Pronto il 1° piano del nuovo Fazzi , entro giugno la consegna

Pronto il 1° piano del nuovo Fazzi , entro giugno la consegna

Si intravede la luce dopo dieci anni di lavoro, contenziosi, interruzioni, il nuovo padiglione del “Vito Fazzi”, prende corpo e questo pomeriggio é stato presentato al presidente Emiliano quanto realizzato sin’ora.

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Una volta quindi trasferiti i 300 posti letto dal “Vito Fazzi” alla nuova struttura, verranno ridistribuiti meglio i servizi ospedalieri negli spazi che si libereranno nell’attuale ospedale. “Su questo – ha detto Narracci – gli uffici preposti dell’Asl, stanno già lavorando, visto che ci sono le risorse disponibili, derivanti dai fondi dell’articolo 20 della legge sull’edilizia ospedaliera. Queste somme collegate ad altri cantieri fermi per fallimento delle ditte, restano bloccate per la difficoltà dell’Asl di procedere ad assegnare nuovamente i lavori, ragion per cui si preferisce impiegarle per ridisegnare le schede di progettazione, adeguando locali che si svuoteranno nell’attuale nosocomio, ad una migliore organizzazione delle attività sanitarie ospedaliere, in funzione del ruolo che dovrà avere il “Vito Fazzi” e la neostruttura che fungerà da trauma center. <iframe width=”560″ height=”315″ src=”https://www.youtube.com/embed/NlDMrqEqHL8″ frameborder=”0″ allow=”autoplay; encrypted-media” allowfullscreen></iframe> Secondo il cronoprogramma, il plesso dovrà essere ultimato entro giugno 2018, ma la direzione dell’Asl auspica che ciò avvenga prima, manca ancora il completamento di alcuni piani, poche opere nei semi interrati, le rifiniture esterne, il tutto realizzabile in tre, quattro mesi; dopodicchè la prossima sfida é quella di collegare i tre padiglioni: oncologico, “Vito Fazzi” e Dea tramite tunnel, anche se saranno da subito collegati virtualmente grazie alla telemedicina e al teleconsulto. Il nuovo DEA infatti, é tra le altre cose, un prezioso contenitore di strumenti all’ avanguardia e di ultima generazione <iframe width=”560″ height=”315″ src=”https://www.youtube.com/embed/U5Ex7MWrt5U” frameborder=”0″ allow=”autoplay; encrypted-media” allowfullscreen></iframe> Non solo apparecchiature però, ma soprattutto uomini, sono ciò che serve perché questa struttura non rischi di diventare una cattedrale nel deserto. Per quanto riguarda le risorse umane, Ottavio Narracci ha ribadito che se la Regione avrà accantonato somme dal risparmio della spesa farmaceutica, sarà possibile impiegare le risorse economiche risparmiate per poter assumere dipendenti a tempo indeterminato, diversamente verranno comunque effettuate le assunzioni a tempo determinato, per mandare avanti l’attività della nuova struttura DEA (dipartimento di emergenza e urgenza). I presupposti che Lecce sia ben attrezzata per diventare un ospedale di secondo livello ci sono, lo stesso Emiliano ha fatto sapere che proprio sul “Vito Fazzi” e il DEA nuovo, la Regione sta puntando moltissimo.

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Roberta Grima
ADMINISTRATOR
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