Nuove strategie per gestire le malattie respiratorie, in particolare l’asma e la BCPO, broncopatia cronica polmonare ostruttiva. Sono i temi centrali del convegno che si svolgerà a Lecce il prossimo 22 e 23 febbraio all’hotel President. Una due giorni organizzata dal dottor Francesco Satriano, responsbaile della pneumologia territoriale del distretto di Lecce, presso il vecchio ospedale nella cittadella della salute.
“Quello che sen’altro emergerà da questo incontro – ha dichairato il medico – é l’importanza delle nuove linee guida sulla BCPO, un argomento a cui tengo molto perché ancora oggi non sempre si riesce ad adottarle come si dovrebbe, penso per esempio ai casi di persone con una diagnosi di broncopatia cronica polmonare, che però non fanno la spirometria, esame fondamentale per capire la stadiazione della malattia e quindi esame decisivo per somministrare la terapia più adatta, proprio in base al stadio più o meno avanzato della patologia respiratoria.”
Non basta quindi solo la semplice visita dal medico per fare una corretta diagnosi di BCPO, è importante che vengano eseguiti anche gli esami necessari per avere ulteriori informazioni sulla patologia, in modo da poterla gestire al meglio, per esempio rallentando gli effetti nefasti, migliroando il più possibile la qualità della vita, evitare che si arrivi al peggio, alla respirazione artificaile.
Non solo, ma una diagnosi approfondita significa – per il dottor Satriano – anche meno ospedalizzazione e una spesa farmaceutica più contenuta. Di questo parlerà in particolare il direttore sanitario dell’Asl leccese Rodolfo Rollo, che da tempo si interessa di gestione delle patologie croniche, in particolare della BCPO, una delle malattie più diffuse tra la popolazione che, proprio perché malattia cronica dovrebbe essere gestita sul ambulatorialmente, approdando in ospedale solo nei casi in cui si verificano delle crisi. Per questo – aggiunge il dottor Satriano – è fondamentale una collaborazione stretta tra ambulatori territoriali e reparti ospedalieri. Da qualche mese – aggiunge lo pneumologo – è già attiva questa sinergia tra noi e la chirrugia toracica del “Vito Fazzi” per esempio, proprio per dirottare il paziente al posto giusto rispetto a quelli che sono i suoi sintomi, con uso più corretto delle strutture sanitarie.
Nel nostro poliambulatorio – continua lo specialista – il paziente viene preso in carico, sottopnendolo alla diagnosi, quindi agli esami necessari che il cittadino non dovrà prenotare, perchè verranno apuntamentati dal personale del nostro stesso ambulatorio. Il paziente così con un’unica prentoazione al cup presso la pneumologia del distretto di Lecce, potrà essere poi seguito passo passo dai medici e gli infermieri del vecchio “Fazzi” che valuteranno se e quando ricorrere all’ospedale. Importante inquesto processo -sottolinea Satriano – la figura del medico di base, che rappresenta il primo interfaccia del cittadino, anche in questo caso è prezioso il dialogo tra medico curante e pneumologo. Davanti ad una tosse insistente sarebbe opportuno che oltre alla semplice visita ci si rivolgesse allo pneumologo per una sospetta BCPTO, senza arrivare alla diagnosi troppo tardi.”
Altro tema che verrà toccato al convegno l’asma, in particoalre l’asma grave, da qualche mese sempre nella pneumologia leccese diretta dal dottor Satriano, è attivo un ambualtoriod dedicato a questa patologia, così come quello per la fibrosi idiopatica polmonare. L’Asl salentina sta supportando con mezzi e uomini, la struttura del distretto affinchè vengano attivati i vari servizi ambulatoriali dedicati, per arrivare ad una vera e propria rete di prestazioni mediche, infermieristiche radiologiche, specifiche per i pazienti affetti da asma, BCPO, asma grave, con agende di prenotazioni dedicate e differenziate in base alla gravità dei casi. Si sta lavorando naturalmente, ma i primi passi sono stati compiuti come quello dell’assitenza infermieristica a domicilio.
Dall’equipe della pneumologia della cittadella della salute infatti, si “stacca” a turno, un infermiere per seguire periodicamente i pazienti, in particolare per i controlli dell’emogas e dell’ossigenoterapia.
E’ partito infatti questo servizio grazie alla presenza di due infermieri specializzati che possono seguire i pazienti, previa autorizzazione dell’Asl e della Regione, senza necessariamente la presenza del medico. Questo significa evitare inutili ricoveri in ospedale, significa evitare di intasare l’ambualtorio o il reparto di penumologia, meno disagio per il paziente con l’ossigeno, ottimizzare le risorse umana, ricorrendo al medico quando l’infermiere si accorge della gravità del caso.
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