Come mangiare quando si ha il tumore

Come mangiare quando si ha il tumore

Tutti gli estremismi sono sbagliati, almeno per la dottoressa Federica Raheli, biologa nutrizionista che bandisce i vegani, i fruttariani e chi mangia prediligendo solo una categoria di alimenti, come abitudine alimentare errata per la salute. La parola d’ordine per star bene è variare, secondo la dottoressa, certo con alcuni accorgimenti, sopratutto se si é in una fase difficile della nostra vita, come per esempio la malattia.

Chi é ammalato di tumore in particolare, deve avere maggior attenzione di chi sta bene. Naturalmente – spiega la dottoressa – dipende dalla gravità della malattia e dal tipo di tumore, anche se alcune regole valgono per tutti.
E’ importante sapere – aggiunge la nutrizionista – che le cellule tumorali si nutrono di zucchero, ma quello della peggior specie, ovvero quello raffinato, quello bianco per intenderci, diversamente le nostre cellule sane non hanno bisogno di quel tipo di zucchero, anzi si danneggiano, quindi viene da se che é utile eliminare lo zucchero raffinato dalla nostra tavola, se vogliamo indebolire il cancro e rinforzare invece le nostre difese.

Senza gli zuccheri il tumore non si alimenta e si arriverà alla chemioterapia con cellule tumorali debilitate, di contro le cellule sane si rinvigoriranno, in questo modo la chemio o radio terapia avrà più facilità a debellare il tumore.

Ecco perché in questi casi é importante eliminare i cereali dalla nostra tavola, ricchi di zuccheri: biscotti, dolciumi, pane bianco, pasta con alto indice glicemico, bevande zuccherate, salse e tutto quanto è prodotto con farina doppio zero, sono ricchi di zucchero malsano.

“Se poi abbiamo bisogno di zucchero – dice la dottoressa Raheli – in particolare per le cellule nervose, ci penserà lo stesso organismo a produrre il corpo chetonico, che viene trasformato in glucosio per essere assorbito a livello cerebrale, in sostituzione dello zucchero assente.

“L’obiettivo – spiega ancora la dottoressa Raheli – é quello di creare un terreno che non sia fertile per le cellule maligne, che invece germogliano e proliferano se trovano un’area favorevole, questo è possibile anche con la alimentazione. Alimentazione che se adeguata, migliora la qualità della vita anche durante la chemioterapia, riducendo gli effetti collaterali, come la nausea, il vomito e la debolezza. Si dunque ai carboidrati, ma quelli complessi, cioè ad alta digeribilità, con basso indice glicemico e poco glutine che di per sè non fa male, ma rende più permanente l’alimento nell’intestino, che in casi di malattia sopratutto, é bene che sia sgombro da alimenti che abbiano molta permanenza. Anche per i formaggi, serve una selezione, scegliendo quelli con poca caseina, la proteina del latte che avrebbe una correlazione con lo sviluppo di alcuni tumori, risultando un attivatore della malattia neoplastica. Prediligere perciò la ricotta, povera di caseina, meglio di pecora – aggiunge la nutrizionista – visto che la mucca é soggetta a somministrazioni di antibiotici. In generale poi, tutte le proteine animali sarebbero malsane se ingerite in eccesso, é consigliabile fare riferimento alle proteine vegetali, olio d’oliva, legumi che invece possono e devono essere impiegate più frequentemente.

Ciò però non significa che la carne per esempio o l’uovo vanno eliminati del tutto, ma ridotti a una volta alla settimana se si é ammalati, anche se dipende dalla gravità del caso, “perché – sottolinea la dottoressa – nelle situazioni più critiche, bisogna essere più estremisti ed eliminare dall’alimentazione tutte le proteine animali, quindi no a carne, uova, a meno che non provengano da galline allevate a terra, no a latte e suoi derivati, ma solo pasta, tanta frutta e verdura oltre a legumi e ricotta. Il pesce in teoria sarebbe proteina animale, andrebbe consumato poco, ma è anche vero che è ricco di omega 3 quindi va bene se azzurro e di piccola taglia, per evitare la presenza di mercurio in quantità nocive.”

Prima e durante la chemioterapia – avverte la dottoressa Raheli – é bene rinforzare le difese immunitarie e indebolire il tumore con un bel carico di antiossidanti (frutta e verdura), quando il ciclo terapeutico termina, di solito c’è una pausa, durante la quale la persona può drenare il suo organismo per purificarlo dalle sostanze tossiche, che vengono assorbite durante la chemio o radioterapia. Nell’intervallo dunque tra un ciclo e l’altro é consigliabile potenziare nella dieta oncologica, le sostanze drenanti: tanta acqua quindi, meglio se conservata in vetro e tisane per aiutare l’organismo.

Chi invece vuole prevenire? Lo stile di vita sano vale sempre e per quanto riguarda l’alimentazione, la dieta mediterranea autentica va bene, potenziando le sostanze alcalinizzanti, che aiutano cioé a mantenere in equilibrio il nostro ph, per cui la bevanda a base di acqua, limone e bicarbonato é un ottimo mix per prevenire in modo naturale.

Roberta Grima
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