Che vuoi che sia una sniffata di cocaina! Quante volte abbiamo sentito esternazioni simili, così come l’idea diffusa che lo spinello in fondo, non sia tanto pericoloso. “Nulla di più falso – riferisce il dottor Mario Bisconti, pneumologo e coordinatore del tavolo tecnico nazionale sulle malattie respiratorie da droghe – ci sono casi di ragazzi che, con una sola sniffata di cocaina, sono andati incontro all’edema polmonare e purtroppo sono deceduti subito dopo. Allo stesso modo lo spinello non è affatto cosa leggera e da sottovalutare, come a volte fanno persino gli adulti. Tanto per cominciare – dichiara il medico – uno spinello corrisponde a 16 sigarette di tabacco, per quantità di materiale corpuscolato e a 4 – 5 sigarette, come contenuto di catrame, quindi non é affatto innocuo, se si tiene conto che il fumo da sigaretta é la causa prima del tumore al polmone. Basterebbe questo per capire che lo spinello è da evitare.
Forse quei dati così allarmanti che più volte i media hanno diffuso sull’aumento del tumore polmonare, potrebbero essere spiegati più con l’aumento del fumo, che con l’inquinamento ambientale. Visto che si parla di numeri elevati tra gli uomini e l’aria “inquinata” la respirano entrambi i sessi.
Basta una “sniffata” per morire
Se infatti è vero che le sostanze stupefacenti provocano disturbi e malattie neurologiche molto serie, é altrettanto vero che determinano patologie respiratorie anche molto gravi. A provocarle sono per lo più la marjuana, l’eroina e la cocaina, oltre alle anfetamine, ma in misura minore. Gli effetti sono l’insorgenza di malattie molto serie, percepite già dopo pochi minuti o il giorno successivo. L’edema polmonare, in poco tempo mette a rischio la vita. L’eroina e/o la cocaina, provoca infatti, un deficit cardiaco, con il conseguente accumulo di sangue negli alveoli polmonari, portando di fatto al soffocamento.
Lo spinello “consuma” i polmoni
Così quello che in molti considerano “l’innocuo” spinello, provoca a lungo andare una neoplasia ai polmoni o l’aspergillosi, quando fumando la marjuana, precedentemente interrata, vengono inalate anche spore funginee, con le quali la pianta stupefacente è venuta in contatto. Spore che poi, man mano si diffondono nell’organismo. In pratica oltre alla droga “sniffiamo” o fumiamo anche le sostanze che entrano in contatto con essa. Il risultato come detto è deleterio: polmoniti, asma, ascesso polmonare, malattia che di fatto corrode il polmone, senza dare respiro.
Per la prima volta rintracciata la droga nel bronchi con il lavaggio alveolare
“L’idea che la droga arrivi nei polmoni – aggiunge il dottor Bisconti – era sino a poco fa un’ipotesi, ma adesso possiamo avere una diagnosi certa, grazie ad un progetto del tavolo tecnico scientifico nazionale MaReD (Malattie Respiratorie da Droga), costituito dalla Prof.ssa Laura Carrozzi Delegata SIP/IRS, dal Prof. Francesco Pistelli Delegato SIP/IRS, dalla Dr.ssa Roberta Pacifici Direttore dell’OSSFAD – Osservatorio Fumo Alcool e Droga – dell’Istituto Superiore Sanità e coordinato dal sottoscritto quale Delegato AIPO. Ebbene siamo riusciti a rintracciare la droga nei polmoni, con il Lavaggio Bronco Alveolare. Allo studio, hanno partecipato il Reparto di Pneumologia di Galatina, il Reparto di Pneumologia di Napoli e la Chirurgia Toracica del Policlinico di Bari. Il Lavaggio Bronco Alveolare, prelevato da assuntori, è stato centralizzato presso l’Istituto Superiore di Sanità e per la prima volta al mondo, abbiamo dimostrato in esso, la presenza delle droghe. Prima la droga si ricercava nel capello, nelle urine e nel sangue, ora la si può ritrovare anche nei bronchi, questo significa che la correlazione tra una malattia respiratoria e l’assunzione di una sostanza stupefacente, può essere dimostrabile scientificamente. Prima il fatto di trovare presenza di droga nelle urine, non poteva spiegare in modo automatico l’insorgenza per esempio dell’asma, dovuto alla sostanza stupefacente, oggi questo è possibile.
Purtroppo delle conseguenze alle quali vanno incontro in primis i nostri ragazzi, per l’assunzione di sostanze stupefacenti, se ne parla raramente, eppure i rischi sono alti, tenuto conto che la droga oggi costa poco ed è alla portata quasi di tutti, anche davanti le scuole.
Non è un caso che proprio recentemente in città, sono stati avviati una serie di controlli anti droga negli istituti scolatici e non è un caso che proprio oggi sia inaugurata a Monteroni, l’associazione per la prevenzione e lo studio delle malattie respiratorie da droga; della quale presidente è il dottor Mario Bisconti. Obiettivo: quella di diffondere informazione, presentare ai medici un protocollo che possa facilitare una diagnosi di malattia respiratoria da droga, impegnarsi anche a monitorare la popolazione, raccogliendo dati che consentano uno studio scientifico epidemiologico del fenomeno. Tappa importate sarà il prossimo convegno a Pisa previsto per febbraio 2020.
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