Da Roma la beffa ai danni della sanità pugliese

Da Roma la beffa ai danni della sanità pugliese

Lo sblocco delle risorse finanziarie per l’assunzione di nuovo personale sanitario, dovrebbe fare riferimento al tetto di spesa del 2018 e non più del 2004. Questo significa che la regione Puglia, per poter arruolare nuovo organico, non potrà superare la spesa sostenuta l’anno scorso.

Un limite questo, che se dovesse essere approvato in Parlamento, ridurrebbe di gran molto le somme disponili per le nuove assunzioni e circa 200 milioni destinati a contrattualizzare 5000 lavoratori, tra medici, infermieri, oss, tecnici, verrebbero meno. Una beffa che subirebbe la Puglia a beneficio tutto delle regioni settentrionali. Va ricordato infatti che la Puglia nel 2018 era sotto piano di rientro, proprio a causa del deficit finanziario.

All’epoca la Puglia non poteva spendere grancché per le assunzioni, porre adesso come tetto massimo di spesa quello del 2018, significa mettere in ginocchio il sistema sanitario pugliese. Dunque una doppia beffa per la Puglia che da anni aspettava di uscire dal tanto sofferto piano di rientro e ora che ciò dovrebbe avvenire, non potrà avere la possibilità di recuperare il terreno perso.

“Dinnanzi a questo tentativo di penalizzare la Puglia – ha dichiarato l’assessore regionale Cosimo Borraccino – nell’assordante silenzio dei rappresentati locali del Movimento 5 Stelle e della Lega, è necessaria una forte iniziativa politica e istituzionale, che contrasti una deriva non più accettabile e rilanci la necessità di costituire un ampio fronte di centrosinistra in grado di candidarsi autorevolmente al governo del Paese per difendere valori costituzionali e imprescindibili, come il diritto ad una buona sanità pubblica.

Roberta Grima
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