Non prende pace l’ospedale “San Marco” di Grottaglie, che da tempo ha una sorte tormentata per la riconversione da nosocomio a presidio di comunità. Gli otto milioni e mezzo dei fondi comunitari FERS 2014 – 2020, destinati alla ristrutturazione e riorganizzazione dell’edificio, sono stati inseriti nella seconda fase, relativa alla presentazione dei progetti candidati al finanziamento. A sottolinearlo la consigliera Francesca Franzoso, a seguito dell’audizione, nei giorni scorsi a Bari, del direttore generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, sui fondi Fesr 2014 – 2020.
«La riconversione di Grottaglie – dichiara la Franzoso – che dovrebbe avere i requisiti dell’urgenza, considerata l’offerta sanitaria della provincia tarantina più che carente, è finita invece in fondo all’agenda del manager Asl. Il progetto prevede l’adeguamento degli ambienti per la nuova destinazione d’uso sanitaria, cosa di non poco conto, considerato che, ad esempio, dei 40 posti letto previsti per la riabilitazione, ne sono attivi solo 10, poiché la maggior parte delle stanze non dispone di servizi igienici. Si aggiunge poi il rifacimento di tutti i prospetti esterni, tramite sistema di isolamento a cappotto e la sostituzione degli infissi, per un totale di otto milioni e mezzo.
Lavori per l’ospedale di Grottaglie in coda, mentre il “SS. Annunziata” scoppia.
“Vedere che interventi, come il terzo lotto del distretto di via Ancona, da otto milioni e mezzo, o il progetto di ripristino dei locali nell’ex Baraccamenti Cattolica, da sei milioni e mezzo, abbiano la precedenza sull’ospedale di Grottaglie – commenta la consigliera – denota lo scarso interesse verso un territorio, ormai devastato dalle scelte di politica sanitaria di Emiliano.”
Se oggi il “SS. Annunziata” vive la fase di crisi e sovraffollamento, specie nel pronto soccorso, è perché la medicina territoriale nell’intera provincia, Grottaglie in testa, non è stata mai realizzata e attrezzata adeguatamente. Chiedere adesso scusa, non basta».
Le scuse di Emiliano per scelte opinabili
Il presidente della Regione infatti, Michele Emiliano, nei giorni scorsi si è presentato all’inaugurazione della biblioteca comunale di Grottaglie, insieme al sindaco D’Alò. In quell’occasione Emiliano ha fatto sapere che a Grottaglie entra sempre in punta di piedi, con il massimo rispetto per la comunità, sapendo di aver adottato delle scelte che non sono state gradite ai più e per questo chiede scusa.
Le scelte a cui Emiliano fa riferimento, sono quelle relative alla riconversione del nosocomio “San Marco” in presidio ospedaliero di comunità. Una scelta che depotenzia l’ospedale e che venne presa esclusivamente dalla Regione – come sottolineato in passato da Milena Erario e Bruno Vitaliano, rispettivamente presidentessa e vicepresidente del comitato ospedale “San Marco”. – Quella di chiudere Grottaglie, é stata – per Vitaliano – una decisione volontaria del governatore, non già del decreto ministeriale 70. “Questo lo sa bene anche l’assessore Mino Borraccino”, oggi in giunta accanto ad Emiliano, ma che prima di sedersi sugli scanni dell’esecutivo regionale, “votò per ben due volte, contro il piano di riordino di Emiliano.”
Il sindaco sapeva
“Comprendiamo poco, anzi nulla – scrivono Vitaliano ed Erario – il dispiacere del governatore e le dichiarazioni inattendibili del nostro sindaco D’Alò, che confonde il decreto ministeriale 70, con la scelta irresponsabile regionale, che avrebbe determinato il depotenziamento di Grottaglie. Proprio il primo cittadino dovrebbe saper bene – dice Vitaliano – che la giunta pugliese ha adottato il provvedimento di riconversione, tanto che lui stesso prese parte al sit-in di protesta promosso dal comitato, davanti alla Regione Puglia.”
“Ancora oggi – continuano i vertici del comitato – chiediamo un piano organizzativo e una proposta reale sulla quale discutere.” Il comitato sebbene abbia ingoiato il boccone amaro di vedere riconvertito il “San Marco”, sottolinea l’assenza di una seria programmazione che possa rendere Grottaglie comunque punto di riferimento per una determinata missione. “Siamo – dicono Vitaliano e la Erario – saremo pronti a dare il nostro contributo costruttivo, ma la verità ai cittadini va detta tutta e sino in fondo!”
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