore dell’area tecnica dell’Asl salentina, il contratto é stato rinnovato di anno in anno, dopo la scadenza, per evitare di sospendere l’attività di manutenzione degli elettromedicali, nell’area sud dell’asl. La domanda sorge spontanea: vista la scadenza del contratto, non si poteva a quel punto omologare il servizio in tutta l’asl, contrattualizzando con le ditte costruttrici delle apparecchiature, così come per l’area nord? Tanto più che in casi di guasti, i tecnici delle aziende madri conoscono bene la macchina e i tempi sono più celeri, evitando passaggi intermedi dalla REVI/TEA alla casa madre.

In effetti come si legge nel comunicato dell’asl leccese, a marzo 2010, l’allora direttore generale dell’azienda leccese Guido Scoditti, intendeva bandire una gara unica per l’area sud e per l’area nord. Il servizio assegnato precedentemente, sarebbe scaduto a febbraio 2011 e c’era quindi il tempo per bandire il nuovo appalto. Nel maggio 2011, arriva l’approvazione da Bari, del Nucleo Regionale per bandire la gara unica, intanto viene evidentemente effettuata una prima proroga.

Successivamente, nel gennaio 2012, il direttore amministrativo dell’asl di Brindisi, promuove la comunione di acquisto del servizio di manutenzione degli elettromedicali, insieme all’asl di Lecce. Segue quindi una serie di incontri e corrispondenza tra le due aziende sanitarie, per condividere gli atti di gara.

A titolo di cronaca, è opportuno ricordare che nel 2013, scoppia lo scandalo degli appalti in sanità che vede coinvolti tra diversi imprenditori, anche Vittorio Marra, amministratore della RE.VI con sede legale nella zona industriale di Surbo, funzionari e dirigenti dell’asl di Brindisi, compreso l’allora direttore generale Rodolfo Rollo, attuale direttore sanitario nell’asl leccese e l’allora direttore generale dell’asl salentina Guido Scoditti. Al centro dell’inchiesta della procura brindisina, che ricoprì un arco temporale che andava dal 2006 al 2011, una serie di gare di appalto truccate, un’ordinanza di 400 pagine che raccontavano le malefatte in sanità e che si è conclusa a luglio scorso con l’assoluzione per Rollo oltre che per Rampino, allora direttore amministrativo dell’azienda sanitaria brindisina, assoluzioni confermate dalla corte di appello di Lecce.

Nel maggio 2014, nonostante l’asl brindisina avesse dato a Lecce l’ok sulla stesura degli atti di gara ai fini della trasmissione al Nucleo Regionale, fa sapere, tramite lo stesso organismo regionale, di voler sospendere l’acquisto condiviso, preferendo la procedura Consip, che nel frattempo era stata individuata.

Lecce prende atto della sospensione, ma non rimane al palo e va avanti con l’iter, ottenendo l’approvazione dal Nucleo Regionale. Accade – si legge nel comunicato stampa dell’asl leccese – che nel frattempo l’organismo regionale viene soppresso, che la gara Consip alla quale aveva optato Brindisi, viene pure soppressa per effetto di una modifica al DPCM relativo all’individuazione delle categorie merceologiche. Sappiamo però che la gara Consip venne impugnata, con ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato. Successivamente, alla luce della legge sulle unioni di acquisto tra le asl, la Regione individua Brindisi come azienda capofila per appaltare il servizio di manutenzione degli elettromedicali, intanto viene quindi prorogato il contratto alla Re.VI/TEA, mentre l’azienda brindisina raccoglie le esigenze e le desiderata delle altre asl pugliesi, da inserire nel nuovo bando unificato, siamo nel 2016.

A valle di questa fase preparatoria, esce una nuova legge secondo la quale le gare devono esser fatte dalla Regione, con un unico organismo centralizzante. Il soggetto aggregatore per la Regione Puglia – InnovaPuglia – ha pubblicato il bando redatto dall’asl Brindisi, fissando il termine di presentazione delle offerte tecniche per il 12 settembre 2017, si sa che é stato fatto ricorso per la sola parte amministrativa e che si è tuttora in attesa dell’esito.

In sette anni di proroga (2011 – 2018), l’asl leccese non avrebbe avuto modo di bandire una nuova gara per assegnare il servizio. Solitamente infatti la proroga viene prevista nelle more di una gara con i tempi necessari per espletarla.

Sulla vicenda é intervenuta settimane fa, la consigliera regionale Antonella Laricchia, sollevando il problema di un servizio che dal febbraio 2011, viene affidato alla RE.VI spa/TEA srl, senza un bando di gara.

Per completezza d’informazione – conclude la nota Asl – si ricorda che il servizio di manutenzione degli elettromedicali, è reso solo in favore della ex ASL LE/2, l’area sud e che, per quanto riguarda la ex ASL LE/1, ovvero l’area nord, la manutenzione delle tecnologie viene gestita per la quasi totalità, attraverso contratti con le rispettive Case Costruttrici o Centri Assistenza Tecnica autorizzati.

Tuttavia a detta dello stesso ingegnere dell’area tecnica dell’Asl, non sono mancati casi in cui negli ospedali del nord Salento a riparare guasti semplici siano stati anche tencici della RE.VI/TEA, questo accade per lo più quando si tratta di guasti scoperti da contratto con case costruttrici, per cui, con la spesa di sola trasferta, intervengono i tecnici di zona RE.VI srl/TEA spa o altre ditte autorizzate

Oggi ci troviamo che sono passati 10 anni dalla prima gara regolarmente espletata, senza che sia stato bandito un nuovo appalto, intanto quando in una struttura ospedaliera o distrettuale dell’area sud c’è un guasto ad un macchinario, la segnalazione arriva alla centrale tecnica di Maglie della RE.VI/TEA che manda il tecnico se si tratta di danni risolvibili, in caso di apparecchiature grandi o danni complessi, Maglie allerta direttamente la casa madre o una sua referente locale, in questi casi i tempi si allungano ulteriormente con importanti disagi per medici, ma soprattutto pazienti.

Fa parte dell’inchiesta anche

11-12-2018 Appalto di manutenzione dei macchinari medici, la Regione non farebbe la gara da anni
19-12-2018 L’ingegneria clinica dell’Asl relazionerà sull’appalto di manutenzione

Roberta Grima
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