Non ci sarebbe l’autorizzazione della direzione dell’asl a “liberare” un infermiere dall’attività di reparto, per dedicarla al servizio di neuro- urodinamica. Così da un anno a questa parte, pur avendo l’asl acquistato un apparecchiatura, pur trovando uno o due medici in grado di eseguire l’esame, non si danno risposte ai pazienti neurologici, perché non ci sarebbe l’unità infermieristica, dedicata a questo servizio.
Apparecchio fermo, rischia il deterioramento
La cosa triste è che l’urologia del “Vito Fazzi”, ha aspettato un decennio prima di vedersi attrezzata di questa strumentazione, costata, va detto, circa 30 mila euro, ma che é ferma da un anno circa, col rischio non solo di costringere i pazienti a migrare altrove, ma anche di far marcire l’ennesima strumentazione nuova. Parliamo di uno strumento in grado di fare esami di neuro – urodinamica con video e possibilità di valutare la funzionalità della vescica, di eseguire elettromiografia del piano perinale e poi di eseguire anche l’urodinamica di base.
Un esame per i casi più complessi di tipo neurologico
Nel caso specifico però vista l’apparecchiatura avanzata, serve soprattutto ai pazienti neurologici: persone con sclerosi multipla, i parkinsoniani, gli spinalizzati, i paralizzati, chi ha lesioni midollari, i paraplegici da trauma. Sono situazioni pesanti per le quali l’esame con uno strumento avanzato, diventa fondamentale per la diagnosi e terapia più adeguata.
TRASPORTO SANITARIO IN TUTTA ITALIA
L’esame che si intende garantire non è quello di urodinamica di base, che comunque può eseguire la ginecologia, ma qualcosa di ben diverso e più complesso che dovrebbe essere eseguita per la neurologia, poichè darebbe informazioni più complete sul paziente neurologico.
Pazienti in migrazione
Le domande per l’esame di neuro – urodinamica arrivano in primis dal reparto di neurologia di Lecce, solo i pazienti affetti da sclerosi multipla sono circa 700, che devono andare altrove. Sino a poco tempo fa Brindisi e Taranto non erano attrezzati. Da poco l’asl tarantina si è mossa per acquistare l’apparecchiatura e forse potrà sopperire alle carenze e ai ritardi di Lecce.
Nel frattempo, un esercito di centinaia di malati vanno a Bari, Tricase, perchè a Lecce trovano un muro.
Tricase intasata
Intanto che il “Vito Fazzi”, trovi l’infermiere, una donna affetta dalla sindrome di Behcet, come altri pazienti, anche provenienti dal “Perrino” di Brindisi, si è rivolta altrove. “A Tricase – racconta la signora – non volevano accettare la mia domanda di prenotazione. Sono intasati dalle decine e decine di richieste che stanno colmando le loro agende. Mi hanno detto di andare al “Vito Fazzi”, perché lì l’esame possono farlo, in quanto c’è finalmente l’apparecchiatura, anche più nuova di quella del “Panico”.” La signora ha spiegato la situazione di Lecce e finalmente ha ottenuto la prenotazione a Tricase, per settembre prossimo.
Non é contemplata l’urgenza in urodinamica
La donna affetta dalla sindrome di Behcet, aveva provato ad accedere all’esame in urologia, tramite prenotazione diretta dall’ospedale, dopo una visita medica nel “Fazzi”. Ma anche in questa modalità non ha ottenuto se non l’inserimento in lista e ora é in attesa da ottobre 2018, di fare l’esame di video neuro – urodinamica, che il suo medico curante le ha richiesto con urgenza.
Sulla questione è stato interpellato il commissario straordinario dell’asl salentina, Rodolfo Rollo, che è sembrato sorpreso dal fatto che l’attività di neuro – urodinamica sia bloccata per mancanza di un infermiere. Il manager ha riferito la scorsa settimana a SanitàSalento, di aver chiesto al direttore dell’ospedale leccese e al facente funzioni dell’urologia, una relazione in merito. Stiamo aspettando di conoscere l’esito.
Una lettera dell’associazione scelori multipla
Intanto questo pomeriggio sta partendo una lettera di sollecito al dottor Rollo e per conoscenza ai medici neurologi e urologi del “Fazzi”, da parte del presidente dell’associazione sclerosi multipla, Luciano Leta, della sezione provinciale di Lecce.
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