Era il 20 marzo scorso quando la direzione dell’Asl leccese annunciava, con un comunicato stampa, la notizia che tutte le persone con una malattia oncologica in corso o operate già di tumore e bisognose di controlli ed esami, avrebbero avuto una corsia preferenziale nel prenotare tac e risonanza, senza alcuna lista di attesa, sarebbe bastato presentarsi direttamente alla radiologia di Lecce o Casarano e questo indipendentemente se la persona fosse seguita da un oncologo del Salento o da un centro fuori regione.

La decisione nacque dopo l’episodio di una donna operata di sarcoma alla coscia, che denunciò su SanitàSalento la difficoltà ad ottenere una risonanza magnetica entro 10 giorni, vista la situazione critica a causa della malattia. Una difficoltà che – a dire della donna – si ripeteva ogni volta che doveva sottoporsi ad un esame diagnostico o a controlli periodici, poiché essendo seguita da un centro fuori regione, non poteva fare riferimento ad uno specialista che dall’interno dell’oncologico le avrebbe potuto prenotare gli eventuali esami, come accade a chi, malato oncologico, é seguito qui nel Salento.

La donna invece era seguita a Bologna e prenotando dall’esterno le diedero come prima disponibilità la primavera del 2019: un anno di attesa. Un tempo troppo lungo per chi come la signora affetta da tumore, non può aspettare. Stessa cosa è accaduta una settimana fa, nonostante l’Asl abbia attivato – a suo dire – un percorso preferenziale di prenotazione per malati oncologici. Una donna salentina operata due volte per tumore all’utero, l’ultimo intervento risale a due anni fa, ha chiesto una prenotazione per sottoporsi ad una risonanza magnetica all’encefalo, la donna ha presentato allo sportello cup di Nardò, la ricetta medica con il codice B, che corrisponde ad una tempistica di massimo 10 giorni. La signora é seguita dal centro oncologico di San Giovanni Rotondo e quello che le hanno riferito dal cup neretino é che non c’era posto, ma che facendo una richiesta senza priorità, avrebbe avuto possibilità di un appuntamento. La paziente quindi ritorna dal medico curante, per farsi fare una nuova ricetta, questa volta senza priorità, ma contattando telefonicamente il cup, questa volta quello di Lecce, si sente dire che la prima disponibilità é per il 2019, appuntamento che la donna ha rifiutato, proprio perché non può aspettare.

Non finisce qui, perché dopo alcuni esami, alla stessa signora é stato prescritto di sottoporsi ad un ecodoppler causa valori del colesterolo molto elevati, anche in questo caso il cup di Nardò le ha dato appuntamento per gennaio 2019, c’è da dire però che la ricetta presentata non aveva indicato alcuna priorità particolare. “Sapevo – dice la signora – che c’era una corsia preferenziale per le persone operate di tumore – ma evidentemente mi sbagliavo, qui prima di avere un esame, una risonanza nel mio caso, moriamo a meno che non andiamo a pagamento, allora si che otteniamo il servizio in tempi veloci, basta pagare.” Con la direzione dell’Asl al momento non si riesce a comunicare, mentre il direttore del distretto di Nardò, Oronzo Borgia fa sapere che immediatamente si attiverà per verificare la posizione della signora e cosa sia realmente accaduto.

“Fermo restando che l’Asl ha un’organizzazione tale da assicurare ai pazienti oncologici corsie preferenziali – dice Borgia – l’azienda da una settimana ha attivato un sistema per cui, quando l’Asl non riesce a garantire prestazioni entro i tempi indicati nella ricetta, provvede a prendere in carico il paziente per ricontattarlo e dare prestazione nei tempi, anche attraverso sedute straordinarie. I cup dei vari distretti – continua Borgia – fanno riferimento al cup di Lecce se sono dell’area nord e del cup di Maglie, se ricadono nella zona sud, nei due centri vengono raccolte tutte le richieste inevase, per poi essere calendarizzate ed erogate nei tempi richiesti”