Mentre ieri a Taranto si inaugurava il nuovo reparto di pneumologia dell’ospedale “Moscati”, alla presenza del governatore della Puglia Michele Emiliano, a Grottaglie si é consumata la fine del “San Marco”, almeno così si legge in un post del comitato dell’ospedale di Grottaglie, che sarebbe passato da struttura ospedaliera a PTA, ovvero presidio territoriale assistenziale, senza quindi possibilità di ricoveri, ma solo di servizi e attività ambulatoriali.
“L’unica mission che si sta attuando per la sanità pugliese e in particolare per quella jonica, è l’attuazione di un piano di riordino, che lo stesso assessore regionale Mino Borraccino, aveva più volte definito scellerato.” A ricordarlo é il vicepresidente del comitato pro ospedale di Grottaglie, Bruno Vitaliano. La sua battaglia in difesa del “San Marco”, é quella del comitato e di 6000 persone che sono scese in piazza a protestare nei mesi scorsi, é una battaglia bipartisan che ha visto schierati Forza Italia con Francesca Franzoso, ma anche Liberi e Uguali con Mino Borraccino, così l’esponente di spicco del pd tarantino Ludovico Vico. Una battaglia di buon senso, tant’é che “l’impostazione iniziale della Regione – ricorda sempre Vitaliano – era quella di lasciare in piedi Grottaglie con la sua struttura e funzionalità, per poi eventualmente dismettere o riconvertire l’ospedale, non appena entrato in funzione il nuovo presidio di Taranto “San Cataldo”. Il senso era quindi quello di dismettere una struttura, solo, dopo aver creato l’alternativa e non prima.
I fatti accaduti però, raccontano un’altra realtà: “il debito sanitario – spiega ancora il vicepresidente del comitato – ha fatto si che si acellerassero i passi verso la dismissione dei servizi e questo per l’incapacità dei manager di gestire la spesa sanitaria, in particolare quella farmaceutica con il 31% di sforamento del budget previsto.
Ora – continua Vitaliano – non si sa per quale motivo, l’ospedale “San Marco”, l’unico o uno dei pochi con i conti in equilibrio, sia stato invece dismesso. Le cause speriamo di conoscerle nel prossimo incontro con il presidente Emiliano, incontro del quale si è fatto garante il sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò, proprio una settimana fa e che ha fatto sapere di aver contattato la segreteria del presidente in attesa di avere una data.
Intanto il direttore generale dell’Asl Rossi – continua Vitaliano – parla di mission del nosocomio, come struttura dedicata alle patologie croniche, ma l’unica mission che vedo é la lenta sparizione di un ospedale che funzionava. Gorgoni, direttore dell’Aress parla di hospitality, ovvero di creare condizioni ottimali per i pazienti, in realtà Gorgoni ha la responsabilità di aver deciso come dislocare le strutture e i servizi assistenziali e quello che emerge é una logica partitica, così si spiega la non chiusura di un ospedale come Martina Franca, privo di rianimazione per esempio.
Forse – conclude Vitaliano – qualcuno pensava che qui a Grottaglie avessimo l’anello al naso, invece aspettiamo delle spiegazioni da Emiliano, quello che noto e che nelle relazioni tecniche, così nei discorsi di manager e politici, mai vengono menzionate le persone, si parla solo di numeri e non di persone bisognose di cure. Le relazione tecniche sono ben lontane dalla realtà, la decisione di chiudere i pronto soccorso per esempio del “Moscati” e del “San Marco”, fa si che una persona che sta male, arriva al “Santissima Annunziata” per stazionare sei, sette ore, solo per un codice verde. Quello del “Santissima Annunziata” é un pronto soccorso che non ce la fa a reggere l’enorme bacino di utenza, soprattutto dopo la chiusura dei pronto soccorso del “Moscati” e di Grottaglie.
Lo stesso direttore sanitario del “San Marco”, dottor Colacicco – ricorda Vitaliano – aveva preso in considerazione, dietro sollecitazione anche dell’attuale assessore Borraccino, di lasciare operativo uno dei due pronto soccorso tra il “Moscati” e il “San Marco”, proprio per snellire e supportare il “Santissima Annunziata”, ma ad oggi non si sa nulla in merito a questa eventualità.”
Vitaliano si esprime anche rispetto alle dichiarazioni del direttore Rossi sulla difficoltà di potenziare servizi, per carenza di medici sul mercato. “Se è vero – dice – che il sistema sanitario non sforna medici sufficienti, è anche vero che quei pochi che ci sono, scappano da Taranto, il direttore generale dell’Asl tarantina, aveva inviato una lettera agli ortopedici di Grottaglie per spostarli al “Santissima Annunziata”, ma probabilmente non si è posto la domanda del perchè molti professionisti non intendono andare o vanno via appena possono, perché evidentemente non ci sono le condizioni per lavorare, non c’è quella che Gorgoni chiama hospitality per i medici e di conseguenza per i pazienti.”
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