Più controllo in Sanità Service per salvare il buono che c’è

Più controllo in Sanità Service per salvare il buono che c’è

Un incidente di percorso nella ginecologia di Copertino risalente a un pomeriggio di qualche giorno fa, che ha creato una scena tale per cui l’ambulatorio ospedaliero si è ritrovato con il pavimento tutto imbrattato di liquido di lugol, una sostanza reattiva a base di iodio. L’ambualtorio era in attesa di essere immediatamente pulito dall’addetta di Sanità Service, la partecipata dell’Asl, deputata proprio ai servizi di pulizia.

Quello che invece l’addetta di turno in quel momento, si è limitata a fare, é stato mettere a terra una traversa in attesa che la collega assegnata al reparto ginecologico, di turno la mattina successiva, pulisse il giorno dopo; nel frattempo? C’è da dire che i lavoratori addetti alla pulizia negli ospedali, sono di norma assegnati un reparto specifico, ma accade che durante il pomeriggio, per carenza di personale, i dipendenti di Sanità Service, possano trovarsi a dover pulire più reparti. Così è accaduto che la signora di turno nel pomeriggio di qualche giorno fa, fosse chiamata dalla ginecologia per dare una pulita all’ambiente, la donna però ha lasciato in condizioni pietose la stanza, scatenando l’ira dei colleghi e del sindacato maggiormente rappresentativo.

“Fatto gravissimo – tuona Gianni Palazzo, responsabile provinciale della USB – la signora avrebbe dovuto pulire indipendentemente se assegnata o no a quel reparto, c’era una necessità urgente, semmai avrebbe potuto rappresentare le sue rimostranze dopo, ma la prima cosa era pulire per le pazienti e consentire a medici e infermieri di lavorare. I problemi di carenza di personale e quant’altro si sarebbero affrontati subito dopo.”

Va detto all’onor del vero che non tutti i lavoratori di Sanità Service hanno questo atteggiamento, ma purtroppo il rischio è che per l’errore di uno, siano poi tutti a pagare. In effetti l’accaduto é stato la goccia che fatto traboccare il vaso. “L’episodio – afferma una lavoratrice di Sanità Service presso l’ospedale “San Giuseppe” – sarebbe uno dei tanti casi che capitano tutti i giorni a Copertino.” Alcune lavoratrici si lamentano della collega che, con il suo andazzo, metterebbe – a loro dire – in cattiva luce l’attività di Sanità Service che conta anche lavoratori seri e volenterosi. “La donna invece non si dimostra tale – dicono le colleghe – ha già chiesto l’agevolazione di non fare più turni pomeridiani, vuole lavorare al mattino con l’opzione però di arrivare alle 7.30, dopo che i colleghi hanno già iniziato a pulire i reparti da un’ora e mezza. Questa situazione – aggiungono – dura da tempo, ma la gravità si fa sentire da un’anno a questa parte, la causa – secondo alcune lavoratrici – sarebbe il mancato controllo del responsabile e l’atteggiamento connivente di alcuni referenti che favorirebbero certi lavoratori o lavoratrici, in cambio di deleghe firmate, un sistema – a dire sempre delle lavoratrici – oramai consolidato, a punto tale da rendere difficile scardinarlo.”

“Il problema è stato segnalato ma – dicono le lavoratrici – la questione viene rimandata all’elezione dei caposquadra. Chiediamo un orario e dei turni uguali per tutti, maggiore controllo e di mettere in riga i lavoratori “vagabondi”.” L’appello delle lavoratrici é di confermare quei caposquadra che hanno lavorato bene e nominarne dei nuovi lì dove i referenti hanno avvallato un sistema “malato”, perché Sanità Service venga migliorata e non infangata come vorrebbe qualcuno.” La cosa più grave a loro dire, che questa situazione che perdura da tempo è stata segnalata a chi di dovere. “Le caposala sono anni che scrivono ai dirigenti, compresa la direzione sanitaria dell’ospedale, ma visti i risultati pensiamo che queste lettere siano state ignorate.”

“Tutto una montatura – fa sapere Roberto Fatano, della direzione sanitaria del nosocomio – si è vero qualche volta sono arrivate delle segnalazione da parte di alcune caposala, ma siamo sempre intervenuti. Nello specifico però non c’è nulla di che, l’ambulatorio è stato pulito a dovere, proprio oggi gli addetti hanno passato la lucidatrice per eliminare la macchia resistente sul pavimento del reattivo, se poi la lavoratrice in questione abbia creato problemi per pulire l’ambulatorio, questo non mi è stato riferito quando ho parlato con la caposala di ginecologia.”

Roberta Grima
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