“Nulla a che vedere con l’attività sanitaria dell’Asl, ma solo fatti strettamente personali”. Così commenta a caldo la misura che la procura di Potenza ha adottato nei confronti del direttore generale dell’azienda sanitaria salentina, il senatore Salvatore Ruggeri, nonché assessore regionale al welfare, segretario dell’UDC, partito al quale sarebbe legato il manager sanitario. “Narracci non è un mio uomo – sottolinea l’assessore – piuttosto è un amico che stimavo e stimo tutt’ora, perché sa fare il suo lavoro.” La vicenda giudiziaria che l’ha colpito in queste ore, riguarda una vecchia storia risalente a quando era direttore sanitario dell’Asl leccese. All’epoca -siamo nel 2013 – Narracci venne coinvolto in un procedimento giudiziario che lo vide imputato per peculato, con l’accusa di aver usato l’auto aziendale, per fini personali e non d’ufficio, impiegandola per viaggi personali da Fasano a Lecce. Il direttore venne poi assolto proprio grazie all’intervento del magistrato Emilio Arnesano, come si deduce dal comunicato della procura di Potenza.
“Certo la vicenda che ha colpito l’Asl salentina – dice Ruggeri – è un problema molto serio perché, pur non riguardando strettamente l’operato sanitario del manager, tuttavia si è interrotto un lavoro che stava andando molto bene. Avremo nei primi tempi dei problemi – continua il senatore – ma il direttore amministrativo, Antonio Pastore, che prenderà l’incarico di Narracci come facente funzione per 45 giorni, continuerà l’opera portandola a conclusione. Per quanto riguarda il discorso che mi investe personalmente – dichiara Ruggeri – alludendo al rapporto politico con Narracci – non ci sono contraccolpi. Ruggeri poi specifica, ospite del programma tv talk di Giuseppe Vernaleone su telerama – che il direttore generale non è stato da lui indicato come invece è opinione comune – la designazione del manager di un’Asl – ha detto – è del presidente della Regione, senza alcuna indicazione da parte di alcuno.”
Il governatore intanto da Bari commenta la vicenda all’unisono con Ruggeri e dichiara che nessun capo di imputazione ha a che fare con l’attività dell’Asl di Lecce. “Si tratta – dice Emiliano – di relazioni personali tra dipendenti Asl e un singolo magistrato, quindi nessuna accusa ha a che fare con l’attività dell’Asl leccese e della Regione Puglia. Ovviamente – conclude il presidente – dovrò nominare un commissario che sostituisca il direttore generale in questo momento agli arresti domiciliari.”
Il fatto che un manager alla guida di un’Asl avesse un rapporto privilegiato con un magistrato della procura, in realtà potrebbe creare un precedente e quindi anche l’attività dell’Asl potrebbe risentirne, la vicenda non si limiterebbe solo a fatti strettamente personali almeno secondo alcuni esponenti politici e non solo. La parlamentare del movimento 5 stelle veronica Giannone per esempio parla di fatti gravissimi, facendo sapere come la sanità salentina sia in realtà oggetto di un mal sistema. “Ho denunciato più volte – ha dichiarato la parlamentare – le problematiche del mio territorio, anche legate nello specifico alla Asl leccese, finita oggi nella bufera giudiziaria. Ringrazio la magistratura che ogni giorno svolge un impeccabile lavoro di vigilanza e rispetto della legalità. Questa vicenda però riporta in primo piano l’urgenza di un serio piano anticorruzione. E finalmente ci siamo: ancora pochi giorni e il ddl spazza corrotti sarà legge” conclude la portavoce.
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