Concorso SanitàService una discriminante che azzittisce anche i sindacati

Concorso SanitàService una discriminante che azzittisce anche i sindacati

Sul concorso di Sanità Service, sembrava la raccontasse tutta, ma non è così: l’amministratore unico della società in house dell’Asl salentina, Gabriele Onorato, aveva spiegato che alla luce di quanto avvenuto in passato, ovvero di incendi negli ospedali che lo hanno visto condannato al pagamento di una multa di 4600 euro, perché i suoi dipendenti non erano formati in materia di sicurezza sul posto di lavoro, avrebbe deciso di richiedere nel bando di concorso per 30 ausiliari, requisiti come l’attestato di un corso di primo intervento e quello sulle norme antincendio.

Fin qui nulla di strano, se non fosse che il 25 giugno prossimo, è prevista un’altra selezione, questa volta interna, per lavoratori di SanitàService, per 26 posti in categoria B3, ovvero caposquadra. In quest’ultimo bando non vengono richiesti i requisiti sulla sicurezza del lavoro. Sono dipendenti che dovrebbero avere già alle spalle i corsi, visto che é gente già in servizio in Sanità Service, ma che hanno avuto la formazione all’interno dell’azienda, senza pagarli privatamente, come invece sta succedendo per chi dovrà partecipare al concorso per 30 ausiliari, che deve arrivare alla selezione già formato. Non solo, ma tra coloro che faranno invece il concorso interno per i 26 posti da caposquadra, c’è qualcuno che non è formato come dovrebbe essere e che lo stesso 25 giugno, dopo il colloquio, andrà a frequentare il corso formativo che la stessa azienda ha previsto per lui. Perché la società allora non fa lo stesso per i 30 ausiliari? Ovvero aprire la selezione a tutti e poi i candidati scelti formarli in secondo momento internamente? La legge infatti stabilisce che sia l’azienda a formare i suoi dipendenti in materia di sicurezza sul posto di lavoro.

E’ pur vero che il privato è libero di scegliere i requisiti da richiedere, dunque sarebbe legittimo richiedere requisiti anche come attestati di formazione sulla sicurezza sul posto di lavoro, ma nel caso dei 30 ausiliari resta però una componente discriminante. Con il bando cosìffatto, si discriminano i disoccupati che non hanno, come chi già lavora, la formazione richiesta e difficilmente fa in tempo ad ottenere gli attestati, si discrimina chi non può pagare 6 – 800 euro per i corsi formativi da fare esternamente, si discriminano gli stessi 30 ausiliari che rispetto a colleghi già in servizio, si son pagati la formazione di tasca propria, mentre i colleghi l’hanno avuta internamente all’azienda.

Su tutta questa situazione, ci si aspetterebbe forse un’azione da parte dei sindacati, non c’è stato alcun rappresentante sindacale che abbia chiesto chiarimenti all’amministratore unico di Sanità Service o abbia tentato di far rivedere la scelta adottata. Come se la scrematura di candidati al concorso per 30 ausiliari, individuando solo alcune persone, azzittisca gli stessi rappresentanti sindacali. C’é invece la rettifica di Onorato che giustifica la sua scelta con il fatto che i 30 ausiliari che verranno presi, saranno assunti per 6 mesi, “farli formare significherebbe – dice Onorato – far perdere loro una settimana per la formazione, su un contratto di sei mesi, poco sensato per l’amministratore unico che specifica che il corso ha un costo di 500 euro e non oltre. Quanto ai 26 lavoratori di Sanità Service, che faranno il concorso per caposquadra, la formazione è completa per tutti, si tratta solo di sostenere per qualcuno, un esame di valutazione presso i vigili del fuoco, dopo aver fatto corsi all’interno dell’azienda però.” Motivo per cui il manager si chiede dove fossero i sindacati cinque anni prima del suo arrivo, quando avrebbero dovuto preoccuparsi della formazione dei lavoratori ?

Roberta Grima
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