Report Passi: ovvero come è la salute dei pugliesi

Serve prevenzione, ci si cura meno perchè si è più poveri. Dal report delle Asl pugliesi, presentato ieri a Bari da Giovanni Gorgoni, emerge lo stato di salute della popolazione pugliese, per il quale il nostro governo regionale e non solo, deve ancora lavorare molto.
Per anni l’amministrazione regionale ha investito poco e niente nella prevenzione e i risultati si vedono, perchè dal rapporto curato dall’osservatorio epidemiologico della Puglia, relativo al periodo 2011 – 2014, si evince che un pugliese su cinque è iperteso e una donna su tre si sottopone allo screening gratuito oncologico. C’è ancora poca adesione da parte delle donne ai controlli che le Asl offrono per prevenire le neoplasie femminili. Cosìcome non in tutte le provincie sono partite le campagne preventive per i tumori al colon retto per gli uomini soprattutto.
C’è di più: il rapporto parla dell’importanza di investire in prevenzione, educando il cittadino ad un corretto stile di vita, vale a dire sane abitudini nel mangiare, nel praticare movimento, nell’evitare il fumo. Anche in questo caso il governo pugliese ha fatto poco, per questo l’attuale amministrazione regionale é pronta con un piano operativo che coinvolga sopratutto i medici di base, affinché, oltre alle terapie e agli esami diagnsotici, prescrivano ai propri assistiti, anche un corretto stile di vita da adottare. “Ciò funziona più di ogni altra campagna pubblicitaria” – ha detto Giovanni Gorgoni, direttore del dipartimento sanitario della Regione.

Oggi purtroppo, la Puglia sconta la mancata prevenzione con una popolazione sedentaria: il 43 % dei pugliesi é in sovrappeso, il 13% è obeso, il 47% dei cittadini pugliesi poi, fuma. Fattori questi di rischio, che facilitano l’insorgenza di malattie cardiovascolari, malattie croniche come il diabete, l’ipertensione. Patologie che non soltanto danneggiano la salute, ma anche le tasche dei cittadini e della sanità che vede ancora alta la spesa farmaceutica, che rimane sopra la media nazionale e su questo Gorgoni assicura un intervento mirato per ridurla. Ammalarsi significa anche pagare i ricoveri con un sistema sempre più ospedalocentirco. “Occorre puntare al territorio – dichiara Gorgoni – laddove possibile anche attraverso la telemdicina e creare dei percorsi appositi per prendere in carico il paziente,” che con un solo accesso possa trovare tutte le risposte in termini di cure ed esami diagnsotici necessari, senza vedersi costretto a più prenotazioni e più accessi.
Nulla di nuovo quindi perchè sono tutte notizie che già sono state dette dai precedenti assessori regionali alla sanità, si spera che questa sia la volt buona.

Nel frattempo, Gorgoni ha confermato il piano ospedaliero, che ha una tabella di marcia di altri 12 – 18 mesi, almeno così avrebbe detto, la Puglia avrà 5 ospedali di secondo livello, 15 di primo, 13 ospedali di base e 31 PTA (punti territoriali di assistenza)

Roberta Grima
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