Non solo guarire, ma prendersi cura della persona ammalata. C’è una bella differenza tra la figura del medico che cura il corpo dalla malattia neoplastica e la squadra di professionisti che ruota attorno al paziente, preoccupandosi di portarlo si alla guarigione, ma mantenendo in questa lotta contro la malattia, la migliore qualità della vita possibile. Non si tratta solo di benessere fisico, ma anche psichico. Da qui il ruolo di figure, che dovrebbero interagire con i medici, attorno alla paziente, come lo psicologo, il fisioterapista, l’estetista APEO (associazione professionale di estetica oncologica).
Proprio quest’ultima, ha organizzato insieme al BeautyLab Medi spa di Lecce, un convegno sugli aspetti multidisciplinari che vengono interessati nella presa in carico di un paziente oncologico, dove per presa in carico si intende prendersi cura della persona sotto tutti i punti di vista, non solo fisico.
Quando arriva il cancro
Ci si ammala non solo fisicamente – è stato detto durate il convegno – ma anche negli affetti, nell’anima. Se si parla di donna ammalata di tumore al seno, entrano in gioco una serie di variabili: viene messa in crisi l’identità femminile, il seno che rappresenta il nutrimento, fonte di vita o fonte di piacere, di erotismo, diventa causa di sofferenza, l’origine del male. Entra in ballo la relazione di coppia, i rapporti sessuali col partner, sono in crisi il ruolo di moglie, di donna, ma anche di madre, quando la paziente si pone il problema di dover spiegare al proprio figlio, che sua madre perderà forse i capelli. Non c’è però solo una perdita di carattere fisico, come appunto i capelli, i chili in meno, si perdono soprattutto le proprie certezze e si vive nella precarietà di un futuro incerto.
Il supporto psicologico
Proprio in questa fase, occorre intervenire dal punto di vista psicologico sulla donna, ma anche sui familiari, perché spesso la famiglia soffre più del paziente stesso. I parenti – è stato sottolineato – sono spesso pazienti sommersi. Intervenire con un supporto psicologico, é quindi importante per evitare che un disagio, diventi un vero e proprio disturbo psichiatrico. Il 35, 40% delle donne oncologiche, si ammalano purtroppo di disturbi psichiatrici. La paura, l’ansia, sono disagi normali soprattutto all’inizio, prima di dover affrontare la chemioterapia per esempio, poi dopo può esserci una reazione più positiva, ma è frequente un crollo alla fine di tutto, quando comunque il cancro lascia indelebile una ferita, anche dopo 17 anni dalla guarigione, come accaduto ad una paziente, possono esserci grossi problemi di depressione. Occorre intervenire in tempo, perché se si può guarire dal punto di vista medico, si rischia di non guarire da quello psicologico.
Lo psicologo può fornire delle strategie di adattamento alla malattia, per reagire in maniera più combattiva al cancro. Ciò riduce le ferite anche postume a livello psicologico e aiuta invece la donna a progettare, a capire che comunque per quanto sia stravolta la vita, si possono vivere dei momenti di normalità. Non é facile, qui entra in gioco non solo lo psicologo, ma anche l’estetista APEO. Una figura da non confondere con l’estetista di bellezza, né con un professionista sanitario. L’estetista APEO – ha chiarito la presidentessa dell’associazione, Carolina Ambra Redaelli – é un’estetista competente e formata, per prendersi cura di donne, ma anche di uomini oncologici. Conosce i prodotti da usare, sa soprattutto cosa non deve praticare su un paziente con tumore, sa come alleviare gli effetti collaterali della chemio o radioterapia, che sono spesso invalidanti e che fanno sentire costantemente la persona un soggetto malato.
Ritrovare la normalità
L’estetista APEO entra nel grigiore degli ospedali, nella brutalità delle mutilazioni, delle cicatrici, dei farmaci, per dare un po’ di sapore di normalità alla persona. L’estetista APEO quindi previene la tossicità delle terapie, prepara la pelle all’intervento chirurgico per esempio. Tratta gli effetti immediati o tardivi della tossicità di una chemio o radioterapia. Il rush cutaneo, la secchezza della cute, peggio ancora la desquamazione. L’estetista APEO sa come prevenire la caduta delle unghie, alleviare il dolore delle infiammazioni, tutti effetti della chemio o radioterapia, sgonfiare e far si che per esempio, una donna possa finalmente indossare le scarpe con i tacchi, senza sentir dolore e sentirsi invece uguale alle altre. Lenire, idratare, nutrire, ma anche eseguire massaggi linfodrenanti quando serve, decontratturanti, o alleviare pruriti e arrossamenti.
E’ scientificamente dimostrato – hanno detto al convegno – che un supporto psicologico, che aiuti a migliorare la qualità della vita, spinge il paziente oncologico a continuare i cicli di terapie, aumentando i benefici delle cure, c’è una maggiore aderenza alla chemio o radioterapia e un sistema immunitario che risponde meglio.
Lo sanno bene proprio le estetiste della BeautyLab medi spa di Lecce, che puntano a regalare momenti, i più lunghi possibili, di normalità, insegnare a disegnare le sopracciglia, una volta cadute, o fare un trucco con i cosmetici adatti, alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia, significa far sentire meno il peso della malattia. Questo restituisce una migliore qualità della vita, maggiore fiducia in sè, una forza psicologica e significa soprattutto restituire la paziente al radioterapista per continuare i cicli di cure.
APEO ha condotto uno studio scientifico su alcuni prodotti: due creme, un olio, un deodorante, da poter indicare alle pazienti oncologiche, perché più adatti a loro e senza rischi. Prodotti che si trovano nelle farmacie, nei centri estetici APEO come BeautyLab Medi spa.
La Puglia – ha detto la presidentessa APEO – è la regione con il maggior numero di estetiste APEO, che sono già 30 e Lecce conta già centri di estetica oncologica, proprio come BeautyLab. Va aggiunto che l’estetista APEO é certificata dall’ordine di riferimento, il CEPAS, è identificabile dal tesserino CEPAS a garanzia di una figura che ha studiato, si è formata, non ha nulla di improvvisato, come Desiré Fusaro, responsabile tecnica di BeautyLab.