Il medico Andrea Tinelli, tra i massimi esperti mondiali sui fibromi uterini

Il medico Andrea Tinelli, tra i massimi esperti mondiali sui fibromi uterini

Tra i primi 15 esperti nel mondo sui fibromi uterini, il dottor Andrea Tinelli, é certamente punto di riferimento per la diagnosi e cura dei tumori benigni dell’utero. Il riconoscimento arriva da una società scientifica americana, la expertscape, che, in base ad un algoritmo di ricerca, ha riscontrato al 15esimo posto nell’elenco dei massimi esperti mondiali, proprio il medico leccese Andrea Tinelli, sopra di lui come unico italiano, il professor Felice Petraglia, titolare della cattedra di ginecologia e ostetricia di Firenze. Posizionato quest’ultimo, al 13 esimo posto dell’elenco.

Un riconoscimento tra una sessantina di medici – ricercatori, stranieri
Il prestigioso riconoscimento, é ancor più significativo, considerato che il dottor Tinelli, non é un primario, né ricopre alcun ruolo particolare in strutture dedicate, tanto meno é ricercatore presso una qualche Università italiana, ma semplicemente svolge la sua attività di medico, presso il reparto di ginecologia e ostetricia nell’ospedale di Lecce. Una struttura pubblica del sud, dove si presta servizio tra mille difficoltà, senza un ateneo alle spalle, dove però nonostante tutto, la determinazione, la forza di volontà, lo spirito di abnegazione, ha spinto il ginecologo a costituire una casistica significava, la necessaria esperienza e lo studio di ricerca dedicato per lungo tempo proprio al mioma o fibroma uterino.

Lo studio sulla pseudocapsula del mioma
In particolare tra gli studi condotti dal ginecologo, quello più significativo riguarda la salvaguardia e il ruolo importante della pseudocapsula che ricopre il mioma. Una sorta di “rete fibroneurovascolare” che circonda e sovrasta il mioma. “Preservarla – fa presente Tinelli – significa mantenere la capacità riproduttiva della donna, anche una volta operata.” Questo perché il fibroma, è avvolto da questa pseudocapsula che é composta da tessuto uterino sano, costituito da neurotrasmetitori e neurofibre, che consentono, non solo di far cicatrizzare meglio il tessuto, una volta che si é intervenuti per l’asportazione del mioma, ma sopratutto consente di mantenere l’attività riproduttiva e conservare una migliore funzione sessuale.

Non sempre si opera
“Difronte ad un fibroma – sottolinea il medico – non è sempre necessario intervenire chirurgicamente, quando possibile é bene mantenere l’utero per eventuali gravidanze, per una migliore vita sessuale della donna. Spesso si tende ad operare ed eliminare quindi l’organo, il che va fatto, ma solo in determinate condizioni che non sempre si verificano.”

Un problema diffuso tra le donne giovani
L’alto interesse di società scientifiche internazionali, su questo argomento, é spiegato dall’ampia diffusione del fibroma nella popolazione femminile. Una donna su 4 e una donna su 3, in pazienti di oltre 40 anni, presenta il mioma. Tale tumore é prevalentemente benigno, ma in alcuni casi può essere anche scambiato per maligno (leiomiosarcoma). Ecco perché succede che si intervenga chirurgicamente, anche quando non necessario.

Gli effetti
Gli effetti dei fibromi dipendono dalla localizzazione e dalle dimensioni. Generalmente i miomi sottomucosi sono causa di sterilità o infertilità, mentre quelli intramurali possono essere associati a infertilità e aumento del rischio di aborto. I fibromi sottosierosi non causano perdite eccessive di sangue e non provocano infertilità, ma possono facilmente dare sintomi compressivi sulle strutture adiacenti, quali la vescica e intestino.

La sintomatologia più frequente è però la mestruazione abbondante, la perdita di sangue dai genitali, l’anemizzazione severa e il dolore pelvico, dovuto al senso di peso nel basso addome. In alcuni casi i miomi possono provocare dei fenomeni compressivi urinari (pollachiuria o difficoltà a vuotare completamente la vescica) e intestinali con tipsi.

Orgoglio del Salento e della Puglia
Nell’ambito della ricerca scientifica internazionale sui miomi uterini, l’Italia ha quindi un ruolo che conta grazie all’individuazione di medici italiani nell’elenco dei massimi esperti mondiali. Un traguardo che inorgoglisce in particolare il Salento e la Puglia, tenuto conto che Andrea Tinelli, lavora in un ospedale pubblico leccese, a dimostrazione che la ricerca può essere condotta anche nel tanto bistrattato sud, collaborando con centri scientifici internazionali.

Roberta Grima
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