Stefano Rossi: al “Fazzi” punterò sulle eccellenze

Stefano Rossi: al “Fazzi” punterò sulle eccellenze

Si punta sugli uomini in grado di sintetizzare ricerca, fomrazione e assitenza medica, per realizzare quella che sarà la nuova azienda ospedaliera autonoma “Vito Fazzi”. A riferici uno degli obittivi principali per il futuro dell’ospedale leccese, Stefano Rossi neo eletto commissario del presidio ospedaliero. Una nomina commissariale della durata di sei mesi per istituire la nuova azienda “Fazzi”.

Rossi, già direttore generale dell’Asl di Taranto ci spiega che la sua come le altre nomine relative alle nuove aziende della sanità, sono commissariali, non c’é nessun direttore generale del nuovo ospedale “San Cataldo” di Taranto come del nuovo Policnico di Lecce “Vito Fazzi”, così come non c’é alcun direttore dell’istituenda azienda per la prevenzione o dell’Asl zero. Si tratta invece di commissari che per sei mesi avranno il compito di avviare le procedure amministrative per istituire i nuovi enti.

Nel caso specifico di Lecce, Rossi é designato a scorporare l’ospedale leccese dall’Asl salentina, avviare quindi lo spin off un pò come avvenne nel 1995 – ricorda il manager – quando il “Fazzi” fu separato dall’allora Usl Lecce uno diventando autonomo dal gennaio del 1996. La differenza con quello che avverà nei prossimi mesi è che stavolta il presidio ospedaliero non solo sarà azienda autonoma, ma anche universitaria con la facoltà di medicina che potrebbe portare alla realizzazione del policnico “Fazzi”, deputato all’assistenza, ma anche alla formazione e alla ricerca in campo medico.

Un ruolo importante quindi quello di Stefano Rossi che come i suoi colleghi designati alla guida dei nuovi enti, attende dalla Regione la delibera di nomina commissariale che dovrebbe arrivare dopo le festività natalizie, nel frattempo l’avvocato ha maturato l’idea di iniziare il nuovo incarico partendo dalle eccellenze presenti nel “Fazzi”, prosegundo con il reclutamento di altri professionisti in grado di sintetizzare quella che sarà la mission della nuova azienda ovvero integrare didattica, assistenza, ricerca.

Puntare quindi sulle risorse umane di eccellenza, che non significa soltanto nominare i primari laddove mancano, ma modificare lo stile di lavorare attualmente presente nell’ospedale leccese, cambiare la macchina organizzativa, senza però avviare prima il percorso amministrativo da compiere.

Intanto Rossi che a breve incontrerà ild irettore dell’Asl leccese Rodolfo Rollo e il rettore dell’univeristà del Salento Fabio Pollice, prepara le valigie per lasciare Taranto e passare il testimone a Gregorio Colaciccio, già direttore amministrativo dell’Asl tarantina. Il 20 dicembre prossimo la direzione farà una conferenza di servizi confrontandosi con le associazioni di categoria, di volontariato, per discutere sui temi fondamentali come l’ospedale nuovo, la facoltà di medicina.

Il nuovo presidio “San Cataldo” infatti diventerà un’azienda ospedaliera autonoma come Lecce, con un corso di medicina giunto ormai al terzo anno, come ricorda con orgoglio lo stesso Rossi, anche se il nuovo ospedale non potrà essere policnico come nel caso leccese perchè la legge prevede che un policlinico possa sorgere lì dove c’è un’ateneo proprio, nel caso di Taranto c’é un corso di medicina che afferisce all’università di Bari.
Resta comunque il progetto di un nuovo presidio, quale quello del “San Cataldo” da completare e che Rossi ha avviato anche se non potrà vedere realizzato. Proprio due giorni fa la direzione dell’Asl tarantina é stata audita dalla prima commissione regionale sullo stato di avanzamento dei lavori dell’ospedale nuovo che – come ha sottolineato StefanO Rossi – ha raggiunto il 52% dell’opera con cinque cantieri aperti su tre turni di lavoro, il tutto in poco meno di un anno.

Un’accellerata che ha è riuscito a dare Rossi anche per gli investimenti sulle strtture ambulatoriali con la riconversione di ospedali. In particoalre il direttore ha ricordto il presidio territoriale di MAssafra come un golden standard regionale dove c’è davvero di tutto per quanto riguarda i servizi di assitenza ambulatoriale. A Grottaglie si sta invece lavorando per riconvertire l’ospedale in presidio per la riabilitazione con un investimento di 8 milioni di euro e mezzo.

“Lascio Taranto contento di aver realizzato tanto – ha detto Rossi – soddisfatto di essere riuscito ad investire nella sanità del territorio che é il futuro della medicina, realizzando conversioni di ospedali in tempi rapidi, orgoglioso di aver fatto fronte alla pandemia e reggendo il sistema grazie al lavoro di tutti. Mi aspetta adesso un compito ambizioso, una sfida, per la quale ringrazio il presidente Emiliano e la giunta e Regione tutta per la fiducia che hanno posto in me.”

Roberta Grima
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