Malato di sclerosi multipla, non ha il farmaco perché sottoposto a visita medica, in un ospedale fuori dall’Asl di appartenenza. Così ad un commerciante di Salice Salentino quarantenne, gli viene negato il diritto di curarsi, per essersi sottoposto ad una visita neurologica, presso il policlinico di Bari. “Sabato scorso – racconta la moglie dell’ uomo – ho accompagnato mio marito a visita specialistica nella struttura barese. Lì il neurologo, gli ha prescritto una terapia a base di interferone. Un farmaco molto costoso che, come i chemioterapici, viene assegnato al paziente dalla farmacia ospedaliera, rimborsato dall’Asl.” La coppia esce dal policlinico nel primo pomeriggio di sabato, quando ritiene che a quell’ora la farmacia barese sia chiusa e decide quindi di rientrare in casa, convinta di poter ritirare il medicinale con calma, una volta arrivati a Lecce. Solo pochi giorni dopo, i coniugi si rendono conto che la terapia da seguire, è molto difficile da ottenere.
“Ho contattato telefonicamente il reparto neurologico di Lecce – ha riferito la moglie del commerciante malato – per chiedere l’assegnazione dell’interferone. Un’infermiera però – continua la donna – mi ha riferito che, avendo fatto la visita a Bari, mio marito avrebbe dovuto ritirare il medicinale lì, diversamente avrei dovuto prenotare una seconda visita neurologica nel reparto leccese con prima disponibilità ad ottobre. L’alternativa che mi ha prospettato l’infermiera – ha concluso la donna – è stata una visita da prenotare privatamente, per accelerare i tempi”. Affermazioni che alla signora sono suonate strane, tanto da rivolgersi al tribunale per i diritti del malato. “E’ normale che venga negato un farmaco ad un una persona con sclerosi multipla, che è costretto ad aspettare tre mesi per avere la terapia, con il rischio di aggravare le sue condizioni di salute? Ha chiesto la signora allo sportello della onlus. “Siamo cittadini pugliesi a Bari come a Lecce, è sempre il sistema sanitario pugliese che rimborsa il farmaco, dunque cosa cambia alla Regione? A mio marito invece cambia se avere subito la terapia a Lecce, con una calcificazione delle lesioni al midollo, che gli impediscono di camminare, oppure andare nuovamente sino a Bari o attendere un’altra visita neurologica. Sono disagi che si aggiungono e che rendono ancora più pesante la malattia.”