Concorso oss, Foggia fa il punto sulle procedure

Concorso oss, Foggia fa il punto sulle procedure

Tanti dubbi e perplessità sull’arruolamento di personale dalle graduatorie del concorso di Foggia per oltre 2000 oss. A fare chiarezza la dottoressa Marina Panunzio che si occupa delle procedure relative proprio alla selezione espletata.

Chi non vince i posti riservati, mantiene la posizione nella graduatoria di merito
Tra i dubbi segnalati a SanitàSalento, quello relativo sulla legittimità della doppia presenza di uno stesso candidato, sia nella graduatoria di merito (quella principale), che nell’elenco dei riservatari. “Nulla di strano – sottolinea la dottoressa Panunzio.- Ogni asl ha un limite di posti da tenere riservati ai dipendenti interni che hanno preso parte al concorso. Ora: se un candidato nelle liste delle riserve arriva in una posizione tale per cui non riesce ad ottenere il posto, non risultando vincitore quindi come riserva interna, mantiene la posizione nella graduatoria principale, quella di merito. Tutti i partecipanti sono nella lista madre dalla quale poi, vengono eliminati via via i candidati interni alle asl, ai quali si assegnano i posti riservati disponibili. Una volta esauriti, il candidato interno resta senza posto riservato nell’elenco principale, ossia la graduatoria di merito. Ciò spiega perchè una stessa persona si possa trovare in due elenchi diversi: quello dei riservatari dove non ha vinto e quello di merito dove mantiene comunque il posto in graduatoria, con la possibilità di essere arruolato man mano che questa scorre. Diversamente infatti – spiega la dottoressa Panunzio – la lista dei riservatari una volta assegnati i posti disponibili, resta ferma. Coloro quindi che non sono assegnatari, non avrebbero alcuna possibilità di essere chiamati.”

Un’altra segnalazione giunta alla nostra redazione, riguarda il caso di un candidato che ha visto dapprima assegnata la sede prescelta: Lecce, per poi vedersela modificata con Brindisi in un secondo momento. Al contempo altri candidati in posizione più alta, avevano come sede di lavoro Lecce, ma erano in posizione da accertare. “Non sarebbe forse più corretto – si chiede il candidato – verificare i candiati in sospeso e solo dopo qualora sono da escludere, passare al candidato successivo e magari poter assegnare in questo caso Lecce a chi é in regola senza attribuirla a chi è in posizione incerta, mandando invece a Brindisi chi aveva scelto il capoluogo salentino con una situazione già accertata seppure successiva ?”

“Abbiamo scelto di far lavorare il personale in tempi celeri, vista anche la necessità in tempi di Covid-19.”
“Certo che si poteva fare – dichiara la dottoressa Panunzio – ma si é trattato di fare una scelta. Noi abbiamo preferito assegnare subito la sede disponibile senza aspettare la verifica di tutti i sospesi, perchè ci sembrava più saggio far lavorare le persone in tempi rapidi, visto che gli stessi candidati avevano fretta. Diversamente avrebbero dovuto aspettare tempi lunghissimi per verificare la documentazione di tutti i candidati dubbi che le varie regioni ci avrebbero dovuto mandare e solo dopo procedere all’assegnazione delle sedi.

Aspettare di verificare tutti i dubbi, significava rallentare le assunzioni
Ad ogni modo – aggiunge la dirigente – c’è sempre la possibilità in un secondo momento, di scambiarsi i posti di lavoro da un’asl all’altra della Puglia, con i colleghi attraverso la mobilità regionale. Con la nostra scelta i tempi si sono ridotti a tal punto che per settembre saranno tutti a lavoro. Altrimenti se c’erano inizialmente 800 persone che potevano lavorare perchè accertate da subito, avremmo dovuto dire loro di aspettare fino a quando non sarebbero state verificate le posizioni di tutti i sospesi e se ne sarebbe paralto per il prossimo inverno, prima di far firmare un contratto a qualcuno.”

Le sedi sono definitive
“Le assegnazioni delle sedi non sono mai cambiate – ha specificato la dottoressa Panunzio – si sta facendo confusione tra le sedi che noi abbiamo pubblicato inizialmente e quelle uscite in un secondo momento. Le prime – specifica la dirigente erano le sedi indicate come prime scelta dai candidati che il sistema elabora automaticamente, ma poi una volta espletate effettivamente le assegnazioni, sono uscite le sedi definitive. Chi aveva indicato Lecce e si è ritrovato a Brindisi, é perchè al momento dell’assegnazione i posti per il capoluogo salentino, non erano più disponibili.”

Sedi e graduatoria non cambiano
Gli aggiornamenti che vengono fatti man mano dell’elenco, é relativo solo alla posizione dei candidati in dubbio perché da accertare. Sono per intenderci i nominativi in rosso, man mano che le regioni inviano a Foggia la documentazione del candidato, c’é la verifica e l’eventuale spunta col nominativo in verde. Nell’aggiornare lo stato però – sottolinea la dottoressa Panunzio – non si aggiornano le sedi o la graduaotria che restano sempre quelle uscite a giugno, ma si aggiorna solo lo stato del candiato in sospeso.”

“Tutt’ora stiamo aspettando di verificare una cinquantina di candidati, so che agli inizi della prossima settimana qualcuno già potrebbe tramutarsi da rosso a verde.”

Chi é a tempo indeterminato come ausiliario in un’asl, continua a farlo da oss senza cambiare sede
C’è un altro aspetto che chiarisce la dottoresssa Panunzio sulla sede dei riservatari. “Solo chi aveva il requisito alla data di scadenza del bando – dice la funzionaria – poteva fare richiesta specifica del posto riservato. In questo caso non può accadere che la sede sia altra da quella in cui il riservatario lavora. Quindi se un ausiliario lavora a Lecce a tempo indeterminato alla scadenza del bando, non può che vedere Lecce come sede assegnata. Dopodicché noi abbiamo trasmesso subito alle asl pugliesi gli elenchi dei riservatari, ai fini delle assunzioni.

Nessuna dimenticanza dell’asl di Lecce per i riservatari ex militari
Quanto alla polemica sugli ex militari che hanno scelto Lecce e vanno a Brindisi, perchè come riferito da qualche sindacalista Lecce non avrebbe riservato i posti, la dottoressa Panunzio smentisce e corregge: “la procedura opera sui posti complessivi messi a bando, non c’è un sistema proporzionale per ciascuna azienda sanitaria alla quale riservare un numero di posti per gli ex militari.” Dunque stando a quanto riferito dalla dottoressa non è vero che l’asl leccese non avrebbe aderito ai posti riservati al personale in questione. “Il sistema proporzionale è stato bandito – spiega la funzionaria – perchè avrebbe portato il rischio di dare la priorità nell’assegnazione delle sede lavorativa, a chi è più in basso nella graduatoria, rispetto ai vincitori di merito.”

I posti riservati ai candidati ex militari, sono complessivi per tutta la Regione, “se qualcuno che ha scelto Lecce è andato a Brindisi vuol dire che i posti disponibili erano stati già assegnati a chi era prima in graduatoria.”

Roberta Grima
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