Brindisi la più penalizzata dal piano di riordino ed é protesta

Brindisi la più penalizzata dal piano di riordino ed é protesta

Un piano di riordino che resta ancora incompleto e inattuato sotto molti aspetti. In particolare laddove dovrebbero esserci 600 posti letto, ne risulterebbero attivati 505, ovvero l’ospedale “Perrino” di Brindisi, così all’ospedale di Francavilla Fontana, dove su 188 posti previsti dal piano di riordino, ce ne sarebbero solo 76 attivati, mentre ad Ostuni, ci sarebbero 86 posti letto attivati, invece dovrebbero essere 20 in più.

Manifestazione contro piano di riordino
Una situazione quella del brindisino, che ha spinto la CGIL a manifestare il prossimo 27 agosto davanti all’ospedale di San Pietro Vernotico, contro le promesse mancate e contro un sistema sanitario discutibile, che registrerebbe una provincia, quella di Brindisi, tra le più penalizzate della Puglia, con un numero di degenze, ben al di sotto dei 3,5 posti letto per 1000 abitanti, così come previsto dal decreto ministeriale 70.

In campo il movimento 5 stelle
A sposare la manifestazione, anche il consigliere regionale del movimento 5 stelle Gianluca Bozzetti, che parla di un piano di riordino buono solamente a chiudere e dismettere ospedali, senza attivare e aprire quanto prefissato.
Non solo, secondo Bozzetti, ci sono state chiusure e smantellamenti, decisi nella maggior parte dei casi, senza alcun confronto con i territori e gli operatori sanitari, sperando forse che passassero inosservati. “E’ quello che stava accadendo – dichiara il consigliere grillino – per i centri di diabetologia pediatrica di Brindisi e Francavilla Fontana, dei quali ci siamo accorti in tempo, dando vita a una battaglia per scongiurarne la chiusura.”

Si chiude, senza aprire
Se è vero che chiusure e smantellamenti avrebbero portato dei risparmi, é anche vero – riflette Bozzetti – che ciò è avvenuto a discapito dei servizi sanitari ai cittadini. Un errore simile anche per quanto riguarda la medicina del territorio, perché sono stati chiusi i pronto soccorso dei nosocomi individuati come strutture di base, per aprire “i PTA sul territorio che di fatto – aggiunge Bozzetti – sono presenti solo sulla carta.”
Emiliano – sostiene Bozzetti – avrebbe adottato una politica sanitaria, favorendo quei territori con una maggior bacino di voti, a discapito del reale interesse per la comunità.

Roberta Grima
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