Gli ospedali del Salento dove ricoverare pazienti Covid – spiega Vito Montanaro, direttore regionale del dipartimento della salute, sono il “Vito Fazzi e il “Santa Caterina Novella” di Galatina. Quest’ultimo identificato nella rete Covid a patto che sia dotato però di posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, come previsto dal piano e come accadrà una volta che saranno completati i lavori.
Primo incontro a Roma per la rete Covid
Proprio nei giorni scorsi, Montanaro ha avuto una riunione a Roma con Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, per definire il percorso metodologico e le procedure amministrative attraverso le quali poter utilizzare i 100 milioni di euro nel sistema sanitario Covid, parte dei quali saranno impiegati per attivare i posti letto a Galatina di terapia intensiva e sub intensiva.
Dove collocare le malattie infettive che non sono Covid ?
Nell’arco di pochi giorni – ha riferito Montanaro – esprimeremo le nostre volontà definitive e loro ci dovrebbero autorizzare. Nel frattempo i pazienti Covid andranno trattati in sicurezza dove evidentemente ci sono tutti quei servizi assistenziali necessari. Già Rocco Palese aveva detto a SanitàSalento che il reparto di malattie infettive di Lecce, sarebbe stato dedicato ai Covid, si tratta di capire se ci sono le condizioni per ricoverare anche altre tipologie di pazienti affetti da malattie infettive o se invece debbano essere dirottati a Galatina che oggi non é ancora attrezzato per il Covid.
Mancano servizi per le complicanze
In realtà Galatina avendo diversi reparti chiusi: chirurgia, rianimazione, terapia intensiva, non sarebbe sicuro per quei casi più complessi. Questo spiegherebbe perchè davanti a malattie infettive serie, i pazienti non sempre vengono presi a Galatina probabilmnete perché sprovvista di servizi sanitari necessari in caso di complicanze. Lecce invece ha disposizioni dall’asl di accogliere solo pazienti Covid.
Gli infettivi che possono distinguere i percorsi Covid da No Covid, possono ricoverare tutto
Risultato se c’è una tubercolosi, una meningite, endocardite, é molto probabile che siano dirottate a Brindisi o Taranto, in ultima spiaggia a Bari. Queste almneo sono le disposizioni di Montanaro, anche se c’è da dire che la Regione – come spiega lo stesso direttore del dipartimento pugliese della salute – laddove c’è la possibilità di tenere separati i pazienti Covid da quelli no Covid, distinguendo i percorsi, prevede il ricovero sia per le persone positive al Coronavirus, sia per tutte le altre con altre malattie infettive differenti.
Il Dea in attesa che si attrezzi Galatina di terapia intensiva e sub intensvia
C’è poi la questione Dea, che aspetta di vedere il trasferimento dei vari reparti previsti e che però ancora non sono stati spostati. Tuttavia visto che l’edificio é ben attrezzato di rianimazione, terapia intensiva, ha nelle vicinanze il “Fazzi”, dotato di tutti i reparti medici e chirurgici, sarebbe forse sensato spotsare il personale dagli infettivi di Galatina che è sguarnita dis ervizi utili e consentire così il ricovero di pazienti con malattie infettive che, in caso di complicanza, possono trovare i servizi necessari che a Galatina mancano.
Si tratta quindi di ottimizzare le risosrse umane, facendo prima anche una ricognizione degli infettivologi presenti sul territorio.
Su questo abbiamo sentito il direttore Roberto Carlà che ci ha subito “bloccato”, consigliandoci di sentire il direttore Rollo che sta lavorando proprio su questi aspetti. Qualche gionro fa – come ci ha detto Carlà – il direttore Rollo era nel Dea, proprio per lavorare sulla rete Covid, studiando come organizzare i servizi sia in termini di tempestività che in termini di sicurezza. So che si sta interfacciando con la Regione su questo – ha ribadito il direttore sanitario, ma da Bari ci dice Montanaro che non è arrivata ancora alcuna notifica.
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