Assegno di cura, 800 euro a tutti sino a luglio

Assegno di cura, 800 euro a tutti sino a luglio

“Penso che a breve farò la delibera e potremo distribuire a tutti 800 euro.” Cosi l’assessore regionale al welfare Salvatore Ruggeri raggiunto telefonicamente, a proposito dell’assegno di cura da destinare alle persone gravemente non autosufficienti.

I tecnici a lavoro per una valutazione giuridica
“Gli uffici della Regione stanno lavorando al provvedimento che dovrà essere pronto nella giornata di domani. La platea dei destinatari sarà molto più ampia rispetto agli anni passati, almeno questo è l’indirizzo politico – ha confermato il direttore del dipartimento regionale Vito Montanaro – di sicuro – ha aggiunto – non ci saranno soltanto le persone non autosufficienti che percepivano i 900 euro l’anno scorso. Questo è un momento di transito dal vecchio bando che sta producendo i sui effetti, al nuovo che ne produrrà degli altri, voglio capire – ha continuato il direttore – come si sta sviluppando il documento politico dal punto di vista tecnico – amministrativo e giuridico.”

Una platea di circa 6000 persone

In effetti c’è da capire quali saranno i criteri in base ai quali verranno individuati i beneficiari, con il nuovo bando che probabilmente dovrà essere noto ad agosto. “Sicuramente saranno criteri rigorosi ha detto Montanaro – ma meno rigidi proprio per ampliare la platea che .”

Ad agosto il nuovo bando
C’è un’intesa – scrive in un post facebook Pino Romano, presidente della commissione regionale della sanità – con l’assessore Ruggeri per portare a soluzione il problema degli assegni di cura. L’obiettivo è di arrivare ad erogare 800 euro mensili (fino a luglio compreso) a tutti coloro che sono risultati idonei nel bando del 2018 (e quindi non solo per coloro che lo hanno ricevuto fino ad oggi). Si è convenuto inoltre – scrive Romano – sulla necessità di definire un percorso che consenta di accedere all’assegno di cura, anche a coloro che nel 2018 non hanno partecipato o sono stati esclusi dal bando e che, nel frattempo, hanno registrato un peggioramento delle condizioni di salute (riscontrabile attraverso le certificazioni dell’Unità di valutazione multidisciplinare).
Nel mese di agosto, poi, si procederà con il nuovo bando.

“Avremmo potuto disporre di maggiori risorse – aggiunge il presidente della commissione – se l’altro giorno il consiglio regionale non avesse approvato una proposta di legge che rende inutilizzabili, per almeno sei mesi, dieci milioni di euro. Risorse che si sarebbero potute utilizzare per fronteggiare le reali e più gravi forme di fragilità esistenti in Puglia.”

Fatta la legge, bloccati i soldi post luglio
“In sostanza – spiega Romano contattato per telefono – far passare la legge sulla fragilità significa finanziarla, l’articolo tre della norma approvata lunedì, comporta l’insediamento di un gruppo che deve decidere a chi e come devono essere assegnate le somme, questo organismo di coordinamento, dovrà essere composto da sindacalisti, ANCI, assessore, capogruppo politici, nomine che alla fine dei conti porteranno via un paio di mesi. Poi – aggiunge ancora Romano – l’organismo collegiale deve lavorare sul regolamento, che prima di essere operativo deve essere approvato dalla giunta. Di fatto approvare la legge e finanziarla, significa bloccare quei 10 milioni previsti per almeno sei mesi.”

Una variazione di bilancio poteva accelerare i tempi per avere gli assegni anche dopo luglio
Romano sostiene che la giunta invece di approvare la legge, poteva appellarsi al primo DPCM del governo centrale, che consente alle regioni di derogare, ai sensi previsti dalla norma finanziaria, per gli avanzi di amministrazione. In sostanza le regioni possono effettuare delle variazioni del bilancio per investire somme in capitoli di spesa, avendo poi la giunta regionale tutto il tempo, sino a dicembre, per approvare tale variazione. In questo modo i dieci milioni si potevano spostare al capitolo di spesa del welfare variando il bilancio pugliese e poi approvare questo passaggio successivamente senza tenere ferme le somme in attesa della procedura prevista invece con l’approvazione della legge.

Questi dieci milioni vengono da un capitolo di spesa speciale del bilancio – chiarisce ancora il presidente Romano – che ogni anno la Regione stanzia per nuove leggi da finanziare. La normativa sulle non autosufficienza approvata lunedì, ha attinto da questo capitolo, azzerando altre leggi che non possono essere finanziate, fatto relativo perché tra qualche mese voteremo e il governo non potrà approvare così tante norme, nè sarà possibile avere avanzo per l’anno prossimo, ma quel che é peggio -dice Romano – é che anche a voler favorire le fragilità si perdono diversi mesi prima di rendere operativa la la legge approvata. Con la variazione di bilancio avremmo potuto distribuire questi dieci milioni a varie voci: asili nido, non autosufficienza, scuola, autismo, somme investite che sarebbero state disponibili dal giorno dopo. Quindi agli 800 euro che stiamo dando adesso, si sarebbe aggiunta un’ulteriore somma da subito, andando a coprire anche oltre il mese di luglio”

Roberta Grima
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