La prossima settimana l’azienda sanitaria leccese dovrebbe internalizzare i 53 dipendenti delle società private Meleleo e Ikebana, che erogano il servizio 118 in cinque postazioni per conto dell’asl salentina. E’ quanto emerso dall’ultimo incontro che l’organizzazione sindacale USB ha avuto con i manager dell’azienda sanitaria due giorni fa.
“Già in tempi non sospetti, il 30 dicembre 2019 – dice Luigino Sergio, amministratore unico della società partecipata dell’asl leccese – il direttore generale dell’ente sanitario, Rodolfo Rollo, aveva dato al sottoscritto di internalizzare il 118, a condizione che ci fosse una convenienza economica. Non solo un risparmio, ma anche una garanzia della qualità del servizio.” Ciò alla luce di una gara espletata anni fa e scaduta da tempo e con la quale veniva affidato il servizio alle due imprese private, che per anni hanno continuato a lavorare con una serie di proroghe, per non interromepre un servizio fondamentale alla comunità.”
Prima l’internalizzazione dei 53 lvoratori del 118 privato
“Da tempo quindi stiamo lavorando su questa vertenza e ora – ha continuato Sergio – é facile pensare che ci siano tutti i presupposti e i dati per assorbire il 118 espletato dai privati nella partecipata Sanità Service, compresi i lavoratori che la Sanità Service deve arruolare, per effetto della clausola sociale.”
poi il 118 delle onlus
Quanto alle altre postazioni 118 affidate alle associazioni, il manager della Sanità Service chiarisce che la vertenza è più complessa, il quadro è più variegato e il personale è in parte dipendente, in parte no. In questo secondo caso l’asl avrebbe dato mandato a Sanità Service di effettuare un’indagine conoscitiva, per verificare se ci siano o meno le condizioni economiche – finanziarie per internalizzare anche il personale 118 delle onlus convenzionate.
La Regione stanzia i fondi
“Si tratta di avere le risorse finanziarie per circa 12 dipendenti a postazione – ha detto Gianni Plazzo della USB – se sin’ora l’asl paga 27 mila euro al mese all’associazione che conta 4 dipendenti e poi volontari con rimborso spesa, ora si tratterà di reperire circa 50 mila euro mensili a postazione con 12 dipendenti. Qui dovrà intervenire la Regione – ha detto Palazzo – per risolvere definitivamente un problema che é quello del volontariato al limite del lavoro nero legalizzato”
C’é anche il trasporto secondario
La Regione però nelle linee guida ha previsto l’internalizzazione anche di altri servizi come: il trasporto oncologico, quello per i dializzati, il trasferimento di materiale sanitario, biologico, tutti servizi erogati dall’impresa privata Tundo alla quale l’asl paga circa 400 mila euro mensili. Per questa tipologia di prestazioni, l’asl ha dato incarico a Sanità Service di predisporre un piano di costi da presentare entro il mese di agosto per poi eventualmente passare all’assuzione del personale nella società partecipata, già a partire da settembre.
Fare i conti con le votazioni regionali
Bisognerà fare presto e arrivare prima delle elezioni, dopo potrebbe essere tardi e le cose potrebbero modificare. E’ il timore dei lavoratori.
Internalizzare tutti i servizi previsti nelle linee regionali
La Usb, ha chiesto che vengano internalizzati tutti i servizi erogati dalla ditta TUNDO e previsti dal regolamento regionale, senza distinzione tra dipendenti storici e nuove leve. Ci sono infatti 49 autisti e alcuni OSS, che sin dal 2010 sarebbero dovuti passare nell’asl, ma ciò non é mai avvennuto per diverso utilizzo delle risorse finanziarie da parte dell’allora governo regionale. Nel frattempo l’asl ha pensato di trasferire questi lavoratori nella piattaforma privata che negli anni ha implementato i servizi erogati per l’asl con alro nuovo personale.
“Il timore – dice uno dei 49 autisti – è che se dovessero esserci delle limitazioni nelle risorse finanziarie, vengano fatte delle scelte che non tengano conto di noi dipendenti che attendiamo da un decennio il diritto di passare nell’asl, come era previsto inizialmente.”
Noi storici abbiamo la precedenza
Si tratta di personale che venne assunto dall’asl tramite il centro per l’impiego, con un progetto piano finanziato da fondi europei, il contratto era triennale, ma dopo un anno l’asl li ha licenziati. Dopo proteste e malcontenti, i lavoratori ottennero il contratto nella ditta privata, senza però mai avere quello che inzialmente era previsto per loro, ossia l’assunzione nell’asl, come venne fatto nelle altre asl per esempio quella brindisina.
“Vanno internalizzati i servizi della Tundo – dice Palazzo – non possiamo chiedere l’assunzione dei singoli con nomi e cognomi, ma tutti i lavoratori che erogano servizi previsti dalle linee guida regionali, come attività da incluedere nella SanitàService, vanno assunti senza discriminazioni.”
Per i Cobas dare delle priorità
Di parere diverso i Cobas per voce di Giuseppe Mancarella. “Bisogna fare presto – dice – attivare prima l’internalizazione del tavolo Sepac, ovvero dei 49 autisti e i 5 oss e successivamente, se ci sono risorse disponibili, internalizzare anche i servizi che negli ultimi nove anni si sono aggiunti.”
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