Nasce in Salento la teledialisi per vacanze sicure senza ospedale

Nasce in Salento la teledialisi per vacanze sicure senza ospedale

Dialisi a domicilio si può. Grazie ad una poltrona speciale, realizzata da Apulia Biotech, società dell’Università di Bari, é possibile dializzare in maniera assolutamente autonoma, sempre però sotto lo “sguardo” del personale sanitario, che, seppure a distanza, può valutare in tempo reale i dati provenienti da sensori, glucometro e tablet e guardare le immagini live, inviate da una telecamera motorizzata.

La sorprendete novità, é stata presentata nei giorni scorsi nell’ospedale di Gallipoli, alla presenza del commissario straordinario dell’asl leccese.
“L’iniziativa di oggi – ha commentato Rollo – si inserisce nello scenario di una sanità che sta cambiando e si può reggere se ha gambe forti: una rete che funzioni e una organizzazione più razionale. La teledialisi guarda molto da vicino all’assistenza domiciliare e alla tecnologia. Si tratta di un’assistenza a domicilio specializzata, che già stiamo cominciando a sperimentare per i pazienti oncologici, con patologie neurovegetative e in emodialisi. Due i principi da tener fermi: la sicurezza del paziente e la sostenibilità per la struttura sanitaria.

Del resto, si va verso una stagione nuova – ha aggiunto Rollo – con la revisione della rete ospedaliera e servizi territoriali più forti, in particolare quelli dedicati alle cronicità e alla non autosufficienza, e la ASL Lecce è già sulla buona strada”.

La dialisi in albergo, dimenticandosi dell’ospedale
Con la teledialisi alberghiera – ha sottolineato il prof. Loreto Gesualdo, preside della Facoltà di Medicina di Bari – “stiamo passando all’evoluzione successiva, perché il paziente che dializza, potrà trovare tutto il necessario già in albergo, con un netto miglioramento della qualità della vita”. In questo modo la persona dializzata, potrà fare in tutta sicurezza le sue vacanze a Gallipoli, dimenticandosi dell’ospedale, ma trovando quanto indispensabile, per sottoporsi a dialisi, in vari alberghi della “città” bella”, che hanno aderito all’iniziativa.”

“La sfida – ha detto il sindaco Minerva – è fare di Gallipoli un luogo turistico dotato di servizi di qualità e capace di offrire un’accoglienza di eccellenza, anche per chi ha un problema di salute e ha diritto di fare una vacanza tranquilla. Per far questo, è fondamentale la collaborazione con le strutture alberghiere”. Una piccola rivoluzione, se si vuole, perché grazie all’innovativa teledialisi, è il Servizio Sanitario ad andare dal paziente e non viceversa.

I reparti interessati a Lecce e Gallipoli
Un progetto che nasce grazie alla collaborazione del pubblico, con l’Università di Bari, la ASL di Lecce,il Comune di Gallipoli, le strutture ricettive. Ponte quest’ultime, ad accogliere la poltrona super-accessoriata: una per iniziare, ma a breve saranno due. In prima linea i reparti di Nefrologia di Lecce e Gallipoli, che offriranno il supporto medico e infermieristico, affinché i trattamenti si svolgano nella massima sicurezza, oltre a garantire comunque il servizio di dialisi, ordinaria e turistica, in ospedale. Per questa prima sperimentazione della teledialisi, il controllo in remoto, avverrà da Bari.”Nel prossimo futuro – ha aggiunto Gesualdo – potremo realizzare delle “control room” a Lecce e Gallipoli, realtà particolarmente vocate per il turismo, anche sanitario, ma anche perché qui operano professionisti di grande livello e con un’esperienza importante, proprio nella dialisi domiciliare”.

Alla presentazione oltre al commissario Straordinario della ASL Lecce, Rodolfo Rollo, il direttore dell’Ospedale di Gallipoli Egidio dell’Angelo Custode, il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, sono intervenuti anche: il consigliere comunale Vincenzo Piro, il prof. Rosario Polizzi, il presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce Donato De Giorgi, i direttori della Nefrologia di Lecce, Marcello Napoli e Gallipoli, Alessandro D’Amelio. Nella sala convegni una folta rappresentanza di studenti della Scuola Infermieristica, a rimarcare il ruolo di Polo di Alta Formazione che l’ospedale sta assumendo con sempre maggiore evidenza, grazie alle Summer e Spring School, ai Master universitari e alla possibilità di ospitare e formare i medici specializzandi.

Roberta Grima
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