Dal 2011 doveva essere un servizio interno all’Asl e invece il 118 resta ancora in mano a privati e associazioni di volontariato. Una situazione alquanto anomala, quella dell’emergenza territoriale in Puglia, affidata per la gran parte ad onlus. A Lecce poi, il 118 è ancora più complesso, perché ha diverse modalità di gestione in quanto affidato sia a volontari, che a dipendenti di due aziende private. Queste ultime infatti, Ikebana e Melelo, hanno quattro postazioni nella provincia di Lecce, che contano tra autisti e soccorritori, 46 lavoratori assunti a tempo indeterminato e che diversamente dai colleghi volontari, avrebbero i requisiti per essere trasferiti dalle ditte private, alla società partecipata dell’Asl, la Sanità Service.
Il passaggio da privato a pubblico, sarebbe un primo passo per rendere il 118 un servizio interno all’azienda sanitaria e quindi gestibile dall’ente. Il 1 febbraio scorso, con una delibera del 21 dicembre del 2012, la direzione dell’Asl stabilisce l’internalizzazione dei 46 lavoratori privati, nella Sanità Service, a partire dal 1 febbraio 2013. Dieci giorni prima però, proprio in pieno clima elettorale, il documento deliberativo viene sospeso, per ordine di Ettore Attolini, assessore all’epoca alla sanità pugliese. Motivo della sospensione, sarebbero le pressioni che alcuni lavoratori delle onlus, avrebbero fatto ad Attolini, chiedendo lo stesso trattamento dei 46 colleghi, ovvero il passaggio alle dipendenze pubbliche. Una richiesta impraticabile per chi non ha un contratto di lavoro, ma è un volontario che, per essere assunto nella Sanità Service, deve evidentemente seguite un altro iter. Sta di fatto, che chi ha i requisiti per lavorare nella società partecipata dell’Asl, ossia un rapporto contrattualizzato, ad oggi non ha ancora ottenuto l’internalizzazione. Ieri i rappresentanti sindacali della USB, hanno avuto un incontro informale con l’amministratore unico della Sanità Service leccese, chiedendo di attivare dal 1 settembre prossimo, il trasferimento dei 46 lavoratori aventi diritto, dalle aziende private Ikebana e Meleleo alla gestione pubblica della partecipata dell’Asl. Una richiesta che non dovrebbe trovare ostacoli, visto che la Corte Costituzionale si è espressa favorevolmente sulle società in house come Sanità Service e sul processo di internalizzazione, inoltre anche i mezzi di soccorso carenti nel Salento, non rappresenterebbero più un problema, perché l’Asl di Foggia sarebbe pronta a cederne tre a Lecce.