Trapianti di rene, una realtà di Galatina, mortificata

Trapianti di rene, una realtà di Galatina, mortificata

Troppo spesso la buona sanità che pure esiste nel nostro territorio, viene mortificata se non addirittura ignorata o peggio ancora boicottata. Eppure quando la sanità funziona, non solo fa bene ai cittadini, ma anche alle casse tanto deficitarie della Regione Puglia. Tanto per fare un esempio: sottoponendo un paziente nefropatico al trapianto di rene invece di lasciarlo alla dialisi obbligata a vita, il sistema sanitario regionale, risparmierebbe all’incirca 150 mila euro l’anno a persona, oltre naturalmente a far guadagnare al cittadino, una migliore qualità dell’esistenza. Se moltiplichiamo il risparmio ottenuto, per i tanti pazienti in attesa di trapianto di rene e oggi in dialisi, oltre una quarantina solo nell’ambulatorio di Galatina, si comprende bene quante risorse la sanità avrebbe a disposizione per investire.

Invece, ciò che accade al “Santa Caterina Novella”, è tutt’altro, perché l’ambulatorio di nefrologia per i trapianti, viene lasciato all’iniziativa del singolo professionista e dell’infermiera che, una volta alla settimana, si dedicano ai pazienti. Di più non riescono a fare, dovendo coprire anche i turni in reparto e non solo, visto che l’infermiera, che ha un contratto a tempo indeterminato part – time, viene spostata dalla nefrologia anche per colmare carenze di personale in altri reparti del nosocomio.

Tutto ciò mortifica i risultati e i successi raggiunti dall’ambulatorio dei trapianti, che non riesce ad essere una struttura dedicata, con personale e servizi dediti ai pazienti. Eppure la struttura ha visto crescere l’attività, passando faticosamente da 16 pazienti trapiantati e 20 in lista di attesa seguiti nel 2010, a 80 persone trapiantate e 43 in lista, prese in carico attualmente. C’è di più, perché il dottor Montagna é uno dei pochi ad individuare i candidati per trapianti di rene da vivente, con rispettivi donatori. Sono 11 le coppie di donatori e riceventi, studiate nel centro trapianti di Bari, per il trapianto di un rene da vivente nel 2017, provenienti dall’ambulatorio di Galatina, 6 le coppie nel 2016. Numeri che possono sembrare esigui, ma che confrontati con i dati nazionali e quelli relativi all’intera Asl salentina, rappresentano un valore importante soprattutto per il paziente, che invece di essere in attesa, vede il trapianto come un traguardo possibile, in tempi rapidi e programmati.

Non solo, sempre nell’ambulatorio di Galatina, il nefrologo si interessa anche dei casi in cui tra donatore e ricevente non ci sia compatibilità, sono casi più complicati che richiedono un lavoro più complesso a monte, sono i trapianti definiti dagli specialisti “Cross over” o “AB0 incompatibili” e in previsione dei quali, lo specialista attiva delle sedute di plasmaferesi al paziente, per evitargli un possibile rigetto dell’organo, da effettuare nel centro trapianti di riferimento.

Dietro tutto questo, c’è un’attenta ricerca del medico con uno studio clinico del paziente, diagnostico e terapeutico, oltre ai numerosi colloqui che fa sia con il ricevente che con il donatore, prima di raggiungere il trapianto. C’è la necessità di dover dare risposte da parte di uno psicologo, del laboratorista, del cardiologo, che pure ci sono, ma che il dottor Montagna deve mettere insieme in base alle disponibilità dei colleghi. Mancano cioè dei percorsi già stabiliti dove il paziente viene preso in cura, trovando tutto quanto serve in previsione del trapianto, eppure basterebbe poco, basterebbe che il medico e l’infermiera fossero dedicati a questo ambulatorio non solo un giorno alla settimana, ma almeno tre e che si organizzassero i vari servizi di laboratorio, cardiologia e psicologia in maniera più strutturata.

A Novembre 2016, in un incontro pubblico, l’allora direttrice dell’Asl Silvana Melli, parlò della nefrologia di Galatina, diretta dal dottor Marcello Napoli, come una delle eccellenze del “Santa Caterina Novella” da salvare dal riordino ospedaliero, per farne un centro di riferimento aziendale per la gestione delle liste di attesa dei trapianti di rene da vivente. A distanza di un anno l’auspicio é che, cambiando il direttore, non cambi quanto già stabilito, si che il “Santa Caterina Novella”, non vanti solo la sua partecipazione al congresso nazionale dei trapianti di rene da vivente come unica realtà del sud Italia, ma sia orgoglio dell’Asl e di tutto il Salento.

Roberta Grima
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