Cosa c’è dietro un dolore alle articolazioni

Cosa c’è dietro un dolore alle articolazioni

Un dolore alla mano, al piede, dolori articolari in generale, possono essere sintomi momentanei di un movimento sbagliato o un trauma, ma possono nascondere anche malattie serie. Il dolore ad un’articolazione, non é sempre uguale, anche se può sembrare il contrario.

“Quando fa male un ginocchio per esempio, possiamo pensare al campanello d’allarme di una malattia infiammatoria – spiega il dottore Maurizio Muratore, primario di reumatologia nell’ospedale di San Cesario – o di una degenerazione cartilaginea o ancora a un’osteo tendinite, come quella cosiddetta da “zampa d’oca”, che colpisce la parte interna del ginocchio, con dolore ogni qualvolta lo si muove. E’ una patologia che fa soffrire soprattutto le donne, chi pratica ciclismo, corsa, step, ma anche chi è in sovrappeso o ha le ginocchia non perfettamente in linea, infine, chi assume una postura scorretta.”

Vi siete mai guardate le suole delle scarpe? Se sono consumate in maniera simmetrica e in ugual misura, allora significa che camminiamo bene, diversamente assumiamo una posizione errata, caricando il nostro peso più su una parte e il ginocchio corrispondente ne risente. La reazione di difesa dell’articolazione é la produzione di più tessuto osseo, una sorta di callo che deforma l’osso stesso, che deve sopportare un carico eccessivo, si viene così a generare l’artrosi, malattia degenerativa della cartilagine. Si ha difficoltà a camminare oltre ad accusare dolore, i plantari in questo caso aiutano, perché distribuiscono meglio il peso. Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale, se si pensa che ogni chilo in più, corrisponde a quattro chili sull’anca. Prevenire l’artrosi quindi, significa mantenere il proprio peso forma, praticare attività fisica, se si hanno già le articolazioni compromesse, meglio il nuoto, dove non c’è il carico del peso. Un test importante, se si vuole prevenire l’artrosi, è l’esame baropodometrico che misura i diversi punti sui quali scarichiamo il nostro peso.

“Il dolore all’articolazione però non sempre é sintomo di una postura errata che genera artrosi – spiega il dottore Muratore – può essere un sintomo di artrite, ossia di un’infiammazione che coinvolge più articolazioni, con la presenza nelle stesse di liquido. L’artrosi invece, colpisce una singola articolazione e non è quindi sistemica come l’artrite che coinvolge anche gli organi.
Nel caso di artrosi il dolore sarà solo ad un ginocchio e non ad entrambe, sarà inoltre più lieve durante la notte quando si è a riposo, più forte invece verrà avvertito col movimento. Nell’artrite – aggiunge il reumatologo – è esattamente il contrario con un dolore forte durante la notte, una rigidità delle articolazioni nelle prime ore del mattino, che man mano viene meno durante la giornata.”

Nell’opinione pubblica si parla in generala di dolore alle articolazioni, come sintomo reumatico, ma è bene sottolineare che è una definizione troppo generica, perché dietro un dolore articolare, ci sono circa 200 malattie che vengono distinte in due grandi categorie: quelle degenerative che provocano quindi l’artrosi e quelle invece sistemiche che generano l’artrite, due concetti sui quali spesso si fa confusione. “E’importante invece capire che un dolore alle articolazioni non è sempre uguale, per questo bisogna rivolgersi al medico giusto; il reumatologo -dichiara il dottor Muratore – deve saper fare la diagnosi differenziale, tener conto cioè delle diverse caratteristiche che ci possono essere dietro un’articolazione dolente. L’artrite – aggiunge il medico – oltre a presentare un dolore più forte durante la notte, provoca il sintomo su più articolazioni, lo specialsita poi trova conferma attraverso gli esami di laboratorio che mostrano valori del VES e del PCR, al di sopra del normale, sono indici di infiammazione, anche se – aggiunge il reumatologo – sono indici aspecifici, che quindi si possono trovare alti in qualunque altro tipo di infiammazione, non solo nell’artrite.”

Naturalmente diverse sono le diagnosi e altrettanto differenti saranno le cure, tenendo conto che l’artrite è come dice il dottore Muratore, una malattia “eterna”, con la quale si convive, ma che oggi con i nuovi farmaci, si riesce ad “addormentare”, restituendo al paziente una qualità della vita migliore, senza ricorrere sempre ai farmaci. La guarigione totale non c’è, si tratta di una malattia autoimmune che altera il sistema immunitario, quest’ultimo non può, una volta modificato dal virus, essere più ripristinato.

“Con i nuovi farmaci monoclonali – dice il dottor Muratore – siamo in grado di bloccare la produzione di citochine responsabili del deterioramento delle articolazioni, sono farmaci molto costosi, che vengono per questo somministrati, solo quando quelli tradizionali non fanno effetto, come nel caso del lupus, dell’artrite reumatoide, nell’artrite psoriatica, nel morbo di cron e nella spondite, tutte patologie autoimmuni. Le terapie monoclonali infatti, richiedono un investimento di 7000 euro a paziente, ma che evitano poi negli anni di spenderne di più, per contrastare i gravi danni e complicanze che si possono verificare se non venissero utilizzate. Naturalmente i pazienti con artrite – sottolinea il medico – devono sottoporsi a periodici controlli, per equilibrare il dosaggio dei farmaci e per contrastare gli effetti collaterali che queste terapie possono causare. La terapia per l’artrite in generale é molto complessa, andiamo ad agire sia sui sintomi che sul sistema immunitario che cerchiamo di modulare.”

“Se si interviene in tempo però – sottolinea lo specialista – si può prevenire la malattia, si tratta di eseguire una diagnosi precoce entro tre mesi dal sintomo o entro sei mesi dal danno, per rallentare il più possibile il processo dell’artrite. Quest’ultima può danneggiare non solo le ossa, ma spesso anche gli organi, in particolare il rene, ma anche il fegato, i polmoni, è bene quindi che il medico abbia un visione multidisciplinare. Un esempio – riferisce il dottor Muratore – è quello di un paziente arrivato con l’uveite, un’infezione degli occhi, che non richiede solo l’oculista, ma anche del reumatologo, proprio perché il problema era provocato da una forma di artrite, denominata spondite, che colpisce soprattutto i giovani, nella zona del rachide e del bacino.”

“Purtroppo – conclude il reumatologo – le malattie autoimmuni, che causano le artriti con infiammazioni sistemiche delle articolazioni e con danni agli organi, possono trovarsi sin dalla tenera età, anche nei bambini di pochi mesi, per questo è fondamentale la diagnosi precoce, non a caso sono presenti nella pediatria del “Vito Fazzi”, due reumatologi che forniscono la loro consulenza ai piccoli degenti.”

Roberta Grima
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