Urodinamica ancora ferma. Un mese fa la promessa di Rollo

Urodinamica ancora ferma. Un mese fa la promessa di Rollo

E’ trascorso un mese esatto, dall’ultima volta che abbiamo sentito il direttore generale dell’asl leccese, Rodolfo Rollo, sul servizio di urodinamica di Lecce, bloccato. Dopo un mese nulla però è cambiato.

Nonostante sia stato acquistato un nuovo apparecchio da circa 30 mila euro, nonostante ci siano i medici in grado di utilizzare lo strumento innovativo, non viene utilizzato perché mancherebbe un’autorizzazione dalla direzione sanitaria, che consenta all’infermiere di reparto di occuparsi dell’urodinamica.

Un mese fa la promessa disattesa
Il 26 giugno scorso, l’allora commissario straordinario Rodolfo Rollo, ci riferì che si sarebbe interessato personalmente della faccenda e che avrebbe avvertito il direttore sanitario del presidio ospedaliero, Gianfranco Frassanito, perchè si risolvesse la questione. Rollo si mostrò stupito del fatto segnalatogli, visto che – a suo dire – il reparto proprio nel periodo estivo, avrebbe una mole di lavoro più ridotta rispetto all’ attività invernale e quindi sarebbe stato più semplice impiegare un infermiere per l’urodinamica.

Un blocco che di fatto favorisce il privato
Invece ad oggi nulla. Va detto che si tratta di un’apparecchiatura che il “Vito Fazzi” aspettava da tempo, quasi un decennio, tanto che sopratutto per i pazienti neurologici con richiesta di esami approfonditi sulla vescica, occorreva recarsi a Bari o comunque fuori regione, ultimamente a Tricase, dove però le agende sono già tutte piene. Unica alternativa: rivolgersi al privato. Da un anno, da quando l’asl leccese ha acquistato il nuovo apparecchio, anche i medici di Taranto, Brindisi, hanno dirottato i pazienti bisognosi dell’esame, a Lecce, sapendo proprio della dotazione che l’urologia leccese aveva, di ultima generazione. Così sarebbero terminati i viaggi della speranza, anzi Lecce, sarebbe stato punto di riferimento anche per le persone fuori confine, vantando una mobilità attiva.

Non è stato e non è così. Eppure la strumentazione é di fondamentale importanza, soprattutto per quelle persone che affette da malattie neurologiche gravi, come la sclerosi multipla, rischiano la paresi della vescica o l’incapacità di avere una propria autonomia. Sottoponendo questi pazienti all’esame di urodinamica, di ultima generazione, significa poter fare una diagnosi precoce, arrivare prima che sia troppo tardi e si è costretti a inserire al paziente un catetere fisso.

Un silenzio assordante
La cosa che sconcerta é che questa situazione dura da lunghi mesi e nel silenzio più assordante, anche quello dell’associazione dei malati, che un mese fa ha scritto finalmente una lettera di sollecito al direttore Rollo, ma senza una risposta concreta. Almeno per ora. Non vorremmo che tutto questo sia un modo per danneggiare ils ervizio pubblico, a favore di qualcun altro.

Roberta Grima
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