Visite a domicilio per i pazienti Covid della Puglia

Visite a domicilio per i pazienti Covid della Puglia

Con la fornitura dei dispositivi di protezione individuali da parte delle Asl possono partire dal 24 aprile le USCA, le Unità speciali di continuità assistenziale, team composti da medici che andranno a domicilio dei pazienti malati di Covid-19, per fornire cure e assistenza.

Il direttore del dipartimento regionale delle Politiche della Salute, Vito Montanaro, ha inviato oggi alle Asl pugliesi una lettera con l’indicazione delle quantità di kit da distribuire. Un kit minimo sarà composto da una mascherina FFP2, un camice/grembiule monouso, occhiali o maschera, guanti monouso e una mascherina chirurgica per il paziente.

“Ringrazio i medici di medicina generale – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – che collaboreranno con noi andando, con le dovute protezioni, nelle case dei malati per curarli e dare assistenza”.

“Si tratta di una svolta nell’approccio alla cura della malattia, permettendo il monitoraggio domiciliare dei malati di Covid-19 e del controllo dei loro eventuali conviventi, limitando così le ospedalizzazioni – spiega il direttore del dipartimento salute, Vito Montanaro – e lo faremo grazie all’aiuto dei medici di medicina generale che si renderanno disponibili, muniti dei dispositivi di protezione necessari, seguendo le linee guida cliniche predisposte dagli specialisti del Policlinico di Bari.”

Ottanta squadre di medici a domicilio dei pugliesi positivi al virus
Per ogni gruppo saranno 5 i medici, che si alterneranno in due turni giornalieri. Ciascuna squadra potrà fare almeno 8 visite domiciliari al giorno. Le USCA attivate in tutta la Regione saranno 80, con un fabbisogno totale di circa 9.600 kit di dispositivi individuale di protezione, per garantire l’attività per almeno 15 giorni.

Più di 9500 kit di protezione per i medici, da distribuire alle Asl pugliesi
I kit previsti – indicati secondo la popolazione dei territori – inizialmente saranno 860 per la Asl Bat, 2960 per la Asl Bari, 950 per la Asl di Brindisi, 1.450 per la Asl di Foggia, 1.980 per la Asl leccese e 1.380 per la Asl tararntina. La distribuzione dei kit di DPI (dispositivi di protezione individuale) sarà a cura delle farmacie territoriali delle Asl.

Con l’inizio della distribuzione dei kit ai medici, le varie equipe mediche potranno partire, così come deciso nella riunione del Comitato permanente regionale di Medicina Generale dello scorso 8 aprile. In quella sede – con proposta regionale – sono stati sanciti daccodo tra le parti : rappresentanti regionali e tutti i sindacati dei medici di medicina generale, i compiti della aziende sanitarie, che devono fornire ai medici: spogliatoi, ambienti per la vestizione, uffici, sanificazione, mezzi, attrezzature, formazione oltre ai DPI che da adesso sono disponibili.

Si parte anche se in ritardo rispetto agli altri
Si Parte anche se in ritardo rispetto ad altri, fa sapere la consigliera regionale Antonella Laricchia del movimento 5 stelle. “Meglio tardi che mai, visto che le altre Regioni si erano già attivate da oltre un mese, in linea con quanto previsto dal decreto Cura Italia. Dobbiamo ringraziare i medici di medicina generale, che hanno presentato il piano operativo alla Regione, per potenziare l’assistenza domiciliare.”

“Non basta però – aggiunge la pentastellata – è necessario implementare l’assistenza territoriale, fino ad ora rimasta solo sulla carta e dare seguito a quanto chiesto dai medici nel piano strategico presentato alla Regione per la gestione del Covid -19 sul territorio. In questo modo potremo decongestionare gli ospedali e garantire una migliore assistenza”.

Roberta Grima
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