E’ insidiosa, ma se riconosciuta subito, può essere affrontata evitando il peggio. “La rottura dell’aorta addominale – spiega Silvano Fracella primario del pronto soccorso di Lecce – è un evento drammatico che nel 70% dei casi si traduce in un’ elevata mortalità. Si tratta infatti della rottura del vaso più grande del nostro corpo, con un’emorragia interna molto grave. Da quel momento – continua Fracella – il tempo per intervenire e salvare la vita al paziente, è molto, molto ridotto”. Ecco perché è importante un rapido riconoscimento attraverso dei segni premonitori: “solitamente un dolore addominale improvviso, all’altezza dell’ombelico che il più delle volte si irradia dietro, all’altezza dei reni. Questo dolore – spiega il medico – viene confuso molto spesso con un banale mal di schiena o lombalgia.”

Altri segnali da non sottovalutare: la sudorazione, un calo di pressione, proprio perché si perde molto sangue all’interno dell’organismo. Non perdere tempo e allertare immediatamente il 118, che se riconosce subito l’eventuale rottura dell’aorta addominale, trasporta il paziente in un ospedale attrezzato di chirurgia vascolare d’emergenza. Nel Salento c’è quella di Casarano, in alternativa il servizio ospedaliero del “Panico” di Tricase, al nord l’unico ospedale organizzato per intervenire in casi del genere, è il “Perrino” di Brindisi. Sanità Salento porta avanti una battaglia insieme al tribunale per i diritti del malato, affinché venga attivata una chirurgia vascolare d’urgenza al “Fazzi” di Lecce. Troppi i decessi lungo il tragitto dal capoluogo a Tricase, Casarano o Brindisi. Si tratta infatti di emergenza temporale, dove il tempo è decisivo per salvare la vita alla persona e un ospedale come quello di Lecce, più grande della provincia non può non avere un servizio simile.

A rischio di rottura dell’aorta, é chi soffre di:
ipertensione
diabete
ipercolesterolemia
fragilità dei vasi
chi fuma o è obeso.