Parte l’emodinamica ad Altamura, fine delle corse disperate.

Parte l’emodinamica ad Altamura,  fine delle corse disperate.

Si dovrà attendere ancora per gli interventi di emergenza, il tempo di completare il periodo di formazione per il personale, ma per quegli interventi programmabili, la cardiologia dell’ospedale della Murgia, “Fabio Perinei” di Altamura, amplia l’offerta con i servizi di emodinamica e di unità di terapia intensiva coronarica.

Un servizio nevralgico per un’area scoperto
Il potenziamento del reparto cardiologico, diventa strategico per il territorio dell’asl barese, che attualmente può contare solo sull’emodinamica e sulla terapia intensiva coronarica del “San Paolo” e del “Di Venere” di Bari. Con l’aggiunta dell’ospedale della Murgia, si copre un bacino di utenza di tutta l’area ovest che era costretta ai viaggi disperati in ambulanza, verso le strutture più a est e vicine al capoluogo barese.

Il rischio di morire in ambulanza
Nei casi di infarto gravi, c’era il rischio di morire durante la corsa in ambulanza costretta a viaggiare per un tratto di almeno 40 chilometri e più, tenuto conto che l’emodinamica è un servizio destinato sopratutto a chi ha l’arteria ostruita.

Avere dei servizi quindi a pochi minuti significa mettere in salvo la vita delle persone.
Al momento come si diceva sarà possibile eseguire interventi programmabili, si spera nel più breve tempo possibile di garantire poi le emergenze.

Verso un’attività cardiologica più ampia e complessa
Un primo passo – come ha detto Emiliano durante l’inaugurazione di questa mattina – verso la realizzazione di un’eccellenza sanitaria, dotata tra le altre cose di attrezzature nuove, come l’angiografo di ultima generazione in grado di restituire immagini in 3D, ad altissima risoluzione, ideale per gli studi coronarici, le stenosi, per l’esecuzioni di interventi complessi come per esempio la ricostruzione in 3 D dei vasi.

L’equipe del “Perinei” sarà coadiuvata dagli emodinamisti del “San Paolo” di Bari in una prima fase di addestramento con un’assitenza verso i pazienti ridotta, per poi aprire l’attività del servizio durante tutte le 24 ore.

L’unità di terapia intensiva coronarica dispone di 4 posti letto, di apparecchiature per il controllo continuo dei parametri vitali, che vengono trasmessi costantemente ad una centrale presidiata da personale esperto ed addestrato.

di Isabella Gubello

Roberta Grima
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