Prende le distanze il movimento di Copertino Democratica dall’Asl Lecce e dal suo direttore generale Rollo, “per la gestione di questa emergenza e per l’ingiustificato martirio dell’ospedale di Copertino.” La decisione della chiusura del pronto soccorso del nosocomio “San Giuseppe”, senza un giustificato motivo – come si legge in un post della pagina facebook del movimento politico – è stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, sopratutto dopo la notizia che SanitàSalento ha pubblicao ieri sera, sulla sottrazione di 3000 mascherine con filtro e 4 ventilatori, dalla struttura copertinese pronta ad aprire, per portarle al Dea.
Ospedale pronto per partire
L’ospedale di Copertino infatti, era in procinto di riaprire dopo la bonifica fatta in seguito ai casi COVID, per funzionare come struttura POST-COVID, ovvero per assistere pazienti positivi al virus stabilizzati già e in fase di guarigione. Una boccata di ossigeno per gli ospedali che ad oggi avrebbero bisogno di letti per questa tipologia di pazienti, per evitare promiscuità con gli altri. Nel solo “Vito Fazzi” ci sono 18 pazienti COVID che potrebbero migliorare e lasciare posto trasferendosi a Copertino, dove nel frattempo sono pronti i primi 20 posti letto e un primo gruppo di 30 persone tra medici e infermieri formati e controllati col tampone.
Invece Copertino resta chiuso, nonostante fosse tutto pronto. “Eppure – si legge nel post di Copertino Democratica – dopo il focolaio scoppiato all’interno dell’ospedale e la successiva sanificazione, la speranza di rivedere presto in funzione il “San Giuseppe”, era stata tanta e la notizia che sarebbe diventato “Ospedale-COVID” per le cure post-acuzie dei malati infetti da coronavirus, aveva acceso le speranze dei copertinesi di poter contribuire alla lotta contro l’emergenza, dopo essere stati il comune più pesantemente colpito.”
Una speranza vanificata dopo la chiusura del pronto soccorso
“La speranza, però, è ormai svanita, è chiaro che Copertino non sarà riaperto – dicono dal movimento politico. Non si comprende – si legge ancora nel post – questo accanimento verso l’ospedale “San Giuseppe”. Appare chiaro a tutti però, che la situazione è sfuggita di mano sia all’Asl Lecce, sia al suo direttore generale, dott. Rodolfo Rollo. Un esempio su tutti l’ultimo controllo al personale dopo il termine della quarantena, che è stato sottoposto nuovamente al tampone il 18 marzo sscorso, facendolo stazionare nello stesso luogo senza distanze di sicurezza. Risultato: tutti di nuovo in isolamento perchè a contatto con un infermiere risultato positivo. Questa é sciatteria, non incompetenza “!” – dicono dal movimento.
Le dichiarazioni del presidente dell’ordine
“A conferma della presunta mala gestione dell’ospedale Copertinese – conclude il movimento Coeprtino Democratica – anche le affermazioni del presidente dell’ordine Donato De Giorgi, già primario della chirurgia copertinese, che avrebbe rilasciato un’intervista affermando che l’Asl non avrebbe ritenuto necessaria la decisione, nell’affrontare il problema contagio, dopo il primo caso COVID emerso nell’ospedale.”